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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Vacanze, la rivincita della montagna: "Quest'anno è la meta preferita dagli italiani"

Nel 2020, in tempi di emergenza sanitaria, la montagna si conferma meta preferita, mentre calano destinazioni costiere e città d’arte. In testa alla classifica dei prezzi delle abitazioni delle principali località turistiche, ora c’è Madonna di Campiglio

Il coronavirus ha modificato le scelte degli italiani sulle destinazioni turistiche e le case per le vacanze. Nel 2020 la montagna si conferma meta molto amata, e chissà che molti abituati alle vacanze al mare, dopo aver scoperto quest'anno la montagna anche in estate, non decidano di continuare a godere delle ferie "ad alta quota" anche in futuro.

L'impatto c'è anche sul mercato immobiliare. Le case per vacanze in montagna "vincono", nelle preferenze degli italiani, rispetto a quelle al lago o al mare. Già nel 2019 le transazioni di abitazioni nelle località montane sono infatti, aumentate dell'11,8% rispetto al 2018, a fronte di un aumento molto più contenuto nei laghi 2,1% e nelle località marittime (+3%). E' quello che emerge dall'ultimo Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2020 di Fimaa-Confcommercio con la collaborazione della Società di Studi Economici Nomisma, che ha "fotografato" l'andamento del mercato 2020 delle case per vacanza in Italia, attraverso la l'analisi dei dati delle compravendite e delle locazioni di 150 località di mare e 55 di montagna e lago.

Nel 2020 il prezzo medio per l'acquisto di un'abitazione turistica in Italia si attesta a 2.220 euro al metro quadro commerciale, con un trend dei prezzi di vendita ancora in contrazione: il dato medio fa segnare una flessione annua pari a -0,8% su base annua. Per le abitazioni top nuove nelle località turistiche, le quotazioni medie superano mediamente i 3.000 euro al metro quadro, per le abitazioni centrali usate i valori oscillano tra 1.995 e 2.155 euro, mentre per le abitazioni periferiche usate si mantengono tra 1.350 e 1.500 euro.

In cima alla classifica delle principali località turistiche, per quanto riguarda i prezzi massimi di compravendita di appartamenti top o nuovi, troviamo Madonna di Campiglio con valori che raggiungono i 13.000 euro al metro quadro e che guadagna in un anno due posizioni, prendendo il posto di Capri (ora in seconda posizione con una quotazione di 11.600 euro al metro quadro). Completa il podio Forte dei Marmi, che si mantiene in seconda posizione con 12.600 euro al metro quadro, valore stazionario rispetto allo scorso anno. Avanzano in graduatoria Courmayeur e Cortina d'Ampezzo, mentre Santa Margherita Ligure, dopo parecchi anni in vetta alla classifica, perde due posizioni, seguita da Porto Cervo, Positano, Porto Rotondo e Sirmione.

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Dal comparto locativo emergono segnali di maggiore stabilità in termini di valori e contratti. Il dato medio, sintesi dei canoni richiesti in giugno, luglio e agosto nelle singole località turistiche monitorate, evidenzia un +0,2% su base annua. La domanda di acquisto di abitazioni per vacanza è sostenuta in prevalenza dalla componente domestica (85% delle risposte), mentre nel restante 15% è alimentata da soggetti stranieri con percentuali simili allo scorso anno. Quanto all’identikit delle famiglie che prendono in locazione una casa per vacanza per almeno un mese, si tratta di famiglie numerose con 4 e più componenti (oltre il 78% delle risposte). Per quanto riguarda le dotazioni, sono richieste in prevalenza abitazioni con balcone o terrazzo abitabile (92% delle risposte), con una cucina ben attrezzata, in localizzazioni adiacenti all'attrattore turistico e possibilmente con posto auto.

“La pandemia da Covid-19 - dice Santino Taverna, presidente di Fimaa-Confcommercio  - ha bloccato i flussi turistici in tutto il mondo, con un danno economico enorme per le nostre città d'arte, di mare, lago e montagna. Molte località turistiche, gettonatissime fino allo scorso anno, registrano un calo delle presenze soprattutto straniere. Ciò si ripercuote negativamente anche sulle compravendite delle case per vacanza. Come Fimaa-Confcommercio chiediamo un ministero del turismo dedicato, con deleghe e portafogli, che possa agire e seguire le imprese nel proprio sviluppo e nella propria ridefinizione strategica e che permetta di programmare la ripartenza di un settore che contribuisce al 6% del Pil del Paese”. 

Secondo Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma “Il mercato immobiliare turistico è al centro di spinte contrastanti: da una parte un’inerzia favorevole che proviene dagli anni precedenti, rafforzata dalla inevitabile preferenza contingente della domanda domestica verso le località turistiche italiane; dall’altra la carenza della componente straniera – condizionata dalle stringenti restrizioni imposte agli spostamenti - e, più in generale, il deterioramento congiunturale dell’economia. La risultante di tali forze contrapposte è la sostanziale invarianza dal punto di vista dell’evoluzione dei valori di mercato delle abitazioni, che tuttavia è probabile possa preludere ad una nuova contrazione”.

“Anche nel 2020 - ha affermato Fabrizio Savorani, esperto di turismo immobiliare Fimaa-Confcommercio - la montagna si conferma meta preferita per trascorrere le vacanze. Chi ha comprato una seconda casa da mettere a reddito quest’anno, caratterizzato dall’emergenza da Covid-19, potrà fare affidamento soprattutto su un turismo interno e per un periodo più prolungato. Gli operatori Fimaa-Confcommercio registrano richieste di locazione per periodi più lunghi: un intero mese e talvolta anche un’intera stagione, soprattutto se si ha la possibilità di lavorare in smart working”.

Quest'anno le destinazioni costiere ed in particolare le città d’arte sembrano risentire in maniera più sostenuta della battuta d’arresto del turismo internazionale, essendo mete a maggiore incidenza dei visitatori internazionali, con una flessione tendenziale degli arrivi previsti nel 2020 rispettivamente del - 51% e -49%. Le destinazioni montane sembrano invece essere più resilienti rispetto alle altre località, pur subendo una flessione tendenziale degli arrivi del 39% nel 2020. Dipende dalla maggiore presenza di domanda interna, e la montagna si conferma la destinazione più attrattiva in una fase complicata come quella attuale.

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