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Martedì, 16 Aprile 2024
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Viva gli Oscar Green, il premio per chi sa ascoltare la Terra

L’iniziativa Coldiretti è una bella occasione per fare la conoscenza dell’Italia migliore, quella che rende orgogliosi e dà speranza nel futuro

Capacità di guardare lontano e amore per la propria terra, fantasia e concretezza, coraggio di osare e fiducia nei valori saldi che danno equilibrio. Sono le qualità che sono state premiate, anche quest’anno, dagli Oscar green Coldiretti e sono, allo stesso tempo, anche quelle caratteristiche che ci fanno continuare ad avere fiducia nel futuro del nostro Paese e dei nostri ragazzi, nonostante tutto.

Il premio per l’innovazione promosso dai Giovani della Coldiretti sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015 è una di quelle occasioni che riempiono di ottimismo. In mezzo a tanta negatività e a troppe cattive notizie, è bello ricordarsi ogni tanto di guardare anche al buono che c’è, quella metà piena del bicchiere che dovrebbe essere incentivo per tutti per fare meglio e di più, aprendoci con positività alle sfide.

Vino di giuggiole dell’Odissea, agrocosmetici alle stelle alpine, mobili rivestiti da fibra di fico d’India, spugna di zucca, ragù di trota e latte uht 100 per 100 italiano sono gli originali vincitori del concorso “Oscar Green” 2013 e le belle storie dei loro ideatori uno dei tanti tasselli dell’Italia che ci piace.
Marcello Rossetti, per esempio, ha vinto l’Oscar Coldiretti per la categoria Stile e cultura d’impresa con un’idea innovativa e sostenibile. Ha realizzato una linea di agrimobili fatti da fibra di fico d’india. Erano destinate alla discarica e rappresentavano un problema da risolvere per molti agricoltori le foglie di fico d'india da smaltire. Ma quella fibra resistente ha acceso una lampadina nella testa di Marcello che ha creato la prima linea di complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto, estratta dalle pale ancora verdi.

Martina Buccolini, invece, si è aggiudicata l’Oscar Green nella categoria Esportare il territorio. L’ispirazione, in questo caso, è venuta direttamente dall’Odissea. E Martina ha prodotto il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato ma in questo modo fa diventare realtà il vecchio detto “sentirsi in un brodo di giuggiole”.

Per la categoria Campagna Amica l’Oscar è andato invece a Delia Revelli, che alleva in acquacoltura un’ampia varietà di pesci d’acqua dolce, prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. A pochissimi passi dalle vasche il prodotto è trasformato e confezionato in filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il paté di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri che oggi fanno gola soprattutto ai bambini, per la gioia delle mamme e per la fortuna del territorio piemontese.

E ancora nella categoria Ideando è stato premiato il brillante modello imprenditoriale di Angelina Muzzu che in uno degli scorci più invidiati del pianeta, la Sardegna, riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno, la luffa da abbinare piacevolmente alle sue creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia.

Enrico Bettoni e Pietro Pierani invece hanno conquistato l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti il primo latte Uht, buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all'occhiello del territorio. Una competizione leale basata sulla verità dell'origine, sulla qualità dei processi e sull’eccellenza del prodotto.

Nella categoria Non solo agricoltura l’Oscar green della Coldiretti è andato a una realtà davvero speciale come quella di Moira Donati che nonostante una promettente carriera non ha saputo resistere al richiamo della stella alpina del suo Trentino. Oggi Moira grazie alla sua straordinaria capacità di analisi del mercato, una spiccata visione futura e soprattutto la grande abilità con le nuove tecnologie riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso la pratica dell'e-shop.
La menzione speciale per Paese Amico, infine, è stata assegnata, per la prima volta a parità di merito, al Comune di Udine, dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti fanno quadrato attorno all’orto e coltivano insieme le primizie di stagione, e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è un’opzione di riscatto.

Sono storie di genio e semplicità allo stesso tempo, favole a lieto fine che vedono finalmente premiati quelli che sono stati capaci di mettersi all’ascolto della propria Terra, della nostra Terra.

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