rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Il dibattito

Scuola, perché si parla di "settimana corta"

L'ipotesi rilanciata dal governatore della Lombardia Fontana. Il ministro dell'Istruzione Bianchi: "Si può fare se è dentro al piano didattico, ma non come misura di risparmio energetico"

In classe fino al venerdì, con le scuole chiuse di sabato. Mentre l'Italia e l'Europa studiano le misure da adottare per fronteggiare la crisi energetica, si torna a parlare della settimana corta per gli studenti, un'ipotesi tirata nuovamente in ballo dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che divide e fa discutere. Un piano teoricamente attuabile secondo il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, ma non come contromossa per ridurre i consumi: "La settimana corta a scuola? Noi in sede di Consiglio dei ministri non ne abbiamo mai parlato. Io considero la settimana corta importante se sta dentro un piano didattico e non come misura di risparmio energetico".

''Sono favorevole a ogni situazione che permetta alla scuola, alle famiglie di ritrovarsi - ha sottolineato il ministro a SkyTg24 - sono contrario all'idea che poiché c'è una emergenza deve essere la scuola la prima a pagare". Bianchi ha poi allargato il discorso alle altre problematiche che affliggono il mondo scolastico in Italia: ''Il problema del paese è la caduta demografica. In questi due anni scolastici abbiamo perso quasi 300mila studenti nel paese, la previsione che abbiamo è 1,4 milioni di bambini in meno in dieci anni. Si tratta di un'emergenza nazionale. Abbiamo investito quasi 5 miliardi in asili nido per portare l'offerta dei nidi in tutto il paese. La disponibilità era molto squilibrata e quindi abbiamo investito moltissimo al sud''. 

''Abbiamo il 5% di cattedre scoperte- ha concluso Bianchi - sono quelli che rinunciano o situazioni impreviste o malattia. Sono le supplenze che non vengono date da noi, perché quelle annuali noi le abbiamo assegnate dal 15 agosto mentre prima avveniva dal 1° settembre, ma vengono date dalle singole scuole quando si apre il portone e si vede materialmente chi c'è o non c'è''.

Fontana: "La riduzione di un giorno scolastico può essere una strada"

Ad ipotizzare la riduzione della settimana scolastica per risparmiare energia era stato il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, intervistato a Rtl 102.5: "Anche la riduzione di un giorno scolastico, togliendo il sabato, può essere una strada. Va ricordato però che la situazione è già stata "sperimentata altrove senza conseguenze negative". Proprio lunedì Fontana ha visitato la primaria "Monte Ortigara" di Cinisello Balsamo intrattenendosi con gli alunni, gli insegnanti e tutto il personale ricordando loro l'importanza dello studio e della socializzazione. È "un momento importante - ha detto, con un pensiero a tutti gli studenti lombardi - utile oggi alla vostra formazione e preparazione che vi proietterà con impegno nel mondo del lavoro. Siate felici - ha concluso il governatore - la scuola è anche gioia, stare insieme e amicizia". 

Giani: "Non si può condizionare il calendario"

Più "fredda" la reazione di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: "Basta con la dad, che è un supporto, ma non può condizionare il calendario scolastico. Andare a scuola da lunedì al sabato è necessario: la settimana corta non la vedo bene. Parliamo della scuola in positivo: finalmente rientriamo in classe nell'assoluta normalità, superando questi due anni di pandemia che hanno visto proprio nei ragazzi il riflesso più negativo degli scompensi". Difficoltà che registriamo nel momento in cui vediamo che al Meyer di Firenze aumentano i disagi psicologici e i ricoveri per patologie che si accompagnano all'isolamento da pandemia".

Scuola di Bergamo adotta la settimana corta

Mentre si discute ancora intorno alla proposta del governatore della Lombardia, Attilio Fontana, di proporre la settimana corta nelle scuole, a Bergamo un Itc sceglie la strada della didattica su 5 giorni. Si tratta del 'Vittorio Emanuele II' i cui studenti quest'anno saranno a casa il sabato. A scuola si entrera' sempre alle 8: per quattro giorni le lezioni dureranno sei ore, il quinto giorno otto, dalle 8 alle 16. Una decisione approvata dall'istituto non soltanto per ottimizzare i consumi e contenere i costi dell'energia ma anche per salvaguardare l'ambiente. "Un segnale andava dato", ha detto la dirigente scolastica, Patrizia Giaveri

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola, perché si parla di "settimana corta"

Today è in caricamento