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Venerdì, 19 Aprile 2024
Rischio caos

"Scuola, iniziamo in Dad": per i presidi situazione ingestibile

Circa 1.500 dirigenti hanno sottoscritto un appello al Governo perché le lezioni siano in didattica a distanza per almeno due settimane. A preoccupare sono i contagi tra i più giovani, ma anche le assenze del personale. Il "no" del ministro Bianchi

Una situazione "ingestibile" sia per l'aumento dei contagi tra i più giovani sia per ''l'escalation di assenze'' tra il personale. Così i presidi definiscono la situazione delle scuole italiane alla vigilia della riapertura dopo la pausa natalizia (fissata per il 10 gennaio). Il Governo ha dettato le nuove regole per la gestione dei casi Covid, con soglie diverse in base all'età degli scolari e al numero di casi per classe, perché scatti la quarantena. Un incastro di numeri e condizioni insomma. Così 1.500 dirigenti hanno sottoscritto un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi e ai presidenti delle Regioni per la ripresa delle lezioni a distanza almeno per due settimane. Hanno però ottenuto un "No" dal titolare dell'Istruzione.

"Situazione epocale, rischiosa"

''Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e a oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto. Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l'attivazione di lezioni a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa'', si legge.

''A pochi giorni dall'inizio delle lezioni dopo la pausa natalizia, durante la quale non ci siamo mai fermati, stiamo assistendo con preoccupazione crescente all'escalation di assenze - scrivono i dirigenti scolastici - Abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell'immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima. Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale Ata. Ci troveremo nell'impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza''. 

I presidi sottolineano poi che "l'andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol e che l'ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio. A differenza delle precedenti ondate, già prima della sospensione natalizia abbiamo assistito a un'elevata incidenza di contagi all'interno delle classi (alunni e docenti, anche se vaccinati).Il protocollo di gestione dei casi grava sulle aziende sanitarie, che non riescono più a garantire rapidità per i tamponi, con conseguente prolungato isolamento degli studenti e del personale".

"I dirigenti vanno ascoltati"

"I dirigenti scolastici vanno ascoltati. Per due anni si sono assunti enormi responsabilità nel Paese per far funzionare la scuola. Se oggi lanciano un allarme così serio, vuol dire che i problemi ci sono", scrive sui social l'ex ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, e parlamentare M5S.

"Il ministero li chiami e li ascolti - prosegue -. Chiami e ascolti i rappresentanti di tutto il personale scolastico. Riallacci il dialogo con le famiglie e gli studenti. Per risolvere una difficoltà la prima cosa da fare è ammetterla, non rimuoverla. Non facciamo l'errore di dire che 'la scuola aprirà in presenza e in sicurezza'. Come se nulla fosse, come se nel Paese non stessimo marciando a ritmo spedito verso i due milioni di persone contagiate. No, la situazione è difficilissima, per tutti e in tutti i settori. Negarlo è il primo degli errori. Si faccia di tutto per una scuola in presenza. Ma che non sia aperta solo sulla carta".  

La replica di Bianchi: "Scuola riapre in presenza"

"Noi siamo molto attenti come sempre alle voci che ci vengono dal Paese ma anche alle tante voci che ci dicono che la scuola deve essere in presenza. Abbiamo fatto un dispositivo graduato che permette di cogliere tutte le esigenze delle diverse parti del Paese", commenta il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, a margine della Festa del Tricolore a Reggio Emilia. Per l'esponente del governo Draghi è stato varato un dispositivo "equilibrato che ha un'idea di fondo": la scuola "in presenza e in sicurezza".  

Scuola, le nuove regole per la Dad

Le nuove regole 

Scuola dell’infanzia. Con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività, per una durata di dieci giorni. 

Scuola primaria. Con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe: l’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0). Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per tutta la classe, la didattica a distanza per la durata di dieci giorni.  

Scuola secondaria di primo e secondo grado. Con un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza con la prosecuzione delle attività e l’uso delle mascherine Ffp2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che non hanno avuto la dose di richiamo e hanno completato il ciclo vaccinale da più di 120 giorni e per coloro che sono guariti da più di 120 giorni. Per tutti gli altri è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine Ffp2. Con tre casi nella stessa classe è prevista la didattica a distanza per dieci giorni per tutta la classe.

Articolo aggiornato il 7 gennaio 2022 alle ore 15.04 // Inserita replica Bianchi

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