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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sos cucina: quale piano cottura scegliere? Elettrico, a gas o a induzione?

In commercio ci sono diverse soluzioni, ma quali permettono di risparmiare sul prezzo d'acquisto e sull'energia consumata?

Quando si cambia o rinnova casa, c'è sempre un eterno dilemma che riguarda le scelte in cucina: è meglio un piano cottura a gas, a induzione o elettrico? Sul mercato le tecnologie disponibili sono varie, più o meno economiche, in grado di rispondere a esigenze specifiche e con prestazioni differenti.

Partiamo con un esempio banale, ma efficace: per far bollire un litro d'acqua su un piano cottura a gas ci vogliono in media circa 5 minuti, su un piano a induzione 3 minuti, mentre su un piano cottura elettrico i tempi si dilatano fino a 8 minuti. La scelta, va da sé, deve essere oculata. Vediamo quindi le caratteristiche di ciascuna soluzione, i suoi pro e contro.

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I diversi tipi di piani cottura per la tua cucina

Piano cottura a gas

Piano cottura gas-2

È senza dubbio il modello più diffuso e utilizzato dalle famiglie italiane, quello tradizionale, presente nel 90% delle abitazioni. Nonostante il grande utilizzo, il piano cottura a gas è il meno efficiente in termini di prestazioni e genera una grande dispersione di calore nell'ambiente circostante.

Per intendersi, la dispersione energetica raggiunge il 60%, con un rendimento, di conseguenza, del 40%. Ne esistono molti modelli, con quattro o cinque fuochi, e superfici di tipo differente (acciaio, vetro temperato e smalto sono i più diffusi. Ma quali sono i vantaggi di questa soluzione? Perché dovrei acquistare un piano cottura a gas?

  • il prezzo d'acquisto del piano è molto contenuto: si parte da 100 euro e si arriva fino a 2.000 per i modelli più performanti
  • il prezzo di utilizzo piuttosto contenuto
  • facile regolazione della fiamma

Ai pro, seguono naturalmente alcuni contro, che è bene tenere a mente. Un piano a gas:

  • prevede una grande dispersione di calore (fino al 60% del totale)
  • il gas può essere pericoloso da utilizzare

Piano cottura elettrico

Piano cottura elettrico-2

I piani cottura elettrici "tradizionali", ossia quelli radianti, sono ormai delle soluzioni in disuso, caratterizzati da piastre elettriche che emettono calore, sulle quali poggiare direttamente le pentole da cucina.

Questi piani hanno una dispersione energetica minore rispetto a quelli a gas, ma hanno diversi svantaggi: si anneriscono facilmente se non trattati con prodotti specifici, rimangono caldi molto a lungo anche dopo lo spegnimento ed è molto complesso regolare la temperatura in base alla proprie esigenze di cottura.

Esistono comunque in commercio delle varianti che funzionano con lampade alogene: si tratta di piani cottura realizzati solitamente in vetroceramica che al posto delle classiche resistenze sfruttano, per l'appunto, le lampade. Hanno una dispersione energetica più ridotta (attorno al 40%) e presentano alcuni vantaggi:

  • l'assenza di fiamma esclude pericoli di esplosioni
  • le cotture sono geralmente più veloci rispetto ai piani a gas
  • raggiungono la temperatura desiderata in breve tempo (molto minore rispetto ai piani elettrici radianti)

I rischi, tuttavia, ci sono: le piastre, infatti, una volta spente le lampade alogene, rimangono calde per molto tempo e il rischio scottature è sempre dietro l'angolo. Inoltre, la vita media di una lampada alogena è piuttosto breve e il costo per la sostituzione può essere proibitivo, a maggior ragione se molto frequente.

Piano cottura a induzione

Piano cottura induzione-2

I piani cottura a induzione sono quelli che garantiscono benefici maggiori, ma il loro prezzo è piuttosto elevato: per acquistarne uno di buona qualità, infatti, bisogna investire tra i 1.000 e i 2.000 euro. Funzionano grazie a delle bobine sotto il piano, che generano un campo magnetico che si trasferisce in calore a contatto con le pentole apposite.

Anche per questo tipo di soluzione ci sono pro e contro, ma i benefici, a lungo andare, sono sicuramente maggiori. Tra i vantaggi:

  • grande efficienza del sistema di riscaldamento
  • dispersione enegetica minima (sotto il 10%)
  • velocità di riscaldamento delle piastre
  • quando si toglie una pentola, non c'è rischio di scottarsi a contatto con il piano in vetroceramica

Ci sono naturalmente degli svantaggi, da valutare bene, però, in fase di acquisto. In primis la necessità di acquistare pentole apposite con fondo ferroso (che garantiscono comunque una lunga durata nel tempo: sono un buon investimento in prospettiva); sono piani cottura che costano molto; assorbono una gran quantità di energia, quindi è necessario che la propria rete elettrica supporti un aumento di potenza significativo. In definitiva, il prezzo è esoso, ma vale comunque l'acquisto.

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