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La sostenibilità al centro della strategia aziendale

Un esempio virtuoso dall’Italia

Oggi viviamo in un mondo sempre più orientato a raggiungere un miglioramento della qualità della vita delle persone. Le istanze ambientali e sociali si fanno sempre più insistenti, sia a livello di singolo individuo che di popolazione globale. 

A dover affrontare le nuove sfide, che questo importante obiettivo della sostenibilità impone, sono, a maggior ragione, le grandi aziende, che, più di tutte, impattano a vari livelli sull’ambiente e sulla collettività. 

Per questo motivo, oggi e in futuro, sarà sempre più necessario che una filosofia aziendale basata sulla responsabilità ambientale, sociale ed economica diventi parte integrante e fondamentale di ogni strategia di business.

Verso un futuro senza fumo: uno sguardo all’Integrated Report di Philip Morris International

Ad aver affrontato in modo intelligente e lungimirante la questione ambientale è Philip Morris International (PMI), che ha pubblicato di recente la nuova edizione dell’Integrated Report, il rapporto annuale che fornisce un quadro complessivo dei progressi compiuti da PMI, non solo nel raggiungimento degli obiettivi di business, ma anche di quelli legati proprio alla sostenibilità, permettendo così agli stakeholder di rimanere aggiornati sulla progressiva trasformazione dell'azienda verso un futuro senza fumo

È questa, infatti, la missione a lungo termine di PMI, ribadita anche da uno Statement of Purpose, anch’esso aggiornato e presente nel Report: andare verso un futuro senza fumo.

Nuovi obiettivi richiedono nuovi parametri di valutazione: l’Indice di Sostenibilità

Nel raggiungimento di questo ambizioso traguardo, il documento stilato dall’azienda evidenzia la necessità di una maggiore collaborazione con i Governi e con la popolazione, così da massimizzare le possibilità di giungere a questo risultato tramite l’eliminazione dei prodotti basati sulla combustione.

Un obiettivo che molti considerano utopico, ma che PMI intende perseguire con convinzione, tanto che, per il suo conseguimento, l’azienda ha previsto nuovi parametri di misurazione dei progressi ambientali, sociali e di governance (ESG). Nella valutazione della performance aziendale, PMI ha introdotto, ad esempio, l’Indice di Sostenibilità, che  collega il 30% della remunerazione direttamente al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità.

Filiera agricola, risorse idriche e tecnologie digitali: il ruolo centrale dell’Italia

E anche l’Italia gioca un ruolo in tutto questo. Il rapporto ha ribadito infatti la centralità del nostro Paese, nelle strategie di PMI, sotto l’aspetto della sostenibilità ambientale: dall’uso responsabile della risorsa idrica, per il quale l’azienda ha ottenuto la certificazione Alliance for Water Stewardship (AWS), alla digitalizzazione e innovazione della filiera agricola tabacchicola, attraverso una serie di azioni come l’introduzione di sensori per ottimizzare l’irrigazione, l’utilizzo di un’irrigazione a goccia, l’impiego di fertilizzanti liquidi e di tecnologie digitali avanzate. 

Responsabilità sociale interna ed esterna: la salute delle persone al primo posto

E se sul fronte ambientale, PMI sta diventando un esempio da seguire per tutte le grandi aziende, gli eventi di questi ultimi anni hanno fatto emergere anche le azioni di responsabilità sociale dell’azienda. 

Un esempio tra i tanti è la certificazione Equal Salary, che Philip Morris International ha ottenuto a livello globale, un riconoscimento importante che testimonia l’impegno affinché uomini e donne abbiano la stessa retribuzione a parità di lavoro, oltre che analoghe opportunità e condizioni di lavoro.

Nel corso del 2021, invece, con il perdurare dell’emergenza sanitaria, la priorità di PMI è rimasta quella di proteggere la salute, la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti. Quest’anno l’azienda ha deciso di affrontare di petto anche l’altra grande emergenza globale: la guerra in Ucraina. Lo ha fatto attivandosi, oltre che con una serie di aiuti, anche contribuendo all’evacuazione di oltre 1.000 persone dal Paese in guerra e al trasferimento di più di 2.700 persone.

Zero combustione per un mondo migliore 

Philip Morris International, dunque, nonostante il proprio core business (o forse proprio per questo), è in prima linea per trovare soluzioni alternative sostenibili alla combustione. Da questo ambizioso obiettivo si generano tutte le virtuose azioni ambientali, sociali e di governance proposte dall’azienda.

L’obiettivo ultimo è poter vivere, un giorno, in un mondo senza fumo, nel quale la qualità della vita sarà migliore e le strategie aziendali, comunitarie e del singolo individuo saranno sempre più orientate alla salute e al benessere dell’ambiente e delle persone.

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