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Giovedì, 25 Aprile 2024
Biocarburanti

Biocarburanti avanzati, quando i combustibili delle biomasse garantiscono un alto risparmio di emissioni di CO2 

Sono l'alternativa più concreta per ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore dei trasporti nata come alternativa ai carburanti fossili. Tutto quello che c'è da sapere

Sono combustibili ottenuti da biomasse, tra cui anche rifiuti e sottoprodotti. Possono avere anche forma gassosa, come succede nel caso del biometano che viene impiegato per i trasporti. Si tratta dei biocarburanti, l'alternativa più concreta per ridurre le emissioni di CO2 derivanti dal settore dei trasporti nata come alternativa ai carburanti fossili. 

La normativa 

E' il 2013 quando viene emanato il primo decreto di incentivazione del biometano non solo con destinazione specifica nei trasporti, ma anche di quello immesso in rete senza specifica destinazione d'uso e quello utilizzato per la produzione di energia elettrica in impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento (Car). 

Con il nuovo decreto si disciplinano invece le modalità di attuazione degli obblighi di immissione in consumo dei biocarburanti da parte dei soggetti obbligati, operatori economici che immettono in consumo benzina e gasolio e che hanno l’obbligo di immetterne una parte sotto forma di biocarburanti. Ad oggi il biometano e tutti i biocarburanti devono rispettare quanto previsto dal decreto del 23 gennaio 2012 per quanto concerne la certificazione della sostenibilità. 

La verifica degli obblighi di immissione 

E' al Gse che spetta la verifica degli obblighi di immissione in consumo. Per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, il Gestore dei Servizi Energetici è operativo nell’attuazione esecutiva delle varie fasi del sistema: dall'acquisizione dei dati relativi all’immissione in consumo di carburanti e biocarburanti, all'emissione dei Cic, fino alla raccolta e all'elaborazione dei dati sulle emissioni di CO2 dei soggetti obbligati e dei fornitori dei soli Gpl e metano. 

Il nuovo decreto biometano 

Il decreto del 2 marzo 2018 si configura come strategico per la promozione dell’uso del biometano e degli altri biocarburanti avanzati nel settore dei trasporti. Tra gli obiettivi del decreto: promuovere maggiormente l’utilizzo del biometano per i trasporti, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi posti all’Italia dalle direttive europee in termini di utilizzo di carburanti rinnovabili nei trasporti. L’onere dell’incentivo è distribuito sui soggetti che hanno l’obbligo di immissione in consumo di biocarburanti; favorire le riconversioni degli impianti a biogas, con conseguente riduzione dei costi della componente Asos della bolletta elettrica; e infine promuovere l’incentivazione di impianti di produzione di altri biocarburanti avanzati diversi dal biometano. 

Quantità massima annua ritirabile e graduatorie

Per la gestione dell'incentivazione, ogni anno entro 15 giorni dalla data ultima per la presentazione delle autodichiarazioni da parte dei soggetti obbligati, il Gse pubblica una "stima della quantità massima annua ritirabile" per l'anno in corso, espressa in Cic (Certificati di Immissione in Consumo), determinata a partire dalla quantità di carburanti fossili immessa in consumo nell'anno precedente da parte dei soggetti obbligati e dalla percentuale di obbligo avanzato relativa ai biocarburanti avanzati per l'anno di riferimento. 

Sulla base di questa stima, il Gse redige una graduatoria degli impianti qualificati in esercizio con evidenza degli impianti rientranti nel meccanismo incentivante. La "quantità massima annua ritirabile" per l'anno precedente rappresenta così il riferimento per la redazione della graduatoria definitiva per l'anno precedente. 

Chi può usufruire dell'incentivo 

Potranno usufruire degli incentivi gli impianti di produzione di biocarburanti avanzati diversi dal biometano che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Il rilascio della qualifica avviene entro 120 giorni dalla richiesta, al netto dei periodi necessari per integrare le informazioni fornite. Il produttore può richiedere la qualifica:

  • in esercizio (dopo l’entrata in esercizio dell’impianto)
  • a progetto (in fase di progettazione o realizzazione dell’impianto, effettuando successivamente una richiesta di qualifica in esercizio)

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