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Energia

Che cosa hanno deciso i ministri di Energia e Clima del G7

Dalla decarbonizzazione ai combustibili fossili, ecco le principali decisioni prese dai ministri di Energia, Clima e Ambiente del G7 di Berlino

Venerdì 27 maggio si è concluso il meeting del G7 focalizzato su ambiente, clima ed energia.

Durante questo incontro, i membri del G7 - Canada, Francia, Italia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti più l’Unione Europea come “membro non enumerato” - si sono riuniti per pensare a nuove misure comuni da intraprendere nell'ambito della lotta al cambiamento climatico e alle crisi ambientali.

Nonostante i passi avanti verso le energie rinnovabili, infatti, la reazione alla crisi energetica scatenata dalla guerra della Russia in Ucraina ha portato ad una rinnovata ricerca di nuovi fornitori di fonti fossili. Di conseguenza, i ministri di Energia e Clima del G7 sono stati chiamati a dare una risposta alle necessità relative all’energia senza però venir meno agli impegni presi sul fronte del clima.

Con l’Accordo di Parigi del 2015, confermato poi anche durante la Conferenza sul Clima di Glasgow dello scorso novembre, i governi di 190 paesi del mondo si sono infatti impegnati ad affrontare collettivamente i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, così da contenere l’aumento della temperatura media terrestre a + 2°C rispetto al periodo pre-industriale (con ambizione di contenerlo entro i + 1,5 °C). Di fatto, però, secondo gli esperti nessuno dei Paesi del G7 ha finora adottato politiche in linea con gli obiettivi sul clima.

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I punti chiave del meeting del G7

Oltre che puntare a diversificare le fonti di energia e accelerare lo sviluppo delle rinnovabili, i punti chiave identificati dalla Presidenza tedesca del G7 sono:

  • Ridurre i finanziamenti per i combustibili fossili
  • Accelerare la graduale eliminazione globale del carbone
  • Decarbonizzazione forzata dei settori economici
  • Perseguire un cambiamento sistemico verso la sostenibilità ambientale in tutti gli ambiti della vita
  • Contrastare l’estinzione delle specie
  • Individuare iniziative per la protezione degli oceani.

Combustibili fossili

I ministri di Energia e Clima del G7 si sono impegnati a “porre fine a tutti i nuovi sostegni pubblici internazionali diretti al settore dei combustibili fossili senza cattura di carbonio entro la fine del 2022", come dichiarato nel comunicato finale del summit.

L'impegno prevede però delle eccezioni "in circostanze limitate" e "in linea con il limite di 1,5 gradi e con gli obiettivi dell'accordo di Parigi". Infatti, "a seguito dell'attacco russo all'Ucraina, il sostegno finanziario per società e cittadini colpiti da prezzi dei combustibili fossili in forte aumento è ora sull'agenda politica di molti paesi".

Tuttavia, si legge ancora nel documento finale del G7 Energia: "puntiamo a che le misure di ristoro siano temporanee e mirate, e ribadiamo il nostro impegno all'eliminazione dei sussidi inefficienti alle fonti fossili al 2025". Per sussidi inefficienti si intendono quelli che non sostengono il tenore di vita della popolazione, ma sono soltanto distorsivi del mercato.

Decarbonizzazione

Il documento finale del summit annuncia poi che i Paesi del G7 si impegnano a decarbonizzare la maggior parte dei trasporti su strada entro il 2030 e la maggior parte della produzione elettrica entro il 2035. Per la decarbonizzazione del settore marittimo e dell’aviazione civile, invece, l’obiettivo è stato fissato al 2040.

Inoltre, per quanto riguarda la mobilità, i ministri hanno ribadito l’impegno ad “aumentare le vendite, la quota e l’adozione di veicoli leggeri a zero emissioni, anche nel trasporto pubblico e nelle flotte di veicoli pubblici, ad accelerare la transizione dalle vendite di nuove auto a diesel e benzina e a ridurre in maniera sostanziale le emissioni dei veicoli medi e pesanti”.

Il G7 ha riconosciuto che le auto elettriche alimentate da elettricità a basse emissioni offrono “il più grande potenziale alla decarbonizzazione del trasporto terrestre, considerando tutto il ciclo di vita”.

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Stop al carbone

Tra i punti chiave affrontati dai ministri del G7 troviamo poi l’abbandono del carbone. Tuttavia, anche se i ministri hanno concordato la necessità di eliminarlo gradualmente dalle fonti di energia, non è stato trovato un accordo relativo alla data entro cui abbandonare definitivamente il carbone.

Petrolio

Il comunicato finale del summit, poi, riporta un appello in cui si esortano i paesi produttori di petrolio ad aumentare la produzione di greggio per far fronte ai rincari dei prezzi scatenata dalla guerra della Russia in Ucraina: “chiediamo ai paesi produttori di petrolio e gas di agire in modo responsabile – hanno scritto i ministri – e di rispondere all’inasprimento dei mercati internazionali, rilevando che l’OPEC ha un ruolo chiave da svolgere”.

Conclusioni

"La vera novità di questo G7 è che per la prima volta tutti questi argomenti sono stati affrontati insieme. Le delegazioni hanno fatto un lavoro enorme per riuscire a sintetizzare un documento che tracci la strada per il futuro", ha scritto su Twitter il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

I Paesi del G7 riconoscono che "la protezione dei diritti umani, dell'ambiente del clima sono inestricabilmente legate. Noi incoraggiamo le imprese a contribuire, attraverso le loro catene di fornitura, al raggiungimento in tutto il mondo degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le salvaguardie ambientali e sociali, nazionali e internazionali, e gli standard di lavoro continuano a fornire il quadro per promuovere la sostenibilità dell'azione aziendale nelle operazioni e nella catena di approvvigionamento". 

Ma non è tutto.

Alla luce della guerra in Ucraina, dell'aumento dei prezzi dell'energia e degli ingenti danni per famiglie ed imprese, " i Paesi del G7 sono ancora più rafforzati nella loro volontà di accelerare la transizione all'energia pulita, verso un futuro a zero emissioni nel 2050 (…). Una transizione accelerata verso l'energia pulita è la chiave per migliorare sicurezza, stabilità e affidabilità delle forniture energetiche, riducendo i rischi climatici e di sicurezza nelle forniture associati alla dipendenza alle fonti fossili". 
 

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