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Martedì, 23 Aprile 2024
Foreste

Tutelare le foreste per preservare la biodiversità: il futuro dell'uomo passa (anche) dalla diversificazione biologica

Gli ecosistemi forestali ospitano oltre l'80% delle specie terrestri di animali, piante e insetti. Ecco perché è importante tutelarli

La biodiversità globale è, per definizione, la raccolta completa di geni, specie ed ecosistemi sul pianeta Terra.  Delle circa 1,5 milioni di specie attualmente identificate, ce ne sono poche, se non nessuna, in grado di sopravvivere senza interagire con altre specie. Anche gli esseri umani dipendono dalla biodiversità per la loro sopravvivenza: è anche per questo che le imminenti minacce alla biodiversità hanno la massima priorità e non possono essere ignorate.
Sfortunatamente, nonostante i benefici che l'uomo trae dall’ambiente, sembra che ancora non abbia imparato come proteggerlo dalla sua stessa opera: la distruzione degli habitat, l'agricoltura intensiva, la pesca eccessiva, il bracconaggio sono solo alcuni dei modi in cui gli esseri umani stanno ribaltando il fragile equilibrio della biodiversità globale.

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Tutelare le foreste per preservare la biodiversità

Le foreste pluviali tropicali un tempo coprivano fino al 14% del globo, ora rappresentano solo il 6% e molti esperti stimano che potrebbero scomparire completamente entro il prossimo mezzo secolo. Si stima inoltre che ogni giorno oltre cento specie si estinguano a causa della distruzione della foresta pluviale.
Inutile dire che la perdita di una così grande quantità di specie è catastrofica. È chiaro che attraverso attività come la distruzione della foresta pluviale tropicale l’uomo sta avendo un grave impatto sulla biodiversità globale. L'attuale ricchezza e composizione globale delle specie è un sistema delicato, che ha impiegato milioni di anni per evolversi. Gli esseri umani stanno mettendo a serio rischio la biodiversità globale e il proprio futuro. 

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In Italia il futuro della biodiversità sta nelle “foreste vetuste” 

Le foreste vetuste sono zone boschive utilizzate dall’uomo in passato, ma che non vengono più tagliate da molti secoli. Queste aree nel tempo hanno acquisito particolari caratteristiche: sono connotate da alberi di dimensioni imponenti, ben distanziati tra loro, con fusti che presentano cavità e parti necrotiche, spesso coperti da licheni. Inoltre, nel bosco vetusto si riscontra molto legno morto in vari stadi di degradazione, a partire da alberi morti in piedi e tronchi adagiati al suolo.
Si tratta, però, di foreste molto vive che mostrano tutti gli stadi del ciclo biologico delle singole piante e dell’intero ecosistema, dalla rinnovazione costituita dalle piante più giovani fino agli alberi senescenti prossimi alla morte biologica. Anche la fauna che ospitano è particolarmente ricca perché, grazie alla struttura forestale molto articolata e complessa, si ritrovano tutti gli elementi che compongono le reti alimentari. Completa il quadro un suolo profondo, maturo, molto fertile e con componente biologica espressa al massimo grado.
I boschi vetusti sono rari in Italia e di estensioni molto limitate; si tratta di popolamenti poco estesi, ma di enorme importanza scientifica e documentale e la loro salvaguardia è considerata indispensabile per preservare la biodiversità.
Servono quindi più boschi maturi ed ecosistemi forestali complessi e in evoluzione naturale, la cui gestione sia ispirata al modello offerto dai boschi vetusti.

La strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030

È questo l’appello che il WWF lancia in occasione dell’International Forest Day, la Giornata Internazionale dedicata alle foreste. Un obiettivo che si è posta anche l’Unione Europea che con la “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030” riconosce esplicitamente il valore intrinseco delle foreste primarie e delle foreste vetuste e la necessità di proteggerle. Come primo passo l’UE si è posta l’obiettivo di definire, mappare, monitorare e proteggere rigorosamente tutte le foreste primarie e vetuste ancora esistenti in Europa. Non è da meno l’UNESCO, che ha creato il “Sito diffuso” delle antiche foreste di faggio europee. La loro tutela rappresenta un elemento primario per sostenere il patrimonio naturale mondiale. 

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