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i-Mesh, start-up italiana protagonista di Expo 2020 a Dubai

2,7 chilometri di coperture per 52.500 metri quadrati. Questo (e altro) è i-Mesh, tessuto realizzato per Expo 2020 da una startup marchigiana

Dal Paese delle meraviglie all’Esposizione Universale di Dubai. Sì, perché il cammino di i-Mesh, tessuto tecnico italiano innovativo e green, protagonista di Expo 2020 a Dubai con il suo rivestimento della promenade della manifestazione (2,7 chilometri di coperture retrattili per 52.500 metri quadrati), arriva da molto lontano.

Nel 2013 si era già presentata al pubblico all’interno della Milano Design Week, in un’installazione ispirata al romanzo “Alice in Wonderland” di Lewis Carroll. Da quella data a oggi ha vissuto di numerose riflessioni e di continui aggiornamenti e oggi è finalmente pronto a rivelarsi in maniera sempre più impattante a tutto il mondo.

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I-Mesh, di cosa è composto

Fibra (di origine minerale e di sintesi, di carbonio, vetro, basalto, Zylon e Technora) e resina. A questi si affianca un altro componente necessario: un polimero termoplastico che non cambia le sue proprietà durante il processo industriale. Ciò significa che può essere separato dalle fibre durante le operazioni di riciclo.

Questi sono i materiali che compongono la trama di i-Mesh, tessuto realizzato da una startup di Numana, in provincia di Ancona, fondata da Alberto Fiorenzi nel 2012. Un tessuto leggero, adatto sia per interni che per esterni, e che viene prodotto in pannelli su misura a seconda dell’esigenza del suo utilizzo.

Per Expo 2020 a Dubai è stato ricercato e realizzato un materiale tessile dal risultato ancora più performante, anche e soprattutto per via del problematiche condizioni climatiche locali. i-Mesh ha infatti superato il test di resistenza a una tempesta di sabbia, sopportando anche forti venti, rimanendo completamente intatto.

Il materiale per la città del futuro

Obiettivo di i-Mesh è senza dubbio quello di costituirsi come materiale fondante della città del futuro, quando il riscaldamento globale renderà necessario il suo utilizzo per proteggersi dall’aumento delle temperature. Da qui la possibilità di regalare al mondo che verrà un’architettura completamente green e testimone della grande responsabilità che ci viene consegnata.

Il progetto per Expo 2020 è creato in collaborazione con il Politecnico di Milano, che ha certificato un sistema di calcolo appositamente creato per la manifestazione.

Alla fine dell’Esposizione Universale, buona parte del tessuto impiegato per le coperture della promenade resterà sul posto come installazione permanente. Altre parti del tessuto potranno invece essere riutilizzate in un altro contesto cittadino, a conferma della possibilità di riutilizzo di i-Mesh e della sua perfetta adesione a un mondo nuovo e sostenibile.

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