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Patreon, la piattaforma per creativi sostenuta dai fan

Nata nel 2013 grazie all’intuito di Jack Conte e Sam Yam, Patreon è una startup che rievoca il concetto di mecenatismo e propone una via alternativa per i creativi

La vita del musicista Jack Conte, fondatore di Patreon, piattaforma che sta rivoluzionando il mondo dell’arte (e continuerà a farlo nei prossimi anni) è sempre stata fuori dagli schemi. Non si tratta di eccessi come spesso si pensa delle rockstar, piuttosto di vere e proprie intuizioni imprenditoriali innovative. Nel 2007, quando ancora YouTube era un semplice contenitore di video, Conte ha creato il suo canale personale all’interno del quale divulgava i propri singoli al mondo intero. L’anno successivo, assieme a Nataly Dawn, ha fondato i Pomplamoose (che letteralmente si traduce con “pompelmo”, dal francese pamplemousse) una band indie pop, la cui attività si svolgeva principalmente online (solo una manciata di date dal vivo in tutto) ottenendo un buon seguito da parte dei followers.

Questa fidelizzazione del pubblico ha portato Jack Conte a una riflessione sul ruolo dell’artista e al sistema in cui esso è immesso. Ciò di cui si è accorto è la mancanza di un legame completamente diretto con l’utente finale, anche da un punto di vista economico. In poche parole: quel sistema di mecenatismo, quel rapporto tra il committente di un’opera e l’artista, che tanto aveva reso grande l’Italia del Rinascimento.

È del 2013 l’intuizione della startup Patreon (dall’inglese “patron” ossia “mecenati”), derivata dall’esperienza accumulata in campo digital. L’idea ha stupito tutti per la sua estrema semplicità: Patreon, fondata assieme allo sviluppatore Sam Yam, è una piattaforma che permette a creativi e artisti di ricevere dei compensi per il proprio lavoro direttamente dai sostenitori. È possibile effettuare un piccolo investimento mensile (nella versione italiana, sono tre i tipi di abbonamento possibili: 5, 10 o 25 euro) e ottenere diverse ricompense. Più alta è la donazione, più ricca la ricompensa. In questo modo, Patreon può rivelarsi una fonte di reddito costante per gli artisti.

Ma Patreon è soprattutto un’opportunità per svolgere in modo totalmente libero il proprio lavoro. Il rapporto con il sostenitore è ora completamente esclusivo: un dialogo che supera molteplici barriere. In primis, con Patreon è possibile finalmente ricevere un riconoscimento per il proprio lavoro creativo, in un’epoca in cui, soprattutto in campo artistico, visibilità e remunerazione non sono spesso correlati. Inoltre, sostenendo mensilmente un artista, è possibile stringere un rapporto molto più dinamico rispetto a quello che avviene con un semplice crowdfunding, finalizzato perlopiù al solo raggiungimento di un obiettivo. Per rafforzare la propria strategia su Patreon, gli iscritti possono fornirsi gratuitamente del supporto da parte del blog all’interno del sito, in modo da ricevere informazioni utili su come muoversi all’interno della piattaforma e attirare a sé i sostenitori.

Per i creators l’iscrizione alla piattaforma è completamente gratuita: Patreon detrae solamente una piccola percentuale da quanto guadagnato dagli artisti, qualora l’attività ottenga il successo sperato. E i successi non sono tardati: la startup in pochi anni ha raggiunto un patrimonio di oltre 5 milioni di dollari. Dai 50.000 creators stimati nel 2017 si è passati a 100.000 l’anno seguente. I patrons sono in media dagli 1 ai 2 milioni ogni mese.

Patreon non è solamente una piattaforma per artisti emergenti. Anche l’illustre Blue Note di New York ha aperto un profilo all’interno del sito per offrire ai suoi sostenitori immagini di repertorio e filmati esclusivi. Un altro esempio di personaggio famoso che usa Patreon per promuovere la propria arte è la cantante M.I.A., che regala ai propri fan contenuti sempre esclusivi: da video inediti a performance in live streaming.

Durante l'ultimo anno, per far fronte alle conseguenze della pandemia da Coronavirus, Patreon ha avviato una campagna di sensibilizzazione verso gli artisti, in particolare coloro che si esibiscono dal vivo, esortando i patrons a sostenere maggiormente le attività culturali: ”In momenti come questi, supportare gli artisti e assicurarsi che abbiano le risorse economiche per superare una crisi sanitaria globale non è solo la cosa giusta da fare, è una nostra responsabilità”. A giudicare dall’espansione di Patreon negli ultimi mesi, questo appello non è stato sottovalutato.

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