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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Alex Schwazer, sconto minimo: tre anni e sei mesi di squalifica

Il Tribunale Nazionale Antidoping del Coni ha condannato il marciatore azzurro a una squalifica fino al 30 gennaio 2016. La richiesta del procuratore Torri era di quattro anni

Tre anni e sei mesi di squalifica: è questa la condanna emessa dal tribunale nazionale antidoping del Coni nei confronti di Alex Schwazer. Per il marciatore azzurro, il procuratore antidoping Ettore Torri aveva chiesto quattro anni di squalifica. Il tribunale, peró, ha alleggerito le aggravanti e ridotto la pena di sei mesi.

LA VICENDA - Alex schwazer era risultato positivo all eritroppietina, il 30 luglio scorso, ad un controllo a sorpresa della Wada. Il 6 agosto, cinque giorni prima della 50km di marcia di Londra 2012, il Cio aveva cominicato la positività e il Coni aveva sospeso l'atleta. Il 20 dicembre 2012 la procura aveva chiesto per l'atleta quattro anni di squalifica. RIchiesta "figlia" di quattro accuse: la positività all epo, l'acquisto di sostanze dopanti, la "manomissione" del proprio passaporto biologico e la frequentazione di Michele Ferrari, il "dottor doping". 

Alex Schwazer condannato: la conferenza dell'atleta azzurro

LO SCONTO DI PENA - Sconto di pena si ipotizzava e sconto di pena è stato. Anche se molto minore di quanto ci si potesse immaginare. Il tribunale ha accolto totalmente le richieste di Torri, alleggerendo le aggravanti e quindi "regalando" sei mesi ad Alex Schwazer. L'atleta, però, non è contento. "Sinceramente mi aspettavo di più - ha commentato in conferenza stampa - Ho confessato il mio errore e sono stato sempre a disposizione della Procura". E, in questi mesi non è stato per nulla facile: "Ormai è un periodo lungo che mi trovo a convivere con dei momenti duri. Il Coni e la Fidal mi hanno abbandonato - ha attaccato Schwazer - è come se tutti avessero dimenticato quello che ho fatto in quindici anni di carriera 'pulita'". 

NIENTE RIO 2016 - Ecco perchè, anche se la pena scade il 30 gennaio 2016 e quindi prima delle Olimpiadi brasiliane del 2016, è difficile che Alex torni a gareggiare. "Lo sport è la mia vita - ha spiegato l'altoatesino - ma tornare a correre con rabbia solo per dimostrare che ora sono pulito è inutile". Lui, tornerebbe "solo per la gioia e la felicità di correre". 

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