Da economia lineare a economia circolare: una svolta in direzione della sostenibilità
Un modello produttivo circolare permette, attraverso il recupero e il riutilizzo dei materiali, una sensibile riduzione degli sprechi
Una delle principali sfide della contemporaneità è la riconversione in chiave sostenibile dei processi produttivi e di consumo. Dopo più di un secolo caratterizzato dal modello dell’economia lineare – che aveva il proprio fondamento nel breve ciclo di vita del prodotto –, oggigiorno il paradigma si è rovesciato e il modello destinato a diventare dominante è quello dell’economia circolare.
Cosa si intende con “economia circolare”?
Questa espressione identifica un processo produttivo che prevede il riutilizzo, il ricondizionamento e il riciclo continuo dei prodotti e dei lori materiali al fine di allungare il ciclo di vita dei manufatti e ridurre al minimo i rifiuti da smaltire.
Rispetto al vecchio modello lineare, dove il prodotto diventava in tempi medio-brevi inutilizzabile e quindi un rifiuto – portando quindi al progressivo esaurimento delle materie prime – con le derivate conseguenze ambientali, l’economia circolare costruisce un processo virtuoso e capace di autogenerarsi.
In altre parole, il prodotto non diventa rifiuto. Viceversa, i suoi materiali – recuperati in vista di un riutilizzo – vengono reintrodotti all’interno del processo economico per dar vita a un nuovo prodotto finale e così via.
L'economia circolare, insomma, si prefigge l’obiettivo di conservare più a lungo possibile il valore e l’utilizzabilità dei materiali e delle risorse, creando un ciclo produttivo in grado di autoalimentarsi e riducendo di conseguenza al minimo le attività legate allo smaltimento dei rifiuti.
I vantaggi dell’economia circolare
L’adozione di un tale modello circolare non comporta solo indiscussi vantaggi ambientali per l’intera comunità, ma anche concreti e tangibili benefici per le aziende. La riduzione degli sprechi e l’adozione di politiche di riciclo e riutilizzo dei materiali all’interno dei processi produttivi determinano un notevole risparmio sui costi per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Costruire un’economia circolare, quindi, non è solamente una scelta etica o motivata da una sensibilità ecologica, ma anche una decisione con importanti ripercussioni strategiche e in grado di garantire ai player di un tale sistema economico grande competitività.