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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sanità / Italia

Ospedali, top e flop

Monza, il miglior posto dove partorire. Cardiochirurgia super in Abruzzo. Le differenze tra nord e sud

Forse non saranno "classifiche" (il termine non piace all'Agenzia Nazionale Sanitaria), ma semplici "comparazioni tra le strutture per mostrare punti di forza e di debolezza" secondo la tipologia d'intervento che il paziente deve affrontare. I dati sulle attività di cura nel corso del 2010 in strutture ospedaliere pubbliche e private convenzionate fanno emergere differenze che impongono alcune riflessioni.

Il miglior ospedale italiano dove partorire - il parametro è il parto naturale, perchè se il primo parto avviene con taglio cesareo, di norma si ricorre all'intervento chirurgico anche per i successivi - è il Vittorio Emanuele III di Carate Brianza (Monza): fa ricorso al cesareo meno del 5% delle donne. 

Due ospedali di Palermo sono invece al primo posto come percentuali di parti primari con il taglio cesareo (90% e 83% dei casi). A Milano da tempo si cerca di limitare "l'abuso di parto cesareo": all'Ospedale Fornaroli di Magenta e al Buzzi di Milano si pratica solo al 9% delle future mamme.

L'Abruzzo è tra le eccellenze nazionali nella cardiochirurgia. L'ospedale di Teramo presenta un tasso di mortalità a trenta giorni dall'operazione di applicazione del bypass aortocoronarici dello 0,20%. Ottimo anche il dato dell'ospedale di Chieti, dove il tasso di mortalità è dell'1%. Gli interventi per lo stesso tipo di bypass hanno minor successo, sempre secondo i dati dell'Agenas, negli ospedali di Campania, Basilicata e Sicilia. Il tasso di mortalità qui è più elevato.

Se vi dovesse sfortunatamente succedere di rompervi il collo del femore in Trentino, l'attesa in ospedale sarà relativamente breve: al Presidio ospedaliero di Cles il 77% delle operazioni viene eseguito entro 48 ore dal ricovero. In questo campo Napoli non risulta tra le città più virtuose: varie strutture partenopee sono al fondo di questa classifica.

Non va meglio a Foggia. Al Masselli di San Severo e ai Riuniti di Foggia soltanto il 3% di fratture al collo del femore vengono operate entro un paio di giorni. Il Friuli, con le strutture di San Daniele del Friuli e Palmanova, è ampiamente in media per quello che riguarda i casi di operazione del femore entro 48 ore dalla rottura (nella classifica è prima Villa Scassi di Genova, con il 93%).

Ne emerge, inutile negarlo, il quadro di un paese sostanzialmente diviso. Meglio ammalarsi al Nord, quindi? Non è sempre così, perchè anche nelle città del Mezzogiorno, nonostante le difficoltà finanziarie con cui convivono tanti ospedali in tutta Italia, ci sono eccellenze degne di nota: all'Ospedale San Francesco di Salerno quasi il 94% dei pazienti viene operata al femore entro 48 ore dal ricovero.

OSPEDALI ITALIANI: TOP E FLOP

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CHIETI - Cardiochirurgia di Chieti tra le eccellenze nazionali

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