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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente

Cammini e viaggi a piedi, il futuro sostenibile delle vacanze è già qui: 44 itinerari per il rilancio

I cammini italiani sono una meraviglia, le guide non mancano, e da oggi c'è una risorsa in più: un viaggio di 15.400 chilometri lungo la Penisola e le isole che attraversa 1.435 comuni. Ai tempi del coronavirus, ci sono vacanze in cui il distanziamento sociale è la norma e gli assembramenti una rarità

Ci sono vacanze in cui il distanziamento sociale è la norma, nelle quali gli assembramenti sono una rarità. E, in questi tempi difficili è un aspetto da non sottovalutare, sono vacanze più economiche di altre: stiamo parlando dei viaggi a piedi, lunghi o brevi che siano. Camminare fa bene sempre, nella vita di tutti i giorni. Ma le nostre gambe sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno anche per organizzare un'estate diversa, e probabilmente indimenticabile. Non c'è bisogno di andare all'estero, e in questi mesi durante i quali per l'emergenza coronavirus i viaggi oltreconfine presentano parecchie incognite, i sentieri italiani sono il terreno ideale per fare un'esperienza indimenticabile, che siano pochi giorni o alcune settimane.

Camminare fa bene al fisico, ma soprattutto alla mente. Ed è il modo migliore per imparare a distinguere tra superfluo e necessario, liberandosi dalle cose inutili. E poi si migliora il proprio spirito di adattamento, si scopre la flessibilità e si perfeziona la capacità di affrontare gli imprevisti. Ed è sorprendente come spostarsi a piedi sia un modo per conoscere realmente il territorio circostante, scoprire i posti meno conosciuti della propria regione, l'Italia dei piccoli comuni, quella lontana dalle grandi città ma più viva e vera che mai.

I cammini italiani sono una meraviglia, le guide cartacee e sul web non mancano, ma da oggi c'è una risorsa in più: un viaggio di 15.400 chilometri lungo la Penisola e le isole che attraversa 1.435 comuni, di cui 944 piccoli comuni, il 66% di quelli interessati dalla rete degli itinerari. E' la ricerca curata dalla Fondazione Symbola e da Ifel 'Piccoli comuni e cammini d'Italia' illustrata alla presenza tra gli altri del ministro di Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dal presidente di Symbola, Ermete Realacci e dal presidente Ifel, Guido Castelli. La Fondazione Symbola, in collaborazione con Fondazione Ifel, esplora i Cammini d'Italia per analizzare il valore e la ricchezza dei piccoli Comuni: veri e propri cantieri di diversità culturale e territoriale.

All'interno di questa rete i Cammini d'Italia si configurano come un network di percorsi che collega tradizioni, natura e bellezza, economia a misura d'uomo e agroalimentare. 'Piccoli Comuni e Cammini d'Italia' è un viaggio composto da 44 itinerari in 15.400 km che si snoda lungo tutta la Penisola e le isole, attraversa 1.435 comuni, di cui 944 piccoli (66% di quelli interessati dalla rete degli itinerari), e incontra oltre 2mila beni culturali e 179 produzioni DOP/IGP, l'86,6% di queste ultime nei piccoli comuni. Questi ultimi sono 5.498 (quindi con popolazione pari o inferiore ai 5.000 abitanti) in Italia alla data del 31/03/2019, su un totale di 7.914 comuni. Rappresentano dunque il 69,5% del totale dei comuni italiani. Uno dei motivi più suggestivi per intraprendere questa avventura è certamente quello rappresentato dalla speciale relazione tra i piccoli comuni e i Cammini d'Italia, individuati nel 2016 dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Un elenco di 44 itinerari che nel tempo crescerà con il progressivo inserimento di nuovi cammini, in particolare dell'Italia meridionale, che costituiranno occasione di ampliamento e aggiornamento di questo lavoro che viene ad arricchire la collana Geografie della Fondazione Symbola. È un progetto di analisi e racconto dell'economia e del patrimonio storico culturale e ambientale dei territori italiani avviato nel 2016 con Piccoli comuni e produzioni tipiche, realizzato insieme a Coldiretti, che ha evidenziato come il 92% dei prodotti DOP e IGP e il 79% dei vini italiani più pregiati hanno a che vedere con i piccoli comuni; e con l'Atlante dell'Appennino, prima sistematizzazione delle valenze ambientali, culturali ed economiche del più grande sistema montuoso del Mediterraneo. I Cammini sono una occasione di promozione turistica e culturale e di sviluppo locale per le città d'arte di medie e grandi dimensioni ma soprattutto per quelle realtà territoriali capaci di cogliere le opportunità della legge sui Piccoli Comuni (la n.158 del 6/10/2017, meglio conosciuta come legge Realacci): che prevede misure e strumenti per rafforzare i servizi territoriali - a partire dal digitale e dai presìdi sanitari come l'emergenza Covid-19 ha evidenziato - e promuovere, in particolare, le produzioni artigianali ed enogastronomiche e il recupero, la riqualificazione e la messa in sicurezza dei centri storici. Condizioni fondamentali per organizzare adeguatamente ospitalità, ristorazione e servizi e rispondere così ad una nuova domanda turistica destinata a crescere anche in conseguenza dell'epidemia da Covid-19 come evidenziato dall'alto numero di presenze registrato nei piccoli comuni e nelle aree montane in questi primi fine settimana dopo la fine del lockdown.

Sono tutti territori a cui oggi si guarda con occhi nuovi per la loro salubrità, per la qualità dei paesaggi, per il distanziamento fisico come condizione connaturata dei luoghi e non costrittiva, per la loro piccola dimensione e per la loro prossimità come dimostra anche il dibattito che si è aperto sui possibili processi di dispersione abitativa dalle grandi aree urbane verso borghi e piccoli comuni. Gli scenari offerti dai Cammini d'Italia sono davvero vasti e diversi, attraversano Parchi nazionali e regionali, fiumi, boschi e foreste, paesaggi agrari, costeggiano laghi e zone umide, raggiungono borghi, pievi, abbazie, santuari, monasteri, fortezze e castelli. Si trovano itinerari regionali come il Sentiero Liguria e il Viaggio nella Storia d'Abruzzo: il primo, da Luni a Ventimiglia, attraverso la Liguria lungo la costa, salendo per alcuni tratti sui pendii delle montagne; il secondo ci conduce nella regione forte e gentile attraverso cinque diversi itinerari, passando per oltre quaranta comuni in provincia de L'Aquila e di Pescara, incrociando siti archeologici, chiese ricche di bellezza, paesaggi mozzafiato e luoghi di elevato interesse naturalistico. La Magna Via Francigena divide in due la Sicilia in un percorso che collega Palermo ad Agrigento. Altri cammini invece attraversano il Bel Paese partendo fuori dai confini nazionali, come la Via Francigena, che arriva fino a Roma e ha inizio dal Valico di San Bernardo - in Italia al confine con la Svizzera - incontrando 145 comuni in un percorso lungo oltre 1.000 km. O come la Via Romea Germanica, che partendo dal Brennero giunge sempre a Roma in un viaggio di 1020 km attraverso 6 regioni. Tanti anche i cammini religiosi: ad esempio la Via di Francesco, che ripercorre i principali luoghi e santuari della vita del Patrono d'Italia.

''Cogliere le potenzialità dei Cammini d'Italia in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando - dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - significa rafforzare il ruolo e il presidio dei piccoli comuni, di istituzioni e comunità locali. Tradizioni, cultura, bellezza, coesione, innovazione e creatività sono le chiavi di un'economia più a misura d'uomo sulla quale il Manifesto di Assisi ci invita a scommettere per affrontare le sfide del nostro tempo. Supereremo le prove difficili e impegnative di questa crisi anche grazie alla forza dei territori, alla loro capacità di tenere insieme tecnologia ed empatia, dignità delle persone, benessere e vitalità delle comunità, accoglienza, saperi antichi. I piccoli comuni, i territori e le comunità sono una straordinaria opportunità per l'Italia: sono l'esempio di un'economia più a misura d'uomo che punta sull'intreccio fra tradizione e innovazione, fra vecchi e nuovi saperi. Possiamo far ripartire il turismo e l'economia e possiamo competere in un mondo globalizzato se innoviamo senza indebolire la nostra identità, se l'Italia fa l'Italia''.

'L'Italia deve rimettersi "in cammino". Tutta l'Italia - dichiara Guido Castelli, presidente della Fondazione Ifel - "deve ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo. È vitale farlo soprattutto nei territori interni e nei piccoli Comuni. Il turismo è il loro settore di punta. Riavvicinarsi all'Italia dei cammini'' è un invito per le prossime vacanze degli italiani ma è anche un invito alla politica a mettere in campo azioni di promozione Questo insieme di percorsi, comunità, identità, tradizioni "deve diventare un unico sistema di offerta. Una rete di attrazioni di bellezze che deve diventare conosciuta e facile da visitare''. La ricerca può essere scaricata gratuitamente sul sito della Fondazione Symbola.

I cammini sono ovunque, aspettano chiunque abbia qualche giorno libero davanti a sè e la voglia di macinare chilometri: gli incontri e la consapevolezza che un viaggio a piedi regala a chi si mette in marcia sono impossibili da descrivere. Bisogna provare, con la certezza che qualcosa di un viaggio a piedi resta per sempre nel cuore di chi parte.

Ci sono itinerari davvero dappertutto, e associazioni e fondazioni sono sempre più attive negli ultimi anni. Chiudiamo con una piccola grande storia di rilancio e di riscoperta. Nel sudovest della Sardegna, una delle zone più povere (economicamente) d'Italia, in quel Sulcis Iglesiante la cui costa è perennemente battuta dal vento di maestrale, c'è il Cammino Minerario di Santa Barbara: si cammina per 400 km (grazie anche al lavoro di una instancabile fondazione) sulla terra più antica d’Italia, lungo un itinerario tra mare, monti, miniere, punteggiato dalle testimonianze della millenaria epopea mineraria dell'isola: un percorso ad anello che da Iglesias si snoda lungo le piste e i sentieri battuti dai minatori lungo 8.000 anni di storia, un viaggio indimenticabile alla scoperta della Sardegna sud-occidentale, tra suggestive miniere dismesse, gallerie affacciate sugli scogli, villaggi fantasma e antiche ferrovie che si perdono nei boschi. E una rete di accoglienza sempre più organizzata, anche se c'è ancora tanto da fare. Per molti camminatori, anche tra quelli più esperti, risulta essere un viaggio tra i più memorabili. Una Sardegna ben diversa da quella delle spiagge della Costa Smeralda, ma infinitamente più... viva. L'Italia è bellissima, chi viaggia a piedi lo sa meglio di altri. Bastano una zaino e un paio di scarpe da trekking: la vacanza in sicurezza, anche ai tempi del coronavirus, è servita. E servirà a diventare anche, forse, cittadini più consapevoli, migliori, più attenti all'ambiente e alle relazioni sociali, perché la persona che parte per un lungo viaggio a piedi non è mai la stessa che arriva a destinazione. Buon cammino.

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