rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Speciale

Come la pandemia ha cambiato il modo di fare la spesa

Il lungo periodo di limitazioni ha modificato i nostri acquisti alimentari: come risponde la GDO?

E' inutile girarci intorno: il Covid ha cambiato le nostre vite. Le restrizioni introdotte per far fronte all'emergenza sanitaria hanno mutato radicalmente le nostre abitudini sotto numerosi aspetti. I cambiamenti hanno investito soprattutto il campo delle relazioni umane, costringendoci alla mediazione forzata di strumenti virtuali, come chat e videochiamate che hanno provato a supplire alla mancanza di abbracci e dialoghi a quattr'occhi. Poi sono arrivati i cambiamenti nel mondo dell'impiego: da una parte la crisi economica che ha portato alla perdita di circa un milione di posti di lavoro, dall'altra l'introduzione dello smart working, che ha condotto ad uno stravolgimento delle modalità, dei ritmi e dei tempi del lavoro stesso. Lo stesso stravolgimento che ha investito contemporaneamente il mondo della scuola con la nascita della didattica a distanza.

Ma la pandemia ha cambiato anche il nostro modo di fare la spesa. Da una recente analisi sulle abitudini di consumo post pandemia degli italiani emergono dati interessanti: si intravede un “ritorno alla normalità”, ma non è esattamente la stessa normalità che conoscevamo prima dell'emergenza sanitaria.  È radicalmente cambiato il comportamento del consumatore.

Che cos'è il “comportamento del consumatore”

Con “comportamento del consumatore” ci riferiamo all’insieme complesso delle interazioni tra azioni, elementi ambientali, fattori socioeconomico e culturali riconducibili ai processi di scambio economico e sociale, o in ogni caso, all’atto del consumo. Tutti i consumi sono legati al luogo e al tempo: i consumatori, infatti, sviluppano abitudini nel tempo su cosa consumare, quando e dove. Tuttavia, il consumo non è solo abituale ma è anche contestuale.  Il contesto in cui i consumatori si trovano ad effettuare i loro acquisti ha un grande impatto sul loro processo di acquisto. Vediamo dunque quali cambiamenti il “contesto pandemia” ha apportato alle nostre abitudini.

Come è cambiata la nostra spesa

Il cambiamento più evidente si registra nell'accelerazione del processo di digitalizzazione della vendita: il boom del commercio elettronico ha portato anche le aziende agricole a mettersi al passo con questo strumento.

C'è stato poi un mutamento di priorità: la diminuzione a livello globale dei redditi ha portato ad una maggiore attenzione per l'essenziale come i generi alimentari e i prodotti per la casa. In questo contesto si è sviluppata la tendenza a preferire i prodotti locali, sinonimo di genuinità e sostenibilità ecologica, in controtendenza alla preferenza per l'esotico che caratterizzava il periodo pre-pandemia.

Altro dato importante è la diminuzione di acquisti nei grandi ipermercati, a favore delle botteghe di quartiere e dei piccoli supermercati vicino a casa.

Il progetto RetailPro con i nuovi supermercati: PAM e la sua importanza nel post pandemia

Questo contesto di cambiamento è ben chiaro alle basi del progetto di RetailPro, che nasce in piena pandemia: aprile 2020 per lavorare al lancio sul mercato della sua rete di supermercati e superstore PAM nel gennaio 2021.

Oggi è il nuovo protagonista della grande distribuzione organizzata che, attraverso lo sviluppo di una rete commerciale composta da oltre 70 punti vendita di format differenti, opera nel centro-sud Italia, con un particolare focus in Campania, andando così a completare una presenza già affermata e riconosciuta a livello nazionale dell’insegna Pam.

Analizzando il progetto troviamo anzitutto un contributo concreto all'occupazione, con la creazione di nuovi punti vendita, e quindi di posti di lavoro in un periodo così delicato per l'economia nazionale. Un altro punto importante del progetto sta nell'attenzione ai prodotti locali: ereditato dal gruppo Pam il progetto della private label, con le 10 linee che ne compongono l’assortimento e il posizionamento sul mercato.

RetailPro ha deciso di andare oltre ampliando l’offerta con prodotti provenienti dal territorio locale, la Campania, dando ai propri clienti più opportunità di scelta e, al tempo stesso, dando l’opportunità a diverse aziende locali di farsi conoscere.

Per quanto riguarda la vendita online il progetto ha fatto propria con grande successo la piattaforma “Pam a casa” e il servizio “clicca e ritira”, e contemporaneamente va incontro anche al desiderio di “ritorno alla normalità” (e quindi al ritorno di una spesa “in negozio”) ponendo una particolare attenzione alla progettazione dei propri punti vendita fisici.

Infine, la collaborazione con ToGoodToGo per la prevenzione degli sprechi alimentari e con Bottle to Bottle di Coripet per il riciclo della plastica pongono il progetto RetailPro solidamente nei binari della sostenibilità ecologica.

Una rete commerciale in espansione

Operativa sul mercato dall’8 gennaio 2021, nonostante le difficoltà create dall'emergenza sanitaria, RetailPro ad oggi conta oltre 70 punti vendita con una metratura media intorno ai 600 mq, ma il progetto non è concluso: nel mese di ottobre tre nuove aperture si sono aggiunte al totale e tra queste, il 22 ottobre ha visto nascere il primo supermercato PAM nella provincia di Caserta e, notizia in anteprima, 2 nuove aperture sono già previste nelle prossime settimane.

Un'ulteriore conferma dell'importanza di questo progetto nato come risposta ad un momento così delicato.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Come la pandemia ha cambiato il modo di fare la spesa

Today è in caricamento