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Bidstack, azienda leader della pubblicità all’interno dei videogiochi

Da agenzia di product placement a colosso mondiale: ecco come Bidstack si sta imponendo sul mercato

La pandemia da Covid-19 ha oggettivamente rallentato la produzione di alcune attività, che in un modo o nell’altro si sono ritrovate a reinventarsi, anche e soprattutto da un punto di vista promozionale. I social network, per esempio, si sono rivelati strumenti utili per comunicare un brand, dallo storytelling all’effettiva vendita - in delivery o da asporto - del prodotto.

Dal momento che il confine tra virtuale e reale non è più così netto, quasi non stupirà la portata rivoluzionaria di Bidstack, piattaforma pubblicitaria nata nel Regno Unito. Eppure, in un anno così incerto come il 2020, Bidstack si è dimostrato un colosso, aumentando il proprio fatturato da 192.500 a 2,4 milioni di dollari. 

Bidstack: pubblicità negli spazi digitali 

L’attività di Bidstack risponde a una domanda molto semplice: “Se gli stadi di calcio sono chiusi, perché non fare pubblicità in uno stadio digitale?” Così, durante una partita virtuale, come già accade da tempo ma con i “soliti noti” in cartellone, potranno sfrecciare diversi brand. Gli stessi potranno anche essere attaccati su un’automobile durante una corsa oppure durante una simulazione di guerriglia.

Il product placement non è certo una novità nei videogiochi, ma non è da tutti annoverare in un solo anno clienti come Coca-Cola, McDonald's e Unilever, le cui pubblicità svettano in cartelloni posizionati all'interno di giochi come Hyper Scape di Ubisoft, Sega's Football Manager e altri.

Il mercato degli e-sport

Proprio nel mercato degli e-sport Bidstack ha trovato un modo per esprimere la sua forza: è all’interno di partite di calcio che le i brand, posti in cartelloni pubblicitari, possono svettare in tutta la loro magnificenza. Per questo motivo, Bidstack ha aggiunto al suo consiglio di amministrazione un nuovo membro, Glen Calvert già direttore operativo di Fnatic, ossia  il marchio di e-sport di maggior successo degli ultimi dieci anni, che vanta al momento oltre 200 campionati in 30 giochi diversi.

Nell’ottica di diventare una vera e propria leader nel mercato di pubblicità all’interno di e-sport, Bidstack ha stipulato una partnership con Verizon Media, piattaforma digitale di comunicazione che ha acquistato azioni di attività come Yahoo e altri portali come AOL (America On Line).

Il limite della pubblicità

La moltitudine di sponsor posta all’interno dei videogiochi ha però evidenziato un grande limite, cui lo staff di Bidstack sta cercando di riparare: la mancanza di autorevolezza.
A un utente potrà capitare quindi di intravedere un cartellone che pubblicizza un succulento Whooper di Burger King nelle trincee della Morte Nera, o una bottiglia di Coca-Cola sulle spiagge della Normandia. Il tutto implica una decontestualizzazione, cui ancora non si è intervenuti in maniera decisiva. Se la vita virtuale deve riprodurre in maniera fedele la realtà, tanto vale farlo nei minimi dettagli. A giudicare dalla velocità con cui si è imposto nel mondo il sistema Bidstack, questo limite verrà colmato al più presto.

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