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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il punto

Cosa succederà con il rientro a scuola: i vaccini basteranno a scongiurare la dad?

Ancora scoperto il 45% dei ragazzi di età compresa tra i 12 e 19 anni. Per il personale scolastico sarà obbligatorio avere il green pass. Le regole da osservare in classe e le chiusure per eventuali focolai

A che punto siamo con il ritorno a scuola? A metà settembre gli studenti rientreranno nelle classi, ma a un paio di settimane dall'inizio dell'anno scolastico c'è più di qualche dubbio che tutto fili liscio. Rispetto allo scorso anno possiamo contare sui vaccini, è vero, eppure - rebus sic stantibus, e nonostante la volontà dell'esecutivo di garantire le lezioni in presenza - il ricorso alla dad non può purtroppo essere escluso. 

Iniziamo dal capitolo vaccini. Com'è noto il governo ha disposto l'obbligo del green pass per docenti e personale scolastico, ma non per gli studenti che hanno assoluta libertà di scelta. Restano comunque esenti dall'obbligo i minori di 12 anni per i quali ad oggi non esiste un vaccino approvato.

Per quanto riguarda il personale della scuola, stando ai dati di Palazzo Chigi (aggiornati al 27 agosto) l'adesione è stata buona: il 90,45% dei lavoratori della scuola ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 9,55%% non risulta ancora immunizzato neanche con una dose. Si tratta comunque di più di 138mila dipendenti (la Cisl abbassa però le stime a 100mila) che, a leggere il decreto legge n. 111 del 6 agosto 2021, dal quinto giorno di assenza per mancato possesso della certificazione verde saranno sospesi e resteranno senza retribuzione. 

E gli alunni? Dagli ultimi dati, quasi il 55% dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 19 anni ha ricevuto almeno una dose (meno di uno su tre ha completato il ciclo vaccinale). Nonostante da qualche giorno, su input del commissario all'emergenza Figliuolo, i teen ager possano vaccinarsi senza prenotazione, resta ancora molta strada da fare. Insomma, a meno di un'adesione straordinaria in extremis, al rientro in classe una parte consistente di studenti non sarà (ancora) immunizzata.

Del resto sappiamo che il tema è delicato e nonostante le rassicurazioni di virologi e camici bianchi, da parte di molti genitori c'è ancora qualche (comprensibile) timore a vaccinare i propri figli. Difficile dire oggi qual è un obiettivo realistico da raggiungere. Certo è che la situazione è molto diversa a seconda dell'età con un'adesione molto più alta nella fascia 16-19 anni rispetto a quella riscontrata tra gli under 15. È dunque lecito aspettarsi qualche problema in più alle medie e nelle prime classi delle superiori, mentre alle elementari gli unici vaccinati saranno insegnanti e bidelli. 

Focolai a scuola e ricorso alla dad

E se dovessero verificarsi cluster all'interno delle classi? Secondo quanto stabilito da una circolare del ministero della Salute, se uno studente, un docente o un membro del personale scolastico dovesse risultare positivo al tampone scatterebbe la quarantena anche per i contatti asintomatici ad alto rischio: 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati. 

Per quanto riguarda eventuali provvedimenti di chiusura dei plessi, il già citato decreto legge del 6 agosto rimanda a quanto stabilito da un altro decreto del 22 aprile scorso. Nel testo si legge che il ricorso alla dad potrà avvenire "solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica". Le Regioni potranno derogare alle lezioni in presenza solo in zona arancione o rossa, per singole scuole o territori. Ma tra studenti in quarantena e possibili chiusure è alto il rischio che anche l'anno scolastico che sta per iniziare venga pesantemente condizionato dall'epidemia. 

Il nodo trasporti e le regole da osservare in classe

Veniamo alla situazione dei trasporti. Tra le altre cose il governo ha di recente stabilito che il green pass sarà obbligatorio anche su aerei, navi, traghetti, treni e autobus che collegano più di due regioni. Il certificato verde dunque non sarà necessario né sui mezzi di trasporto pubblico locale e regionale, né (ovviamente) sugli scuolabus. Torneranno anche i controllori per verifiche sia sui mezzi che a terra per ridurre l'affollamento di bus, tram e metropolitane. Compito dei controllori sarà anche quello di verificare il corretto uso delle mascherine e il rispetto delle regole di distanziamento previsto dalle norme anti-Covid. Ma resta l'incognita dei mezzi. Il timore che soprattutto nelle grandi città i ragazzi si ritrovino a viaggiare su tram e bus strapieni è purtroppo più che fondato. Una delle ipotesi è quella di puntare ancora sugli orari scaglionati. Altre soluzioni al momento non se ne vedono. 

Quanto alle mascherine, la protezione delle vie respiratorie sarà sempre obbligatoria in classe, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, per i soggetti impegnati nelle attività sportive. Le linee guida possono però derogare all'obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti. 

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