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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Draghi fa bene a riaprire le scuole?

Niente Dad generalizzata. Tutti in classe, finché dura. Una scuola su otto oggi non riaprirà, ma il governo non cede al pressing di alcune regioni. Remuzzi: "Il contributo degli studenti al contagio è irrilevante con una variante che si diffonde con tale velocità". Tamponi gratuiti per gli alunni 'contatti' di un compagno positivo

Si torna in classe. "La scuola è pronta - dice il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi - l'hanno spiegato bene il commissario Figliuolo e tutti quelli che già da venerdì sono tornati in classe. Sicuramente siamo preoccupati, come tutti. Però abbiamo fatto un disposto come governo, approvato all'unanimità, che dà delle regole chiare per quelle situazioni precise e puntuali che richiedono anche la distanza. Però in principio di base si torna a scuola". "Ho parlato costantemente con le rappresentanza dei presidi. C'è sicuramente la possibilità che manchi del personale" ma "ricordo che anche in passato dopo le feste ci sono state molte malattie" dice Bianchi sull'allarme lanciato dai presidi, secondo cui domani alla riapertura delle scuole potrebbe mancare fino al 10% del personale. "Si affronta insieme e con la volontà di tutti di consentire ai ragazzi di riprendere la scuola" sottolinea il ministro. Ma come andranno le cose?

Scuola: le regioni contro il governo

In Campania De Luca ha chiuso le scuole fino a fine gennaio (per ora, perché il governo si sta muovendo per impugnare l'ordinanza). Ordinanza "sbagliata e illegittima" secondo Bianchi: "I nostri tecnici stanno trovando il modo di impugnare questa norma". In tutta Italia sono un migliaio i comuni in cui sindaci o governatori hanno scelto di rinviare l’apertura: uno ogni otto. A Campania e Sicilia si sono aggiunte 43 ordinanze in Calabria, 22 nel Lazio, 10 in Piemonte, 9 in Abruzzo, 7 in Molise, 3 in Lombardia, altrettante in Sardegna, 2 in Basilicata, una in Veneto e 4 in Puglia. Il governatore Michele Emiliano ha deciso la riapertura controvoglia, invitando le famiglie a un ricorso, autonomo, al Tar. Luca Zaia dal Veneto ha chiesto un pronunciamento del Cts sull'opportunità delle lezioni in presenza in una fase di crescita esponenziale dei contagi, convinto che le scuole resteranno aperte solo una settimana salvo richiudere per i troppi positivi.

"Noi riteniamo di muoverci su un piano di piena legittimità - dice il  governatore della Campania Vincenzo De Luca a Repubblica -  Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza, che solo il governo non vede. La cosa davvero scandalosa è che il governo non ha riunito il Comitato tecnico scientifico come chiesto da tutte le Regioni, per avere una base sanitaria oggettiva e autorevole su cui fondare le decisioni. La nostra ordinanza invece, è conseguente alle valutazioni della nostra Unità di crisi e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano epidemiologico e vaccinale".

Favorevole invece alla riapertura Giovanni Toti: "In un Paese che tutto aperto tenere chiuse le scuole non solo è un brutto segnale ma è poco utile. Un bambino non va a scuola mentre il papà e la mamma vanno in ufficio ma quello stesso bambino può andare in palestra, e mangiare la pizza con i suoi amici?", si domanda il presidente della Liguria.

Una scuola su otto oggi non riaprirà

Una scuola su otto oggi non riaprirà. Il governo però non vuole cedere. Nella chiusura delle aule Draghi, scrive la Stampa, "intravede il fallimento dell’azione di un governo. All’estero, nessuno dei grandi Paesi europei ha preso questa drastica decisione che impatta sui più giovani e secondo l’ex banchiere centrale non fa che aggravare le diseguaglianze delle famiglie". Il rientro in classe sarà comunque pronblematico. Sono circa 380 mila gli alunni chiusi in casa per Covid, tra malattie e isolamento. Circa 100 mila gli assenti stimati dall’Associazione nazionale presidi tra docenti e personale Ata. Di questi l’80% sono maestri e prof: sospesi perché contrari all’obbligo vaccinale, No vax, contagiati, isolati.

 "La scuola è rimasta chiusa per tanto tempo e i contagi hanno continuato ad aumentare: credo che il contributo degli studenti sia davvero irrilevante con una variante che si diffonde con tale velocità - dice in una intervista al Corriere della Sera Giuseppe Remuzzi, direttore dell`Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri -  In un certo senso abbiamo due pandemie: una sostenuta da Omicron e l`altra ancora da Delta. Se Omicron riuscisse a sopraffare Delta, dal momento che la malattia che provoca è meno severa, allora forse riusciremo a vedere la discesa della curva nel giro di qualche settimana. Un'espansione rapidissima di Omicron che sovrasti Delta non sarebbe in sé una cattiva notizia. Se vogliamo parlare di fine della pandemia credo che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d'anni", conclude Remuzzi.

"Non è la scuola a trainare il contagio" e il Cts lo ha sottolineato "già tante altre volte in passato. Certo, è vero che di recente non si è espresso, del resto noi diamo pareri solo sui quesiti che ci vengono posti. Il Cts ha sposato la linea del governo: fare tutto il possibile per tenere aperte le scuole. E su 59 riunioni, noi 10 membri alla fine abbiamo sempre raggiunto l`unanimità. Non è poco". Così in una intervista a Repubblica Donato Greco, infettivologo e epidemiologo, membro del Cts, ha guidato la Prevenzione sia dell`Istituto superiore di sanità che del Ministero alla Salute. Con la riapertura degli istituti, sostiene, "ci potranno essere più contagi ma in parte saranno dovuti a questa frenesia degli screening scolastici, quelli fatti con il salivare, scientificamente insulsa".

Il governo Draghi fa bene a riaprire le scuole?

Ci saranno test gratuiti per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che siano risultati 'contatti' di un alunno positivo. Lo prevede una circolare del commissario straordinario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, spiegando che la famiglia, una volta informata, procederà a informare il medico di famiglia, il quale, "ove ritenuto necessario, procederà a effettuare autonomamente il tampone ovvero a rilasciare idonea prescrizione medica per l'effettuazione del test gratuito" in farmacia o nelle strutture che aderiscono al protocollo d'intesa.

Il governo Draghi fa bene a riaprire le scuole? "È una scommessa - dice alla Stampa  Mariella Enoc, la risanatrice voluta da Papa Francesco alla presidenza dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - ma va appoggiata perché non ci sono mai stati tanti giovani depressi come dopo la Dad. Abbiamo superato i cento ragazzi che hanno tentato il suicidio e qualcuno c'è riuscito. Non a caso al Bambino Gesù apriremo un centro per le anoressie". Se non si fermano le scuole dove si potrebbe agire nell'emergenza? "Sui mezzi pubblici o sui centri commerciali, dove si creano assembramenti. Non me ne voglia poi il presidente della Federcalcio Gravina, ma tra andare a scuola e a vedere la partita c'è una priorità".

Il dibattito è aperto. Aperta, rimandata o a distanza, una cosa è certa. Non dipende solo da Omicron: da inizio pandemia, due interi anni, sulla sicurezza in classe e dintorni si è molto promesso, e poco fatto. L’istruzione non è una priorità alla prova dei fatti. In tanti hanno chiesto per mesi di investire somme adeguate per un investimento a tappeto volto alla dotazione di strumenti per la ventilazione forzata, impianti che immettano negli ambienti aria esterna, da utilizzare in tutte le aule di tutte le scuole. Ma ancora di recente il ministro, nel presentare i bandi sull’edilizia scolastica, non faceva nessun cenno al tema, perdendo l’occasione di mettere in campo uno degli investimenti moltiplicatori più importanti che potremmo prevedere, quello su una riqualificazione energetica che punti al benessere e alla qualità dell’aria nei luoghi pubblici, a partire dalle scuole.

Siamo nel 2022, e siamo fermi ad "aprite le finestre e cambiate l'aria". Non benissimo.

Le regole per la Dad

Ecco cosa cambia e come funzionano i meccanismi di quarantena e di tracciamento per alunni e insegnanti nel 2022:

Scuola dell’infanzia e asili nido – La quarantena scatta al primo caso di positività nel gruppo/sezione. La misura dura 10 giorni.

Scuola primaria – Con un 1 caso positivo: gestione del mese di Novembre ovvero testing con t0 e t5 con 2 casi positivi: la classe va in quarantena per 10 giorni.

Scuola secondaria – Con 1 caso positivo: si rimane in presenza, è prevista l’auto-sorveglianza e si usano mascherine Ffp2; con 2 casi positivi nella stessa classe: è prevista la Dad per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da più di 120 giorni o che sono guariti da più di 120 giorni e che non hanno avuto la dose di richiamo; per tutti gli altri (vaccinati con 1 e 2 dosi e guariti da meno di 120 giorni) è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza l’utilizzo di mascherine Ffp2 in classe;con 3 casi nella stessa classe: è prevista la Dad per dieci giorni.

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