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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Anders Mol e Christian Sorum: chi sono i "cannibali" del beach volley mondiale

La coppia norvegese ha conquistato il titolo iridato a Roma, vincendo tutto in dieci mesi: oro olimpico a Tokyo, campionato europeo a Vienna, World Tour Finals a Cagliari ed ora il Mondiale disputato al Foro Italico

Nella boxe si chiama “The Undisputed Champion”. Vale a dire colui che, in una classe di peso, riesce nell’impresa di detenere contemporaneamente tutte le corone mondiali messe in palio dalle principali organizzazioni. Nel beach volley, sono loro ad essere considerati i veri “undisputed” - ovvero indiscussi - champions della disciplina. E senza possibilità di errore, visto che hanno vinto tutto quello che di maggiormente prestigioso il panorama mondiale della pallavolo su spiaggia può offrire: oro olimpico a Tokyo, a seguire titolo europeo a Vienna, le Finals a Cagliari del World Tour 2021 lo scorso autunno ed ora anche il Campionato del Mondo di Roma. Il tutto in dieci mesi.

Si chiamano Anders Mol e Christian Sorum, sono norvegesi. E prima di fare gratuita ironia decantando sarcasticamente le lodi dei ridenti litoranei scandinavi, vale la pena ricordare che lassù, tra i fiordi, sulla sabbia c’è molta più tradizione di quanto si possa pensare: i loro connazionali Kvalheim-Maaseide hanno vinto cinque medaglie agli europei (un oro, tre argenti ed un bronzo), un primo posto ai Goodwill Games più sette tappe del World Tour tra il ‘94 ed il ‘99, mentre Kjemperud-Høidalen hanno persino sfiorato una finale mondiale nel 2001, accontentandosi del bronzo dopo l’oro europeo del 1997.

Loro, Christian ed Anders, 51 anni in due, hanno cominciato insieme sulla sabbia nel 2016, con tanto di buon esempio fornito tra le pareti domestiche, visto che la mamma di Mol, Merita Berntsen, era nel tabellone principale di beach volley ai Giochi di Atlanta '96 in coppia con Ragni Hestad, forti della qualificazione ottenuta con l'argento del '95 ottenuto agli Europei. Per entrambi un passaggio rapido a livello giovanile nell’indoor: Sorum ha giocato opposto nella nazionale Juniores norvegese, qualche talent scout si ricorderà invece di un giovanissimo Mol al Noliko Maaseik, una delle squadre più titolate del campionato belga nel ruolo di schiacciatore e - strano, eh - molto performante a muro.

Il buongiorno sulla spiaggia si è visto subito da un aureo mattino, con il primo posto agli Europei Under 22 del 2016 (bell'indizio sulla competitività di questi due ragazzoni), ma nel 2017 hanno cominciato a girare il Mondo nel World Tour, confezionando piazzamenti, che medaglie non sono ma che comunque sono serviti a crescere, ed a far spuntare pelo sullo stomaco misurandosi con coppie scafate. Da lì in avanti, comincia il dominio: quattro titoli europei consecutivi, quindici centri nel World Pro Tour (il primo a Gstaad nel 2018, l’ultimo ad Ostrava un mesetto fa, ed in mezzo due primi posti nelle Finals di fine stagione, Amburgo 2018 e la già citata affermazione di Cagliari) ed ora al Foro Italico l’alloro iridato. Preceduto, giusto per puntualizzare, dal bronzo in Germania nell’edizione 2019, una sorta di prova generale del trionfo.

Mol e Sorum hanno ufficialmente aperto un regno. Solidi mentalmente, dominanti in ogni fondamentale, arrivati a Roma e capaci di spazzare via tutti, a partire dalla Pool eliminatoria chiusa con un percorso netto (tutte vittorie col massimo scarto, compreso il 21-11/21-10 rifilato ai nostri Benzi-Bonifazi). Un solo momento di relax, nel primo set degli ottavi di finale lasciato agli austriaci Seidl-Waaler battuti al tie-break 15-9. Poi, zero concessioni e sconti, con la tripletta ai danni delle coppie brasiliane: 2-0 a Alison-Guto, stesso epilogo contro Andre-George che si erano presentati al Foto Italico come numeri uno del seeding e quindi Renato-Vitor Felipe piallati via con un secco 21-15/21-16 nel match di finale. Vincono ancora loro, Mol e Sorum, i veri cannibali della specialità. E capaci, in poco più di un lustro, di avere già documenti in regola per un posto nella hall of fame della disciplina.

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