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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La proposta

"A scuola mascherine ffp2 per tutti, si può fare"

"È una cosa attuabile se ci si organizza", secondo il presidente dell'Associazione nazionale dei presidi. Meno fattibile, anzi "illusorio e inverosimile sperare che Figliuolo possa gestire 8 milioni di tamponi al giorno, cosa che tra l'altro intralcerebbe il sistema"

La mascherina Ffp2 anche a scuola? Per i presidi si tratta di una buona idea, che potrebbe "prevenire la diffusione del contagio con una misura concreta e verosimilmente realizzabile prima del rientro, il 7 o 10 gennaio". Ne è convinto infatti il presidente dell'Associaizone nazionale presidi, Antonello Giannelli, guardando allo scenario che potrebbe configurarsi con il ritorno a scuola dopo le festività passate in famiglia, nel momento in cui si assiste a una risalita importante dei contagi.

Il 7 gennaio fa già capolino dietro l'angolo ma per Giannelli "c'è tutto il tempo prima che si torni a scuola per far sì che la struttura commissariale distribuisca Ffp2 in tutti gli istituti scolastici, è una cosa attuabile se ci si organizza. Mentre è illusorio ed inverosimile sperare che Figliuolo possa gestire 8 milioni di tamponi al giorno, cosa che tra l'altro intralcerebbe il sistema".

Quanto all'idea di distribuire tamponi gratuiti come avviene in altri paesi, Giannelli afferma: "Fermo restando che non dobbiamo prendere a riferimento paesi che stanno peggio di noi, i tamponi rapidi salivari o nasali non sono molto affidabili. Lo sono i molecolari ma servirebbe un monitoraggio continuo per avere certezze che è difficile organizzare. Con tutta la buona volontà non si può accusare la struttura commissariale, sono operazioni non facilmente praticabili".

Cosa fare con il rientro a scuola a gennaio

Tra le ipotesi circolate finora in vista del rientro a scuola dopo le feste, ha fatto molto discutere la proposta dell'infettivologo Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, di posticipare il rientro a scuola allungando la chiusura degli istituti e dirottando temporaneamente tutte le classi in dad se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente con la variante Omicron. Giannelli spiega che "stiamo vivendo problemi di pandemia in un continuo rumore di fondo di pareri che dicono tutto e il contrario di tutto. Fermo restando che ognuno è libero di esprimerli, la parola definitiva va al Cts, l'autorità sanitaria preposta. L'esecutivo ha già espresso chiaramente la sua posizione. Se dovrà rivederla, lo farà con i soggetti competenti, dunque con il Comitato tecnico scientifico".

"Le valutazioni sanitarie spettano agli organi competenti. Cioè al Cts - prosegue Giannelli - La pandemia non può essere trasformata in un talk show continuo. Io vedo che il numero dei contagi cresce ovunque. Se sarà necessario tornare in dad, si farà. La Didattica a distanza è la scialuppa di salvataggio, se la nave sta effettivamente affondando. Nel frattempo a scuola non ci sono stati focolai, puntando su vaccini e mascherine la vita si può condurre più o meno normalmente".

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