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Tornare a camminare dopo una paralisi grazie a un “ponte digitale”

C’è una sincronia fra l’intenzione e l’azione del camminare: e quanto è avvenuto a un uomo olandese ne è il risultato

Un uomo olandese di 40 anni, Gert-Jan Oskam, paralizzato agli arti in seguito a un incidente in moto avvenuto nel 2011, riesce oggi a camminare in modo del tutto naturale, grazie a un ponte digitale che permette al suo cervello di dialogare direttamente con le zone del midollo spinale che controllano il movimento.

A raccontarlo è stato un team di ricerca internazionale del Politecnico di Losanna guidato da Grégoire Courtine. Si tratta di un livello di tecnologia mai raggiunto fino a oggi.

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Un ponte digitale tra interazione e azione

Per capire bene la portata rivoluzionaria di questo progetto, basta ascoltare le parole di Courtine:  “È un ponte digitale, quello che abbiamo stabilito fra il cervello e il midollo spinale. Non si tratta di una semplice stimolazione, ma di un’interfaccia che rende possibile una conversazione diretta. In sintesi: c’è una sincronia fra l’intenzione e l’azione del camminare“.

L’incredibile risultato, descritto sulla rivista Nature, apre ora una nuova frontiera nel campo della riabilitazione, se non della scienza tutta: il recupero delle funzioni neurologiche può permettere a pazienti come Oskam di muoversi in modo più autonomo e naturale, anche adattando i propri passi ai terreni irregolari.

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Come funziona il device

Il device impiantato nel cranio dell'uomo paralizzato consiste in una interfaccia cervello-colonna vertebrale, costituita da due array con 64 elettrodi, che crea un collegamento neurologico diretto tra il cervello e il midollo spinale. Gli elettrodi, posizionati esattamente sopra la corteccia motoria, tracciano le onde cerebrali che segnalano le intenzioni di camminare e vengono poi trasferite in modalità wireless, bypassando il tessuto danneggiato a un sistema di elaborazione posizionato in uno zaino, dove un algoritmo decodifica il movimento desiderato e lo invia allo stimolatore che fornisce impulsi elettrici al midollo spinale.

Le intenzioni di muoversi, come già scritto, vengono praticamente tradotte in comandi che il sistema di elaborazione rimanda attraverso un secondo impianto per stimolare i muscoli.

Oggi Oskam può camminare per circa 100 metri e stare in piedi senza usare le mani per alcuni minuti. Secondo quanto affermato alla Cnn, il ragazzo non ha mai perso la speranza: “Il mio desiderio era tornare a camminare e credevo fosse ancora possibile”. Come a dire: era molto difficile, ma non impossibile. Ma non chiamiamoli miracoli: questa è pura scienza.

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