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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scuola

"Via il numero chiuso a Medicina": il governo ci riprova

Dopo l'annuncio dello scorso ottobre, seguito da una parziale retromarcia, il M5s ci riprova. Per il ministro Grillo il sistema attuale "non è più adeguato ai tempi". Quest'anno i candidati sono stati oltre 67mila, ce l'ha fatta solo 1 su 6

Il numero chiuso per l'accesso alle facoltà di medicina "non è più adeguato ai tempi". Dunque bisogna "rivederlo". A dirlo il ministro della Salute, Giulia Grillo, a Roma a margine di una conferenza stampa nella sede dei Nas, rispondendo sull'allarme 'emorragia' di medici con Quota 100 lanciato da alcuni sindacati. Insomma, se mancano i medici secondo il ministro bisogna rendere più semplice essere ammessi alla Facoltà di Medicina.

"Bisognava pensare prima che abbiamo una classe medica vecchia - ha detto il ministro rispondendo alle preoccupazioni dei sindacati - Abbiamo un numero chiuso nelle università che mi sono permessa di criticare e sono stata massacrata da una parte dell'opinione pubblica quando effettivamente c'è bisogno di rinnovamento dei medici, la cui età media è 54 anni e questo non è assolutamente possibile". Secondo Grillo dunque non c'è altra scelta e non è facendo lavorare i medici "fino a 70 anni che si risolve il problema".

Semmai "bisogna riformare il numero chiuso e le Scuole di specializzazione, perché siamo gli unici in Europa ad avere ancora studenti di Medicina di 25 anni. Facciamoli entrare direttamente nel mondo del lavoro. Siamo pronti per una riforma però basta lotte corporativistiche, perché il corporativismo in sanità rischia di distruggere la sanità pubblica".

Numero chiuso, la carica degli aspiranti medici

Ma cosa succederebbe se il numero chiuso venisse abolito? Certo è che gli aspiranti medici non sono pochi. Una città grande come Potenza o Legnano lo scorso settembre si è messa in moto per raggiungere le facoltà di Medicina e Odontoiatria e partecipare ai test d'ingresso. Quest'anno sono stati 67.005 i candidati che si sono contesi 9.779 posti, solo 1 posto ogni 6.

Un esercito di aspiranti dottori che oscilla ogni anno tra i 60 mila e 70 mila, giovani che cercano di coronare il sogno di indossare il camice bianco. Sarebbero tutti ammessi con l'abolizione del numero chiuso. 

Numero chiuso, i dubbi del sindacato

Lo scorso ottobre il governo aveva già annunciato di voler abolire il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, "permettendo così a tutti di poter accedere agli studi", salvo poi fare parziale marcia indietro. Ora però il ministro Grillo ci riprova. 

Ai tempi il sindacato dei medici Anaao Assomed aveva espresso profonda preoccupazione per "le dichiarazioni di varie personalità politiche inerenti "una possibile eliminazione del cosiddetto 'numero chiuso' a Medicina". "L'accesso programmato al corso di laurea in Medicina e chirurgia - scriveva il sindacato - è un valore da preservare, per garantire ai giovani un'adeguata formazione, teorica e pratica, durante il percorso di studi, come previsto dalla normativa europea, e per evitare il tragico fenomeno della pletora medica, già conosciuto in Italia in un passato non lontano".

Secondo l'Anaao Assomed aprire in modo incondizionato l'accesso ai corsi di laurea produrrebbe un incremento dei laureati in Medicina che, in assenza di un parallelo aumento delle possibilità di formazione post-laurea, non potrebbero esercitare la professione. Un enorme spreco di risorse, visto che formare un medico costa ai cittadini circa 200.000 euro.

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