Filiera tabacchicola italiana: firmato l’accordo da 100 milioni di euro per il 2022
Investimenti e sostenibilità per dare continuità a un settore trainante per il Paese
Con i termometri di mezza Italia, è la siccità il problema all’ordine del giorno.
E se razionamenti d’acqua e appelli alla popolazione mirano a sensibilizzare i privati sulla questione, per le aziende agricole, che maggiormente necessitano della risorsa idrica, diventa sicuramente più complicato dare continuità alla produzione. A maggior ragione in un periodo in cui la guerra in Ucraina e il conseguente rincaro dei costi energetici e delle materie prime accentuano la crisi dei coltivatori italiani.
L’accordo tra industria e coltivatori di tabacco salva la filiera
Per fronteggiare le criticità è stato sottoscritto di recente l'accordo annuale di filiera tra Coldiretti e Philip Morris Italia.
L’accordo, oltre a garantire una continuità di investimenti dell’azienda sul tabacco italiano per ben 100 milioni di euro nel solo 2022, favorisce anche la diffusione nelle campagne di sistemi di agricoltura digitale e di precisione per il risparmio energetico e la riduzione fino al 50% dell’impiego di acqua.
Accordi, investimenti e iniziative con cui Philip Morris Italia garantisce una reale possibilità di programmazione strategica di medio-lungo periodo per tutta la filiera, assicurandone la sostenibilità economica e impegnandosi, anche quest’anno, ad acquistare oltre 20.000 tonnellate di tabacco greggio (circa il 50% del tabacco prodotto in Italia), collaborando con un migliaio di aziende agricole campane, umbre, venete e toscane.
E non è un caso che, recentemente, sia stata premiata l’azienda Finapp nella call for innovation “BeLeaf: Be The Future”, lanciata proprio da PMI. La start-up ha progettato una coppia di sonde CRNS – Cosmic Ray Neutron Sensing – di nuova generazione, in grado di misurare in tempo reale l’umidità del suolo e il volume di acqua presente nella biomassa, nell’ottica di una corretta e ottimizzata gestione della risorsa idrica.
Il più grande investimento privato nella filiera tabacchicola vale oltre 500 milioni di euro
L’intesa rientra nell’accordo di più ampio respiro stretto da PMI con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che prevede investimenti pluriennali nella filiera e in prodotti innovativi del tabacco da inalazione senza combustione.
Per capirne l’entità, basti pensare che, a partire dai primi anni Duemila, tali accordi hanno già generato investimenti agricoli nella filiera tabacchicola pari a oltre 2 miliardi di euro complessivi e prevedono, per i prossimi 5 anni, un ulteriore investimento di 500 milioni di euro.
Si tratta del più grande impegno nella filiera tabacchicola italiana da parte di un’azienda privata, e, innegabile punto di merito, non è uno sforzo finalizzato solo all’acquisto del tabacco in foglia, ma anche, come visto, alla valorizzazione, all’innovazione e alla sostenibilità di tutta la filiera.
Digitalizzazione e sostenibilità: ecco come sostenere la filiera, fiore all’occhiello del Made in Italy
Una filiera corta e integrata, che Philip Morris Italia considera dunque centrale, come si evince dalle parole di Marco Hannappel, AD e Presidente di PMI:
“Continuiamo a sostenere in modo concreto e tangibile la filiera tabacchicola italiana insieme a Coldiretti, sempre più convinti di quanto una logica di filiera integrata sia la sola – oltre che la migliore – strada da seguire, tanto più in una fase delicata come quella attuale.”
Anche il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che, sottolineando “l’importanza di interventi capaci di far fronte ad aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole che rischiano di compromettere i raccolti con un impatto su economia, ambiente e lavoro”, spiega anche come “la crisi aggravata dalla guerra in Ucraina si può affrontare solo con la corresponsabilità dell’intera filiera e l’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un segnale importante per l’intero sistema agroalimentare.”
L’impegno condiviso nella filiera tabacchicola, fiore all’occhiello del Made in Italy, diventa, quindi, fondamentale per diffondere buone pratiche di coltivazione e nuove sinergie gestionali all’interno della filiera, con l’obiettivo di dare continuità alla produzione e investire nei due trend che rappresentano le vere sfide del comparto agricolo per il futuro: la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale ed energetica.