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Sabato, 20 Aprile 2024
Efficienza energetica

Certificati bianchi, tutto quello che c'è da sapere sui titoli di efficienza energetica

Dal 2005 il principale meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica in Italia. I titoli negoziabili sono riconosciuti a fronte di interventi e progetti di incremento del risparmio

Titoli che si traducono in denaro per le aziende che realizzano un intervento di efficienza energetica in grado di garantire un risparmio sostanziale (tecnicamente definito risparmio "addizionale"). Si tratta dei certificati bianchi (o titoli di efficienza energetica), dal 2005 il principale meccanismo di incentivazione dell'efficienza energetica in Italia. 

Cosa sono i certificati bianchi

Si tratta di titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento dell'efficienza energetica (sostituzione o installazione di linee di produzione). Un certificato bianco corrisponde al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (Tep). Sono un mantra nel settore industriale, delle infrastrutture a rete, dei servizi e dei trasporti. E possono riguardare anche interventi realizzati nel settore civile e misure comportamentali. 

Come funzionano 

Il Gse (Gestore Servizi Energetici) riconosce un certificato per ogni Tep di risparmio conseguito grazie alla realizzazione dell'intervento di efficienza energetica. E' su indicazione dello stesso Gse che i certificati vengono poi emessi dal Gestore dei Mercati Energetici (Gme) su appositi conti. 

Una volte emessi possono essere scambiati e valorizzati sulla piattaforma di mercato gestita dal Gme o attraverso contrattazioni bilaterali. Va specificato che tutti i soggetti ammessi al meccanismo sono inseriti nel cosiddetto "registro elettronico dei titoli di efficienza energetica" del Gme. Il valore economico dei titoli, infine, è definito nelle sessioni di scambio sul libero mercato. 

Chi sono i soggetti obbligati 

Il sistema normativo prevede obblighi di risparmio di energia primaria per i distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50 mila clienti finali. Questi vengono definiti "soggetti obbligati". A loro, ogni anno, vengono assegnati gli obiettivi da raggiungere.

Ma come possono adempiere alla quota d'obbligo di risparmio? Esistono due modi: 

  • realizzando direttamente i progetti di efficienza energetica ammessi al meccanismo
  • acquistando i titoli dagli altri soggetti ammessi al meccanismo

Chi sono i soggetti volontari 

Oltre ai distributori di energia, possono partecipare al meccanismo d'incentivazione anche altri soggetti volontari, come per esempio le società di servizi energetici (E.S.Co.) o le società che abbiano nominato un esperto in gestione dell’energia (Ege) certificato. Si tratta nella fattispecie di operatori che liberamente scelgono di realizzare interventi di riduzione dei consumi di energia. A loro viene così riconosciuto il diritto a ricevere la corrispondente quantità di certificati bianchi. 

Obiettivi di risparmio 

Per ogni anno d'obbligo, a decorrere dal 2017 fino al 2020, sono stati fissati gli obiettivi di risparmio che i distributori devono raggiungere attraverso interventi di efficienza energetica:

  • 2017: 7,14 milioni di Tep
  • 2018: 8,32 milioni di Tep
  • 2019: 9,71 milioni di Tep
  • 2020: 11,19 milioni di Tep

Gli obiettivi includono anche gli interventi associati al rilascio dei certificati bianchi car, gli interventi che continuano a generare risparmi anche dopo la conclusione del periodo di vita utile e gli interventi di efficientamento eseguiti nell'ambito del D.M.106 del 20/05/2015. 

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