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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso / Roma

La maestra agli alunni: "Scrivete nei gironi dell'Inferno i compagni che vorreste morti"

A denunciare l'episodio, che sarebbe avvenuto in un istituto comprensivo di Roma, è stata la presidente del Consiglio d'Istituto. Ma la stessa insegnante si sarebbe resa protagonista di altri atteggiamenti "un po' particolari"

Un'insegnante di un istituto comprensivo del quartiere Fidene, a Roma, è finita nel mirino dei genitori che la accusano di avere atteggiamenti decisamente poco consoni al suo ruolo. A denunciare i fatti è stata la presidente del Consiglio d'Istituto Tiziana Cagnazzo, nel programma radiofonico "Gli Inascoltabili" di New Sound Level. Cagnazzo ha spiegato che si tratta di una vicenda "che va avanti da un paio di anni". La docente si sarebbe resa protagonista di episodi "un po' particolari" che a detta della rappresentante dei genitori avrebbero turbato molto gli alunni. In un'occasione, secondo la denuncia di Cagnazzo, l'insegnante avrebbe disegnato "dei simboli massonici alla lavagna". Ma l'episodio più eclatante è forse un altro. La maestra avrebbe "fatto disegnare ai bambini di seconda elementare i gironi dell'inferno chiedendogli di mettere all'interno i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti".

E ancora: la rappresentante degli studenti parla di "un'aggressione verbale a un bambino disabile" che si sarebbe consumata in un orario in cui l'insegnante non aveva lezione. In alcuni casi, ha proseguito Cagnazzo, la lezione di inglese consisteva nel "mettere 'a palla' (ad alto volume, ndr) la musica di Gigi d'Agostino mentre lei ci urlava sopra con frasi senza senso". Metodi di insegnamento ritenuti dai genitori assai discutibili, anche perché parliamo di bambini molto piccoli.

La presidente del Consiglio d'Istituto ha raccontato che i genitori si sono mossi per tempo, segnalando i fatti alla preside e alle autorità scolastiche, ma si sono trovati davanti a "un muro di gomma" e a "una sorta di scaricabarile tra l'ufficio scolastico regionale e la dirigente scolastica". Ovviamente i genitori hanno chiesto conto alla diretta interessata di quanto accadeva in classe, ma l'insegnante "non ha saputo gestire la situazione e siamo costretti a chiamare le forze dell'ordine". A fronte di tutto questo per un paio d'anni i genitori avrebbero ricevuto solo risposte evasive, o comunque non risolutive. "Trovo assurdo che noi genitori lasciamo i bambini a scuola con l'ansia, e poi dobbiamo barcamenarci, a cercare indirizzi, a scrivere pec, a scrivere email" ha detto ancora la presidente del Consiglio d'Istituto. A quanto pare, anche a seguito del polverone che il caso ha avuto sui media, la maestra è stata sospesa dall'istituto scolastico regionale. 
 

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