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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Legambiente ed Euromobility: un terzo degli studenti usa macchina e motorino

Su un campione di 5.516 studenti, le due associazioni hanno voluto analizzare gli stili di mobilità dei giovanissimi nei centri urbani di Bologna, Carrara, Catania, Potenza, Ravenna, Roma, Torino, Venezia-Mestre

Quando si parla di mobilità sostenibile, l’Italia non brilla certamente per virtù. Non bisogna dimenticarsi, infatti, come afferma anche l’ultimo rapporto Euromobility, che gli italiani detengono il triste primato di popolazione più motorizzata, con una media di 62 automobili ogni 100 abitanti. E i giovani purtroppo non sono da meno, educati fin da piccoli al trasporto su quattro ruote, appena raggiungono la maggiore età, tendono sempre più ad utilizzare l’automobile per i loro spostamenti. Ad affermarlo un rapporto di Legambiente sulla mobilità dei giovani realizzato insieme ad Euromobility ed in collaborazione con Salvaiciclisti, Fiab, Rete Mobilità Nuova e SISTeMA (società spin–off dell'Università La Sapienza). Su un campione di 5.516 studenti, le due associazioni hanno voluto analizzare gli stili di mobilità dei giovanissimi nei centri urbani di Bologna, Carrara, Catania, Potenza, Ravenna, Roma, Torino, Venezia-Mestre.

Ma vediamo nel dettaglio cosa è emerso dai dati raccolti. A 15 e 16 anni, si legge nel rapporto, l’uso di veicoli privati a motore come conducente o come passeggero si attesta al 30% circa. Lo 0,9% dei 15enni guida il motorino e la percentuale cresce al 3,5% tra i 16enni. Al crescere dell’età aumenta l’uso di scooter e macchine fino a raggiungere la percentuale di quasi il 40% a 19 anni e di addirittura il 50% circa a 20 anni.

Tra le 8 città prese in esame, Carrara e Roma si aggiudicano il primato di regine dei motori, raggiungendo percentuali di uso di veicoli privati a motore prossime all’80%, mentre il capoluogo dove piedi, bici e trasporto pubblico sono più diffusi è Venezia. Qui solo l’8,7% dei ragazzi coinvolti nell’indagine ricorre all’auto o allo scooter privato, quasi come a Torino, dove il 59.3% si affida ai bus, tram e treno metropolitano. A Roma invece ci si sposta quasi sempre con veicoli a motore (68,9% dei casi) anche se la scuola è la più vicina tra quelle selezionate nell’indagine. Nello specifico, la più alta percentuale di scooteristi si trova a Carrara (15.7%), seguita da Roma (13.5%), mentre a Potenza quasi nessuno va in motorino. L’auto privata è il mezzo prediletto dagli studenti romani (55.4%) e di quelli di Catania (44.6%), mentre a Venezia si registra la più alta percentuale d’uso dei mezzi pubblici (66,3%) e quindi la più bassa per l’uso di veicoli privati a motore (7,7%). Ravenna è la regina della bicicletta (39.1%) mentre a Torino (12.2%), quasi al pari di Catania (11.4%), si va anche frequentemente a piedi.

La scelta del mezzo influisce quindi anche sulle emissioni inquinanti: a Catania le emissioni annuali di Pm10 a studente sono le più elevate (133 grammi/anno), mentre con 39 e 37 grammi/anno, Venezia e Ravenna sono le città meno inquinate.

L’impatto ambientale maggiore del Pm10 si ha a Roma con 29 milligrammi emessi ogni chilometro percorso, mentre a Torino e Venezia si misura l’impatto minore (rispettivamente 12 e 10 mg/km).

Stesso discorso per le emissioni di anidride carbonica (CO2), che sono limitate a 128 kg/anno complessive a studente a Venezia e a 145 kg/anno a Ravenna ma raggiungono i 511 kg/anno a Catania. L’impatto ambientale maggiore di queste emissioni si misura a Roma (121 grammi/km), mentre rimane a livelli più bassi ancora a Venezia (34 grammi/km) e Torino (48 grammi/km).

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