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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente Italia

Ripartire dal bosco: sei nuovi paradisi verdi per "respirare"

Oltre tremila tra piante e arbusti messi a dimora per salvaguardare sei aree boschive italiane: 13 ettari di terreno che per merito del Gruppo Barilla vedranno un aumento della biodiversità grazie all'iniziativa i "Boschi di Gran Cereale"

Ripristino, protezione e salvaguardia di sei aree boschive italiane che soffrono di problematiche legate a calamità naturali, vegetazione infestante, incendi e dissesto idrogeologico. Questo è il progetto "Boschi di Gran Cereale" che coinvolge un totale di 13 ettari di terreno e messa a dimora di circa 3.200 tra piante e arbusti: aumento biodiversità, ripopolamento naturale, stabilizzazione del suolo, riduzione rischio propagazione incendi sono solo alcuni dei benefici principali di questo progetto.

L'iniziativa del Gruppo Barilla, di cui Gran Cereale fa parte racconta - in occasione del World Rainforest Day in programma oggi 22 giugno - i risultati ottenuti nell’ambito della campagna nazionale promossa da Legambiente.

Le aree individuate nell’ambito dell’iniziativa "Boschi di Gran Cereale" soffrono di problematiche ambientali che ne determinano l’impoverimento del bosco e sono dislocate da Nord a Sud. Tra queste vi è la Val di Sella in Trentino Alto - Adige, il Parco Regionale di Portofino in Liguria, il Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, il Parco Regionale Valle del Treja nel Lazio, il Parco Nazionale del Gargano in Puglia e il Parco Nazionale del Pollino in Basilicata.

boschi gran cereale 2-2

I principali benefici del progetto guardano all'aumento della biodiversità attraverso l’innesto di nuovi alberi e l’introduzione di specie autoctone, ma anche a supportare la naturale ricolonizzazione del bosco, la stabilizzazione del suolo, la riduzione del rischio di propagazione di incendi e malattie anche attraverso la pulizia delle aree.

"Le foreste sono il motore della vita del pianeta" spiega Stefano Mancuso, Neurobiologo Vegetale, Professore all’Università di Firenze e Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV). "La vita esiste perché esistono le piante che la sostengono. Il nostro futuro come specie umana è legato alla possibilità che riusciamo a proteggere quanto più possibile ogni ecosistema forestale e che possiamo aumentarli utilizzando ogni mezzo esistente.

L’Italia, secondo i dati del Rapporto sulle Foreste del Mipaaf, è tra i Paesi europei con la maggiore percentuale di superficie boscata rispetto al totale, ma si tratta di un patrimonio che va tutelato perché è messo costantemente a rischio da cambiamenti climatici, roghi e della degradazione ambientale dovuta all'attività erosiva delle acque superficiali.

Come riporta Legambiente nel suo ultimo dossier “Biodiversità a rischio”, circa 13 milioni di ettari di foreste nel Mondo vengono distrutti ogni anno, con conseguenze anche per il nostro clima: gli alberi, infatti, assorbono CO2 diventando un deposito di carbonio. Ad oggi, il tasso d’incremento riguardo la rigenerazione naturale e la riforestazione è pari a circa di 42 mila ettari all'anno ed iniziative come quella del progetto “Boschi di Gran Cereale”, vanno proprio in questa direzione.

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