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Martedì, 23 Aprile 2024
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Obama rilancia sull’ambiente

La questione è: abbiamo il coraggio di agire adesso, prima che sia troppo tardi?”. 

Così Barack Obama, l’uomo alla guida del più potente stato del mondo per tecnologia, economia e difesa militare, affronta la crisi climatica del Pianeta. 

Con il suo discorso del 25 giugno Obama annuncia di avere fatto la sua scelta. Si assume la responsabilità “come Presidente, padre e americano” di  chiedere al sistema produttivo e al popolo statunitense un diverso rapporto con un Pianeta ormai non più in grado di sopportare livelli così alti di inquinamento ed erosione umana.  
Con un pragmatismo lontano anni luce dalla politica europea,  Obama diffonde un documento di 21 pagine nelle quali descrive gli atti futuri che caratterizzeranno la svolta ambientale. Non parole ma fatti: ridurre sensibilmente le emissioni di anidride carbonica - uno dei principali gas responsabili della crisi climatica - nelle centrali a carbone e a combustibili fossili anche riducendone l’utilizzo se necessario nel sistema energetico nazionale e nell’industria del paese; ridurre le emissioni di tutti i gas serra come ad esempio il metano prodotto come scarto nei processi agricoli e zootecnici; promuovere il risparmio energetico e le energie rinnovabili; ridurre la dispersione di inquinanti e molto altro ancora.

L’obiettivo di questo secondo mandato presidenziale è allora quello di trasformare gli Stati Uniti nel paese leader nelle tecnologie pulite diventando, anche in questo campo, una superpotenza mondiale. Riuscire in questa impresa non sarà facile. Obama dovrà superare l’ostilità di una nazione che odia le regole restrittive e la pianificazione economica, fattori letti sempre in chiave antiliberale. È le prime difficoltà le mostra wall street dove il discorso storico del presidente fa segnare una perdita tra il 4 e il 6% a tutti i titoli del comparto energetico.

Ma l’ostilità del sistema finanziario a qualunque iniziativa vada in favore dell’uomo anziché del dio denaro è ormai fin troppo prevedibile. È nei meccanismi speculativi senza coscienza della finanza che l’uomo ha iniziato a legittimare la distruzione di se stesso e del suo Pianeta. Auguriamo all’uomo più potente del mondo di trovare la forza per sconfiggere questa letale perversione. Di sicuro oggi può contare su un’opinione pubblica che ha imparato a disprezzarla.

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