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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Vaccini a scuola: da lunedì 11 marzo niente asilo per i bambini senza certificato

Nessuna proroga sugli obblighi vaccinali previsti dalla legge Lorenzin. Allo studio una norma con "obbligo flessibile". Asili nido, elementari e medie: cosa succede? Facciamo il punto

Nessuna proroga dal Ministero sui vaccini obbligatori, malgrado la richiesta di un nuovo decreto arrivata nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Salvini, per consentire anche ai bambini non vaccinati di continuare a frequentare. Da lunedì 11 marzo, dunque, i genitori che non hanno presentato alle scuole la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all'esclusione per nidi e scuole dell'infanzia. Nelle altre scuole (elementari e medie), invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso.

Vaccini e obbligo flessibile: a che punto siamo

E' allo studio, intanto, un nuovo provvedimento che prevedrebbe il cosiddetto "obbligo flessibile", e in una scuola di Torino sono tornati manifesti No Vax che annunciano un corteo per il 23 marzo "in difesa della libertà di cura e dell'inviolabilità del corpo". Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nei giorni scorsi, aveva chiesto una proroga sulla data del 10 marzo: sarebbe stata la seconda, dopo quella di un anno accordata dalla maggioranza nel 2018. Questo potrebbe essere l'ultimo anno di applicazione della legge Lorenzin: è infatti in discussione in Parlamento, e potrebbe vedere la luce entro aprile, il provvedimento relativo al cosiddetto "obbligo flessibile", secondo il quale la vaccinazione è obbligatoria solo "in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell'immunità di gruppo".

Vaccinazione nelle Asl italiane (foto Ansa)

Vaccini, cosa succede negli asili nido e nelle scuole da lunedì 11 marzo

"Lunedì prossimo, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge", spiega l'Associazione Nazionale Presidi (Anp). La differenza, aggiunge l’Anp, è tra i diversi gradi di istruzione: "Negli asili, i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso". Secondo l'associazione dei presidi, il problema "è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa".

Cosa prevede la legge Lorenzin sui vaccini obbligatori

La legge Lorenzin, varata nel 2017, prevede che negli asili nido e nelle scuole materne i bambini non in regola con i 10 vaccini obbligatori indicati dal provvedimento non possano entrare in classe, mentre per le elementari e le medie si va incontro a una sanzione fino a 500 euro. Secondo gli esperti di sanità pubblica, il provvedimento è riuscito nell'intento di alzare le coperture. Addirittura, secondo una stima della Società Italiana di Igiene (Siti), almeno per alcuni vaccini si sarebbe superata l'immunità di gregge, ossia la protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l'immunità.

Quali sono i vaccini obbligatori e quelli raccomandati per legge

Il Decreto vaccini del 2017 ha portato da 4 a 10 il numero di vaccinazioni obbligatorie in Italia per infanzia e adolescenza. L'obiettivo del provvedimento è quello di contrastare il calo delle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, che ha determinato una copertura vaccinale media nel nostro Paese inferiore al 95%, ovvero la soglia raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta "immunità di gregge". Il fenomeno per cui è possibile proteggere indirettamente anche chi, per motivi di salute, non può essere vaccinato.

"Serve un decreto per far restare a scuola i bimbi non vaccinati", il no dei presidi 

Ecco allora cosa prevede il decreto, quali sono i vaccini obbligatori e per quali fasce della popolazione sono, invece, raccomandati. Il Decreto legge numero 73 del 7 giugno 2017, "Diposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale", modificato dalla Legge di conversione numero 119 del 31 luglio 2017, prevede una serie di vaccinazioni obbligatorie per i minori da zero a 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Per gli ultimi quattro vaccini, l'obbligatorietà viene sottoposta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e alle coperture vaccinali raggiunte.

Le vaccinazioni obbligatorie sono tutte gratuite. Oltre alle dieci indicate, sono inoltre presenti ad offerta attiva e gratuita da parte di Regioni e Province autonome, ma senza obbligo, anche l'anti-meningococcica B e l'anti-meningococcica C contro la meningite da meningococco, l'anti-pneumococcica e l'anti rotavirus, contro il virus che può causare una forma di gastroenterite pediatrica, che colpisce soprattutto i neonati e i bambini.

In attesa dei dati ufficiali del ministero della Salute, da alcune regioni arrivano dati rassicuranti sulla legge Lorenzin del 2017. Le più virtuose sono finora Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%. In Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5% al 95,5%. Soprattutto questi ultimi valori "rappresentano un dato rilevante, anche nell'ottica degli obiettivi di copertura dell'Organizzazione Mondiale della Sanità", ha osservato Carlo Signorelli, past president della Società Italiana di Igiene.

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