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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

Medicina verso lo stop al numero chiuso: prima l'annuncio, poi parziale retromarcia

L'annuncio in un comunicato di Palazzo Chigi. Bussetti: "Non mi risulta". Poi una nota chiarisce: "Obiettivo politico di medio periodo"

Abolizione numero chiuso a Medicina, che pasticcio. L'annuncio a sorpresa comparso nel comunicato del Consiglio dei ministri ha creato non poco scompiglio. "Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi", si legge nella nota di Palazzo Chigi sulla Manovra. Poco dopo la reazione del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti: "Voglio essere sincero, a me non risulta". Ammette, spiegando che "sarà un percorso graduale di allargamento del numero di ammessi alla facoltà".

Più tardi in una nota Bussetti, assieme al ministro della Salute, Giulia Grillo, chiarisce che è stato "chiesto, in sede di Consiglio dei ministri, di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina". "E' un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza, che il Governo intende onorare - si legge nella nota congiunta dei due dicasteri -. Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest'anno per gradi". "Per assicurare l'aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso, a breve sarà convocata una prima riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui", si annuncia.

Nel pieno della tempesta mediatica, Palazzo Chigi interviene poi con un'ulteriore nota: 

"In merito al superamento del numero chiuso per l'accesso alla facoltà di Medicina - si legge - la presidenza del Consiglio precisa che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso"

Per l'anno accademico 2018-2019 oltre 67mila persone hanno partecipato ai test per accedere a medicina nelle università italiane dove erano a disposizione solo 9mila posti. Si tratta di giovani aspiranti dottori con il sogno di indossare il camice bianco ma che per anni si sono trovati davanti una montagna davanti: solo 1 posto per 6 candidati. Molti hanno optato poi per un "piano B", ossia la possibilità, offerta dai regolamenti, di seguire due insegnamenti di altri corsi di studio "di pari livello e di medesimo ordinamento" e quindi poter sostenere comunque due esami di Medicina pur iscritti a una altra facoltà. C'è poi chi ha optato per atenei stranieri, magari in vista di un successivo rientro in Italia. Al momento non è chiaro quando scatterà lo stop al numero chiuso a Medicina, se a partire dal prossimo anno o se sarà necessario allungare i tempi.

Medicina verso l'abolizione del numero chiuso: le reazioni

Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, aveva dichiarato subito dopo la notizia: “Il governo continua a parlare per slogan e a fare una continua campagna elettorale anche sulle manovre della legge di bilancio. Si parla di eliminazione del numero chiuso a medicina: bene l'intenzione, sosteniamo da anni che l'attuale sistema di accesso vada superato. Ma non si dice in quale modo, non si fa un minimo accenno alla copertura economica e agli investimenti che si devono fare per attuare una simile manovra da subito. Così facendo si rischia solo di mandare in tilt le Università, che senza ulteriori finanziamenti non potrebbero sostenere da subito tutti gli studenti.  Oltretutto si parla solo di medicina, dimenticando altri corsi di studio, come ad esempio architettura, dove la barriera di accesso all'entrata deve essere eliminata subito in quanto i richiedenti sono addirittura inferiori rispetto ai posti disponibili!". 

"Ci aspettavamo un intervento importante del governo nel campo della formazione dei medici, ma l'abolizione del numero chiuso per l'accesso alle facoltà di Medicina, senza un congruo aumento delle borse di specializzazione rischia di essere un boomerang", aveva affermato poi il presidente Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) Pierluigi Marini. "I giovani laureati in medicina che non entreranno nelle scuole di specializzazione si troveranno in una sorta di imbuto: non potranno accedere ai concorsi pubblici e dovranno per forza di cose cercare lavoro all'estero. Se non si aumentano le borse di specializzazione assisteremo ad una nuova fuga di cervelli all'estero". 

"Un arretramento gravissimo e un passo indietro di 30 anni con il rischio di perdere il valore europeo della laurea in Medicina perché sarà impossibile certificare la frequenza con un numero di iscritti 5 volte superiore a quello che le università possono formare bene", aveva commentato poi Eugenio Gaudio, rettore dell'Università Sapienza di Roma.

Quota 100 e reddito di cittadinanza, via libera del Governo 

Manovra e Sanità: ecco le nuove misure

Nella manovra, come si legge nel comunicato diffuso dopo il Consiglio dei ministri di ieri, sono previsti una serie di stanziamenti: 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni alle regioni per le spese farmaceutiche. Si reintroduce poi "l'incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento". Ovvero, stop ai governatori commissari. Per smaltire le attese in sanità "si interviene per ridurre drasticamente le liste d'attesa con lo stanziamento, tra l'altro, di un fondo da 50 milioni per le regioni per gli interventi di abbattimento delle liste d'attesa", riporta il documento. Inoltre, con l'istituzione del Centro unico di prenotazione (Cup) digitale nazionale, "si potrà monitorare quando effettivamente sono stati presi gli appuntamenti, in modo da evitare - sottolinea il comunicato - possibili episodi fraudolenti di indebito avanzamento nelle liste d'attesa".

Test medicina: gli studenti protestano contro il numero chiuso 

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ieri sera ha approvato anche il decreto-legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili. Per quanto riguarda il settore 'Salute', nella Semplificazione sono previste le transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica, ovvero il famoso 'payback'; l'stituzione della Anagrafe nazionale vaccini, con l'obiettivo di monitorare i programmi vaccinali sul territorio; l'stituzione del fondo per la riduzione delle liste d'attesa. Infine nel testo, come già stabilito dal decreto legge sulla legge di bilancio, per il commissariamento delle Regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario viene prevista "l'incompatibilità della figura del commissario con qualsiasi altro incarico istituzionale presso la Regione".

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