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Venerdì, 19 Aprile 2024
Fieracavalli

Il fascino delle razze equine americane

Quarter, Appaloosa, Paint e Quarab: un'occasione per scoprire il panorama americano

Il fascino del cavallo è dovuto, anche, alla grande varietà di razze in cui si declina questo splendido animale.
Ognuna di esse ha un passato e una storia differente, radicata nel territorio in cui si è sviluppata.
Ed è proprio all'origine di queste razze, affondando le radici nel passato, che spesso si intrecciano le vicende delle tribù indiane con quelle di conquistadores e cowboy. 

Alla scoperta delle razze equine americane

Le peculiarità delle razze americane si potranno approfondire durante il secondo weekend (dal 12 al 14 novembre) della 123ª edizione di Fieracavalli; presso il Padiglione 1, infatti, sarà possibile ammirare esemplari di Quarter Horse, Appaloosa, e Paint Horse, tutti regolarmente iscritti ai registri di razza AQHA, APHA, ApHc.
Inoltre, sarà presente anche il cavallo Quarab, razza recente che ha origine da un incrocio tra cavallo arabo e Quarter Horse.
La storia del popolo americano si riflette infatti nell’evoluzione di queste razze, raccontando di un percorso affrontato insieme, attraverso il tempo.

Evoluzione degli equini americani, tra passato e presente

Ecco un breve excursus delle razze americane,  per iniziare a conoscere meglio alcuni degli esemplari presenti a Fieracavalli.

Tra le razze nordamericane, il Quarter Horse è la più antica.
I primi cavalli sbarcarono nel Nuovo Mondo con i conquistadores spagnoli; molti di questi riuscirono a tornare allo stato selvatico e alcuni esemplari furono catturati dai nativi americani.
Furono proprio le tribù a dedicarsi, per prime, alla selezione della razza.
Il Quarter Horse si dimostrò un animale molto agile e forte e, queste caratteristiche, unite alla propensione nell’operare con le mandrie, lo resero perfetto per collaborare con i cowboy. 

L’Appaloosa ebbe origine, in America, dall’incrocio di razze di sangue Arabo, Berbero e Andaluso introdotte dagli spagnoli nel 16° secolo.
All’inizio del 1700, la tribù indiana dei Nasi Forati ne catturò alcuni capi, allevandoli nella zona del Fiume Palouse (da qui, il nome della razza).
Questa razza equina si è sempre distinta per duttilità ed ecletticità, doti grazie alle quali si è diffusa in tutti il mondo. Non per niente, i Nasi Forati chiamavano l’Appaloosa  “Cuore di Ferro”, proprio per il suo scatto fulmineo, la sua velocità e la sua grande resistenza alla fatica.

Velocità e tenacia, invece, sono i segni distintivi del pezzato Paint Horse, particolarmente apprezzato dai Comanche (eccellenti cavalieri), e dai cowboy, data l’andatura confortevole e il manto che ben si mimetizzava con l’ambiente circostante.
Il patrimonio genetico del Paint Horse venne, purtroppo, quasi totalmente disperso, a causa dell’uccisione delle popolazioni autoctone (che, fino a quel momento, si erano occupate di selezionare la razza) da parte dei soldati statunitensi.
Venne, poi, recuperato dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie alla nascita di alcune associazioni dedicate proprio alla tutela, la valorizzazione e la registrazione dei cavalli pezzati.

Il Quarab è una razza piuttosto recente (le prime documentazioni ufficiali risalgono al 1953), che racchiude in sé le caratteristiche degli esemplari da cui deriva. Vanta, infatti, l’intelligenza e la bellezza di un arabo, la solidità e la forza di un Quarter Horse e il mantello di un Paint Horse.
Nel 2006 nacque l’Associazione Italiana Cavallo Quarab (AICQA), con lo scopo di promuovere la conoscenza del cavallo Quarab in Italia. Venne riconosciuta dalla IQHA quale affiliata.

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