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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Lavoro

Lavoro, come gestire al meglio i colleghi difficili

Dall'ascoltare con pazienza al porre dei limiti, tutti i consigli pratici per lavorare in serenità

Capita molto spesso che al lavoro si abbia a che fare con colleghi che si lamentano e che causano conflitti non necessari. Il tema è estremamente dibattuto e riveste un impatto rilevante sulla soddisfazione professionale, tanto che da tempo il mondo delle risorse umane si interroga sulle metodologie per migliorare l’insieme di relazioni nei luoghi di lavoro.

Un'esigenza sempre più riconosciuta

La richiesta di un miglioramento nei rapporti di lavoro è diventata, quindi, un’esigenza ben riconosciuta anche dal top management, in grado di migliorare notevolmente le performance sul lavoro.

Ecco che allora arginare le lamentele su colleghi e conflitti diventa un'azione necessaria e molto più realistica di quanto crediamo: occorre infatti tenere conto che costruire relazioni corrette ed equilibrate, persino negli ambienti più “inospitali”, è sempre possibile.

Scopriamo allora quattro strategie per arginare i conflitti sul lavoro e vivere più serenamente.

Ascoltare

E' una delle azioni che a volte risulta più difficile, ma spesso è necessaria. Spesso, infatti, i comportamenti delle persone negative nascondono un disagio profondo e non espresso. In questo caso occorre riconoscere la fonte del disagio, cercando di esplicitarla e, per quanto possibile, evitando di rispondere a tono.

Questa tattica è, nella maggior parte dei casi, in grado sia di “rimettere a posto” la persona intollerante sia di preservare la relazione, non alzando i toni. Ascoltare e comprendere, infatti, è il primo passo verso la risoluzione dei problemi. Basta solo ricordarselo.

Porre dei limiti

Se ci accorgiamo che il tono della conversazione travalica in un ambito eccessivo, è necessario essere chiari con il collega, basando la nostra comunicazione sulle nostre emozioni, ma evitando qualsiasi commento personale.

Evitiamo, quindi, di rispondere con un aggressivo “Ma sei impazzito?”, scegliendo frasi meno forti come “Quello che dici mi ferisce, non accetterò più una frase simile”. Ovviamente questo suggerimento si applica a discussioni a bassa intensità che possono accadere tutti i giorni, non a tematiche più gravi come sessismo o razzismo, di fronte ai quali è necessario pensare di coinvolgere le risorse umane.

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Avere una strategia per i conflitti

Quando capitano dei conflitti sul lavoro, possiamo coglierne la portata trasformativa. Se, come abbiamo sottolineato prima, è necessario evitare il più possibile gli scontri distruttivi, è al tempo stesso necessario che una sola persona prevalga, scontentando gli altri.

Esiste invece un modo collaborativo di gestire i conflitti, che da un lato permette di fare piazza pulita dei commenti personali e dall’altro cerca di trovare soluzioni quanto più possibile comuni.

Accettare di non piacere a tutti

Infine, spesso, dobbiamo tenere le persone con cui abbiamo relazioni più difficili hanno spesso la capacità di far leva sulla nostra sensazione di inadeguatezza. Ecco che allora diventa necessario massimizzare la nostra autostima, ovvero l’insieme dei giudizi positivi di autovalutazione.

Avere un’alta autostima, di fatto, significa saper riconoscere in maniera realistica di avere sia pregi che difetti, apprezzando i propri punti di forza. Tutto ciò enfatizza una maggiore autonomia e una maggiore fiducia nelle proprie capacità.

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