rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Earth Day Italia

S.O.S., natura a rischio

Il rapporto Ispra sul rispetto della direttiva europea Habitat fotografa una realtà allarmante: una specie su 2 è a rischio

Il record di biodiversità in Europa e una specie su due a rischio: è il paradosso amaro che descrive la situazione della nostra Italia. A rivelarlo sono l’Ispra e il ministero dell’Ambiente nel rapporto in cui hanno preso in esame le 113 specie vegetali e le 225 specie animali protette dalla direttiva europea Habitat, un documento che chiede a tutti i Paesi dell’Unione di inviare ogni 6 anni una disamina sullo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario e sulle misure intraprese per la loro salvaguardia.

La situazione non è affatto rassicurante: il 50% delle specie vegetali, il 51% di quelle animali, e il 67% degli habitat si trovano in uno stato di conservazione inadeguato, che richiederebbe un intervento. Orso, pipistrelli, pesci di acqua dolce - dallo storione alla trota marmorata e a tutti i salmonidi -, lince, lontra sono solo tra gli animali più a rischio.
Il rapporto si concentra molto nell’individuazione della natura della minaccia. Se i pesci d’acqua dolce sono soprattutto vittime dell’inquinamento e dell’introduzione di specie esotiche che hanno finito per soppiantare quelle autoctone, gli anfibi e le specie di montagna soffrono i cambiamenti di clima troppo repentini, ai quali non riescono ad adattarsi. Questo è un rischio che incombe anche sullo stambecco, specie al momento ancora in buona salute, ma che con la crescita della temperatura e la conseguente salita di quota i pascoli per gli animali d’allevamento potrebbe presto trovarsi minacciato da nuovi competitori per il cibo.

Ancora più allarmante è lo stato di salute degli habitat. Due su tre sono stati bocciati dai biologi: fanno fatica a conservare la ricchezza di vita ereditata in milioni di anni di evoluzione. In particolare sono sottoposti a uno stress molto forte le aree costiere e quelle vicino a fiumi e laghi, ma buona parte del territorio è in crisi per l’erosione prodotta dall’urbanizzazione senza freni, dall’agricoltura con forte impiego di chimica intensiva, dalla cattiva gestione delle foreste, dalla pressione turistica concentrata in poche aree, dal cambiamento climatico. A rendere più drammatico il quadro delle possibili perdite è la forte presenza di endimismi, cioè di specie che esistono solo in Italia, un paese che ha il record europeo di biodiversità. Ad esempio in Sardegna a rischio è l’astralago marittimo, specie perenne esclusiva dell’isola di S. Pietro, e l’euphrasia nana, che vive solo sul Gennargentu.

Quello che il rapporto dimostra chiaramente è soprattutto che il “nemico” da cui guardarsi le spalle non ha il nome di uno specifico e pericoloso veleno. Piuttosto ha il volto di una drammatica e irresponsabile disattenzione dell’uomo verso l’ambiente. Un’indifferenza priva di coscienza che ora minaccia la vita e presenta un conto decisamente salato.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

S.O.S., natura a rischio

Today è in caricamento