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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Intelligenza artificiale e foto false: i metodi per riconoscere i deepfake

Programmi, app e chatbot stanno creando sempre più foto che sembrano autentiche ma che in realtà sono fotomontaggi: per riconoscere bisogna prestare attenzione ad alcuni particolari

Un piumino bianco decisamente appariscente e un paio di manette ai polsi: sono questi i dettagli principali che hanno reso molto popolari negli ultimi tempi due foto (non sono stati però casi isolati) che hanno finito per creare una discussione molto accesa tra gli utenti del web.

Nel primo caso si è trattato di uno scatto che immortalava Papa Francesco con indosso un cappotto a dir poco singolare, mentre nel secondo l’arresto riguardava niente meno che l’ex presidente americano Donald Trump. Tutta “colpa” dell’Intelligenza Artificiale, più precisamente di ChatGPT, il chatbot che funziona grazie all’apprendimento automatico e che è specializzato nella conversazione con persone in carne e ossa.

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Si è trattato di due foto false, tecnicamente dei deepfake belli e buoni, ottenuti sovrapponendo le immagini in maniera perfetta e dando l’impressione di avere a che fare con un’immagine reale. Questo e altri software che permettono di creare deepfake sono in aumento, ma è possibile riconoscere una fotografia di questo tipo da una autentica?

Fake o autentica: i dettagli a cui prestare attenzione

Non sono stati soltanto il Papa e Trump a diventare protagonisti di foto false che hanno fatto il giro del mondo, convincendo tantissime persone di aver scovato delle immagini sensazionali. La stessa sorte è toccata a Barack Obama, al centro persino di video non reali, e Keanu Reeves, sfruttato addirittura per una truffa telematica.

I metodi per accorgersi di uno scatto fake sono diversi, inizialmente si faceva affidamento sulle mani. Queste ultime e i loro dettagli possono suggerire all’utente di essere di fronte a un deepfake. Storicamente l’Intelligenza Artificiale ha sempre avuto parecchi problemi da questo punto di vista, riproducendo arti che hanno fatto sorgere più di un dubbio per la loro forma e per il colore. C’è però da dire come ChatGPT sia “maturato” parecchio in questo caso, migliorando la tecnologia e rendendo il riconoscimento molto più complicato.

Non è difficile immaginare cosa sia successo: le immagini disponibili online sono numerose e l’Intelligenza Artificiale ha avuto così l’opportunità di potersi “allenare” ed elaborare quelli che a un primo sguardo sembrano dei veri e propri capolavori. Nonostante i progressi, comunque, il riconoscimento di una foto fake può esserci se si osserva con attenzione il volto della persona ritratta, visto che quello sintetico e quello reale hanno qualche differenza.

Tra i punti in cui gli algoritmi dell’AI non risulta essere molto precisa si possono citare le orecchie e i denti. Anche gli sfondi possono svelare l’arcano, dato che non sono mai troppo accurati in gran parte di queste fotografie (i panorami più complessi vengono raffigurati in modo non lineare). In soccorso possono arrivare anche luci e ombre che l’Intelligenza Artificiale finisce per “proporre” in una versione alterata e che lascia inevitabilmente perplessi.

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I software che potrebbero venire in soccorso

In attesa che vengano creati dei programmi ad hoc per il riconoscimento automatico delle foto false, sono proprio questi i dettagli a cui prestare maggiore attenzione. Un programma interessante è quello sviluppato da Siwei Lyu, docente di scienza e ingegneria informatica presso l’Università americana di Buffalo. Si tratta di DeepFake-o-meter, uno strumento che promette di svelare qualsiasi deepfake ma che per il momento non è ancora disponibile al pubblico. In attesa che qualcosa di muova, non si può far altro che aguzzare la vista e rimanere sempre in guardia, controllando con attenzione qualsiasi foto e controllandone qualsiasi aspetto.

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