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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Vaccini, obbligo flessibile e polemiche: caos sul rientro a scuola

Il ministro della Salute vuole introdurre un diverso calendario vaccinale a seconda di Regioni e contingenze. Gli esperti attaccano: secondo i pediatri depotenziare l'obbligo oltre ad essere un errore, sarebbe in contrasto con le norme vigenti

Vaccini, il governo vuole l'obbligo flessibile

Le reazioni all'annuncio del ministro della Salute non si fanno attendere. "Qualcuno spieghi al ministro @GiuliaGrilloM5S che l’autocertificazione prevista dalla legge è norma transitoria in attesa della data perentoria in cui presentare le certificazioni" scrive su Twitter l'ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. "La sua proroga - continua il tweet - serve solo ad attendere la norma @PaolaTavernaM5S per eliminare obbligo".

La senatrice del Pd Teresa Bellanova osserva che "grazie alla legge Lorenzin, i livelli di copertura vaccinale stavano risalendo anche nelle regioni più carenti. Ora arriva l'obbligo flessibile, una figura retorica folle comprensibile solo alla Grillo. I presidi italiani stanno solo esprimendo considerazioni di buonsenso, altro che polemiche. Il governo rispetti le leggi a tutela della salute della popolazione, bambini e adulti".

"Leggiamo con sorpresa le dichiarazioni della ministra Grillo che vorrebbe attuare una sorta di flessibilità tra le regioni sull’obbligatorietà vaccinale" dichiara Maria Rizzotti, vice presidente dei senatori Fi. "Si fa riferimento - aggiunge - a un disegno di legge presentato al Senato dai 5 Stelle e dalla Lega, ma ancora non disponile, in cui si prevederebbe che ogni regione potrebbe decidere sull’obbligatorietà vaccinale autonomamente in base a parametri ancora non chiari. Insomma ancora confusione, ancora tutto lasciato alla burocrazia".

"La modalità di raccomandazione attiva" per le vaccinazioni "stile paesi nordici è nel programma 5 Stelle e mi trova pienamente d'accordo - dice all'Adnkronos la senatrice M5S Elena Fattori - La variabilità degli obblighi a livello regionale era stata esclusa nella scorsa legislatura perché potrebbe mettere in difficoltà le famiglie che si spostano sul territorio italiano. Una modalità del genere richiede un investimento economico importante".

"Quando ci sarà il testo dettagliato potrò esprimere un giudizio più puntuale. Mi auguro una costruttiva discussione parlamentare con una larga condivisione e la possibilità eventualmente di contribuire al testo in maniera del tutto trasversale in modo da sottrarre un tema di salute pubblica dalle diatribe politiche. Mi auguro altresì che la discussione parlamentare sarà basata su evidenze scientifiche", sottolinea Fattori, biologa, che nei giorni scorsi al Senato ha votato in dissenso dal suo gruppo sull'emendamento che fa slittare di un anno l'obbligo vaccinale per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia e ai nidi.

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