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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Scuola

Allarme sicurezza nelle scuole: “Una delle vere grandi opere necessarie per il futuro”

“Chiediamo tempi e azioni certe per affrontare di petto quella che è una delle vere grandi opere necessarie per il nostro futuro”, denuncia Legambiente, che ha diffuso una nuova indagini basata sui dati del Miur sulla qualità dell’edilizia scolastica in Italia

Riparte l’anno scolastico e ancora volta viene lanciato l’allarme sulla sicurezza delle scuole italiane. Quasi il 40% degli edifici ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria urgente, in oltre l'80% non sono state realizzate indagini per verificare la sicurezza dei solai, oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità e più del 76% delle amministrazioni non ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica.

Questi i dati di Ecosistema Scuola, l’indagine di Legambiente basata sui dati del Miur sulla qualità dell’edilizia. “Non possiamo fare a meno di lanciare un grido d'allarme – denuncia l’associazione – perché tra Nord e Sud il diritto allo studio non è uguale per tutti, la necessità di interventi urgenti per la messa in sicurezza degli edifici cresce in maniera allarmante e anche i servizi sembrano essere prerogativa solo di alcune Regioni del Nord”. Legambiente chiede al governo di "sbloccare i fondi rimasti senza decreto attuativo, quali ad esempio gli 1,5 miliardi dei BEI-CEB, per scuole più sicure ed efficienti”.

Scuole, in tutta Italia necessari interventi urgenti di manuntenzione

Dai dati elaborati da Legambiente risulta che "il 38,8% degli istituti in Italia necessita di interventi urgenti di manutenzione straordinaria per adeguamento alle norme e per l'eliminazione dei rischi”. Ma tra Nord e Sud rimangono profonde differenze. La necessità di intervenire subito con interventi riguarda infatti “il Nord per il 28,8%, il Centro per il 41,9%, il Sud per il 44,8% e le isole per il 70,9%”. Si tratta, dice Legambiente, di “una fotografia di un Paese sostanzialmente senza sviluppo, visto che dieci anni fa, la media nazionale era del 32,8% con una percentuale del 21% che riguardava il Nord, il 26,4% il Centro, il 47,3% il Sud e il 40,8% le Isole”.

Il rapporto fotografa quindi la situazione odierna: “il 61,4% degli istituti non dispone del certificato di agibilità (anche qui con differenze notevoli tra il Nord con il 48,8%, il Centro con il 66,8%, il Sud con il 69,4% e le Isole col 77,3%), mentre le verifiche di vulnerabilità sismica, fondamentali in gran parte del Belpaese, sono state realizzate solo in parte. Il 76,2% dei Comuni capoluogo infatti non le ha completate. Cioè sono state realizzate solo in alcuni istituti e non in tutti. Situazione che riguarda il 73,5% delle amministrazioni dei capoluoghi del Nord, il 71,4% del Centro, il 77,8% del Sud e il 100% delle Isole)”. Quindi “solo il 22,2% dei Comuni capoluogo in aree con rischio sismicità più alto (le aree 1 e 2) ha realizzato le verifiche di vulnerabilità sismica su tutti gli edifici”, denuncia Legambiente, che segnala tra le città “inadempienti” e “altamente a rischio” Napoli e Messina, “che denunciano però di avere necessità di interventi per adeguare le norme ed eliminare i rischi rispettivamente nel 34 e nel 100% dei casi”.

“I solai, principali protagonisti dei crolli e degli incidenti avvenuti nelle scuole negli ultimi anni, sono stati oggetto di indagine di controllo solo nel 18,9% degli edifici. In positivo, occorre segnalare Mantova come unica amministrazione italiana ad aver realizzato indagini di vulnerabilità sismica e di sicurezza dei solai in tutti i suoi edifici scolastici”, sottolinea Legambiente.

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Marcia della sicurezza e intitolazione di Piazza Chiaves a Vito Scafidi morto nel crollo del controsoffitto del liceo Darwin, Torino, 22 novembre 2018 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

"Anche su scuole sicure e servizi l'Italia è un Paese a due velocità"

“Questi dati - osserva Vanessa Pallucchi, vicepresidente e responsabile Scuola e Formazione di Legambiente - evidenziano ancora una volta le disuguaglianze e le diverse velocità in cui marcia il nostro Paese anche in tema di scuole sicure e servizi di qualità. Invece di parlare di regionalizzazione dell'istruzione, che andrebbe a creare solo situazioni più inique, occorre che lo Stato individui, come prevede la nostra Costituzione, gli strumenti perequativi per garantire ai ragazzi una buona qualità dell'istruzione e un buon accesso di diritto allo studio in tutte le aree del Paese, spingendo le Regioni e gli altri enti locali ad esercitare in pieno e in modo più qualificato le competenze che già oggi hanno”.

Sempre in tema di servizi, infatti, “il 74% delle scuole italiane non ha la mensa (manca nel 66,3% degli istituti del Nord, nel 65,2% degli istituti del Centro, nell'86,5% dei casi al Sud e nell'86,2% nelle Isole), e nel 57,6% delle scuole non c'è servizio di trasporto per gli alunni disabili. Le palestre o le strutture per lo sport sono presenti solo nel 40,7% degli istituti”. Per quanto riguarda i progetti educativi, questi sono “importantissimi anche per l'apprendimento attivo e le competenze di cittadinanza sono, ancora una volta, pochissimi al Sud e nelle Isole: le amministrazioni che finanziano progetti e iniziative rivolte agli under 14 sono il 71%, di cui l'85,3% al Nord, l'81,3% al Centro, il 37,5% al Sud e il 25% nelle Isole. Anche qui, in positivo, spiccano due città del Nord, Parma e Reggio Emilia, con una storica tradizione di investimenti per la realizzazione di progetti educativi nelle scuole”.

In questo contento, molto ancora rimane da fare nel campo della sostenibilità, visto che “solo il 4,6% degli edifici scolastici si trova infatti in classe energetica A, mentre quasi un edificio su tre (29%) è ancora in classe G. Tra le città virtuose in tal senso, Prato vanta tutti gli edifici scolastici nelle prime tre classi energetiche, mentre a Brescia oltre metà degli edifici (55%) sono in classe A. La lotta alle plastiche non riguarda ancora le scuole del Sud e delle Isole, dove le stoviglie in plastica monouso sono utilizzate rispettivamente nel 56,6% e nel 100% dei casi (35% è il dato nazionale)”, afferma Legambiente. “Occorre una decisa inversione di tendenza per garantire scuole sicure ed efficienti in tutto il Paese - conclude Pallucchi  - Chiediamo tempi e azioni certe per affrontare di petto quella che è una delle vere grandi opere necessarie per il nostro futuro".

Esposto del Codacons a Procure e presidi in tutta Italia

I dati diffusi da Legambiente preoccupano anche il Codacons, che ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica e ai presidi di tutta Italia. “Abbiamo chiesto alla magistratura di aprire una indagine sulla situazione delle scuole ubicate sul territorio di loro pertinenza, volta a verificare il livello di sicurezza degli istituti e le responsabilità delle amministrazioni locali sul fronte della carente o assente manutenzione – spiega il presidente Carlo Rienzi – Abbiamo inoltre invitato la magistratura a porre sotto sequestro quelle scuole che presentano le più gravi criticità e quindi rappresentano un potenziale pericolo per l’incolumità di studenti e personale scolastico. Rivolgiamo poi un appello anche ai presidi di tutta Italia, affinché non aprano le scuole a rischio e tutelino la salute degli alunni”.

L’associazione fa sapere che il preside dell’Istituto comprensivo “Catanoso-De Gasperi” di Reggio Calabria, con una nota inviata al sindaco di Reggio Calabria, all’assessore alla Pubblica istruzione, all’assessore ai Lavori pubblici e, per conoscenza, al Codacons, ha minacciato di chiudere l’istituto se non riceverà una serie di certificazioni che possano garantire l’osservanza delle norme di igiene e sicurezza degli edifici in ottemperanza alle norme in materia.

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