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Giovedì, 25 Aprile 2024
Referendum un anno dopo

Referendum un anno dopo: che fine ha fatto l'acqua pubblica?

Le tariffe non sono state ridotte. Alcune amministrazioni stanno tentando di privatizzare il servizio e l'autorità ha introdotto la remunerazione del capitale investito. Il portavoce del Forum nazionale Carsetti lancia la campagna "Obbedienza civile" e annuncia proteste

Esattamente un anno fa 26 milioni di italiani hanno votato sì per l’acqua bene comune. Così facendo hanno abrogato il decreto Ronchi che sancisce la totale e definitiva privatizzazione dell'acqua potabile e la norma che consentiva ai gestori di caricare sulle bollette anche la componente della “remunerazione del capitale investito”. Nonostante questo, ad un anno di distanza, non solo non c'è stata nessuna riduzione delle tariffe ma è ancora molto alto il rischio di una privatizzazione del servizio. Sono infatti diverse le amministrazioni che si muovono in tal senso.

COME PAGARE LE BOLLETTE CON TARIFFE RIDOTTE. Il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, lo stesso che ha promosso il referendum del 12 e 13 giugno 2011, al fine di ottenere quando sancito dall'esito referendario da gennaio 2012 sta portando avanti la campagna di “Obbedienza civile”, che consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, al netto del "profitto garantito" ovvero applicando una riduzione che oscilla fra il 10% e il 20% a seconda del gestore.

"Le bollette che noi paghiamo oggi sono illeggittime", ci spiega Paolo Carsetti, presidente del Forum. Per versare solo quello che è nostro dovere pagare basta mettere in atto alcuni semplici passaggi: mandare un reclamo al gestore del servizio, quando riceviamo la bolletta e prima di pagarla, nel quale spieghiamo al gestore che il totale è inesatto perchè non tiene conto dell'esito del referendum e attendere la nuova bolletta. In alternativa è possibile rivolgersi ad uno qualsiasi dei comitati che fanno parte del Forum per calcolare l'importo corretto. "Decine di migliaia di utenti in Italia si sono già rivolti a noi", continua il presidente del Forum.

In Italia c'è solo un gestore che, dopo il referendum, ha ricalcolato le tariffe e che quindi non fa pagare questo 10/20% non dovuto: l'Ato di Belluno. Negli altri comuni del Belpaese, invece, amministrazioni locali e Ato si rimbalzano le responsabilà e questo ha fatto sì che tutto rimanesse invariato nonostante gli italiani si siano espressi. "I sindaci avrebbe dovuto adeguare la gestione dei servizi al referendum perchè formalmente questo compito spetterebbe a loro. Ma nei fatti il gestore è quello che detta le regole", dichiara Paolo Carsetti.

Il video della manifestazione del 2 giugno a Roma

L'AUTORITA' PER L'ENERGIA E IL GAS E IL NUOVO SISTEMA TARIFFARIO. Con il decreto Salva Italia il governo Monti ha assegnato il compito di dover riorganizzare il sistema tariffario idrico all'Autorità per l'energia e il gas che circa 15 giorni fa ha portato a termine il compito (Scarica il pdf). "Nel documento il profitto cambia nome. Viene infatti eliminato ma viene introdotta la voce "oneri finanziari sui costi di mobilitazione del capitale. Si tratta sempre di un profitto garantito sugli investimenti che vengono fatti che si aggira intorno al 5%/6%", afferma Carsetti. "Presto ci saranno nuove mobilitazioni del Forum", continua il presidente del Forum.

I TENTATIVI DI PRIVATIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE. Le proteste verranno messe in campo anche perchè a livello nazionale si stanno facendo anche altre delle scelte in contrasto con l'esito referendario. "Al nord è in progetto la costituzione di una multiutility, praticamente una multinazione, un colosso di stampo privatistico che aggregerà l'Iren con l'An2a e a Roma l'amministrazione Alemanno sta cercando di privatizzare l'Acea".

Proprio per cercare di impedire la vendita di un ulteriore 21% di quote Acea il Movimento per l'acqua pubblica nella capitale ha dato vita alla coalizione "Roma non si vende" della quale fanno parte anche i consiglieri di opposizione che giovedì 7 giugno hanno occupato l'aula Giulio Cesare. Anche oggi la vicenda Acea è stata la causa di una rissa in aula.

IL FORUM DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA. E' una rete di comitati cittadini, associazioni e altre forze sociali nata el 2006. Lotta per l'acqua pubblica perchè crede che "un bene universale fondamentale per la vita non debba essere affidato alle logiche del mercato e del profitto". Nel 2009, anno in cui viene approvato il Decreto Ronchi che sancisce la totale e definitiva privatizzazione dell'acqua potabile, ha dato inizio ad una campagna referendaria che ha raccolto un milione e mezzo di firme e poi nel 2011 ha portato al referendum del 12 e 13 giugno nel quale 26 milioni di italiani hanno votato sì ai due quesiti esprimendo così la volontà di mantenere l'acqua pubblica.

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