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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fase 2, in spiaggia a cinque metri di distanza e una pianta marina come separè

Utilizzare la Posidonia oceanica, una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei, per realizzare barriere di sicurezza ecologiche. L'idea green arriva dal mondo della ricerca

Dopo le gabbie in plexiglass (bocciate pressoché da tutti) e le cupole in bambù, un'altra idea per mantenere le distanze di sicurezza in spiaggia arriva dall'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Si tratta di una soluzione green che prevede l'utilizzo di una pianta marina che si deposita in grandi quantitativi sugli arenili mediterranei (la Posidonia oceanica), per realizzare barriere di sicurezza ecologiche.

Coronavirus, separè tra gli ombrelloni per mantenere le distanze

L'innovazione - sviluppata da Enea in collaborazione con l'azienda Ecofibra - consiste in pannelli divisori imbottiti con Posidonia, raccolta ed essiccata, per separare gli ombrelloni e creare dei percorsi di accesso all’acqua, in linea con l'attuale normativa sanitaria.  

"L'utilizzo durante la stagione estiva di questi dispositivi economici, facilmente riutilizzabili e che possono essere realizzati anche con materiali 100% naturali, consentirebbe di rendere fruibili in sicurezza superfici di costa altrimenti non balneabili e di ridurre la dispersione di aerosol a beneficio della ricettività turistica”, spiega Sergio Cappucci del Laboratorio ingegneria sismica e prevenzione dei rischi naturali Enea, che ha inventato e brevettato il sistema utile anche per stuoie, sdraio, cuscini e altri arredi. Tutto in un’ottica "di economia circolare, protezione dell'ambiente e tutela della biodiversità, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico", si legge nella nota.

Questi prototipi di 'separè' ecologici, alti circa 120 cm e larghi 200 cm, sono dotati di telai in acciaio e fodera in plastica riciclata o in materiali naturali; a fine stagione l'imbottitura può essere semplicemente svuotata sulla spiaggia dove torneranno a svolgere l'originaria funzione di protezione dall’azione erosiva provocata dalle onde.

"I dispositivi - si legge nella nota - rappresentano inoltre una soluzione al problema della corretta gestione della posidonia spiaggiata che occupa molta superficie di spiaggia, generando cattivi odori: se raccolte insieme ad altri rifiuti, infatti, i cumuli devono essere smaltiti, con costi ingenti per operatori e amministrazioni locali che devono provvedere alla loro rimozione". 

Le regole per andare in spiaggia

Per far sì che le distanze di sicurezza vengano rispettate anche sotto l'ombrellone, i tecnici dell'Inail e dagli esperti dell'Iss hanno studiato un insieme di norme (per la verità molto stringenti) che bagnanti e titolari degli stabilimenti balneari saranno tenuti a rispettare: le spiagge diventeranno di fatto a numero chiuso con accessi contingentati. Tra le file degli ombrelloni ci dovrà essere una distanza di sicurezza di cinque metri. Inoltre, per evitare assembramenti, viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie.

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