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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La Pro Recco è leggenda, Campione d'Europa per l'undicesima volta

Terza vittoria consecutiva in Champions per Di Fulvio e compagni, che confezionano un nuovo triplete. Di Fulvio star: "Orgoglioso di questo gruppo"

La Pro Recco nella leggenda: la corazzata ligure della pallanuoto vince la sua undicesima Champions League, la terza consecutiva, battendo i padroni di casa del Novi Beograd per 11-14 nell'ennesima finale europea della gloriosa storia. Una partita incredibile dei ragazzi di mister Sukno, sempre davanti nonostante l’espulsione per brutalità di Echenique dopo due minuti del secondo tempo: uno schiaffo che aumenta l’intensità dei campioni d’Europa, dominanti per tutta la gara, con il +5 di Hallock a inizio quarto tempo che ammutolisce gli spalti. È il secondo triplete di mister Sukno, artefice di questo capolavoro, di tattica e gestione. Quattro reti per Zalanki e Di Fulvio, tre per Ivovic, trascinatore in acqua e fuori. Un’impresa che riscrive la storia del Club, che mai aveva vinto tre Champions consecutive.
La partenza dei biancocelesti nel catino del centro sportivo 11 Aprile è veemente: un minuto e mezzo basta a Di Fulvio per bruciare Joao Pedro al primo uomo in più, Velotto raddoppia da posizione 3 a metà quarto. I serbi accorciano subito giocando velocemente un uomo in più che Strahinja Rasovic capializza, ma la Pro Recco è in palla, Del Lungo mura due volte Vlachopoulos e i biancocelesti allungano ancora prima della sirena: Ivovic pescato da Cannella, Zalanki su rigore conquistato da Hallock, per l’1-4 dopo otto minuti.
Si riparte e Granados con Presciutti nel pozzetto non sbaglia dalla sua mattonella, bucando Del Lungo sul palo corto, Zalanki però non è da meno con il suo mancino caldissimo: il suo tiro che rimbalza sull’acqua e si infila sotto l’incrocio è uno spettacolo (2-5). Le cose per mister Sukno però si mettono male dopo appena due minuti del secondo tempo: Echenique viene espulso per brutalità dopo revisione al Var, rigore per il Novi Beograd che Strahinja Rasovic non sbaglia e quattro minuti di inferiorità per i biancocelesti. I campioni d’Europa non perdono la testa e bucano due volte Joao Pedro con Younger in 5 contro 4 e Ivovic dalla distanza, per il 3-7 che costringe Gocic a spendere il primo time out. I serbi approfittano dell’uomo in più prima ancora con Rasovic, poi con Granados sul rientro dal pozzetto di Fondelli scaduti i 4 minuti di inferiorità (5-7). Negli ultimi 80 secondi di gioco la Pro Recco si riporta sul +4: Di Fulvio in superiorità e l’avanzata di Ivovic da posizione 2 mandano i biancocelesti sul 5-9 al cambio campo.
L’alzo e tiro di Granados inaugura il terzo tempo, Velotto finisce la sua partita dopo 100 secondi e Pijetlovic si alza sul palo per il 7-9. Nella notte di Belgrado brilla la stella di Di Fulvio che buca Joao Pedro da posizione 4 e con una palomba a giro, per il suo poker personale (7-11). Granados è una furia, trasforma il terzo rigore per i serbi e poi capitalizza un uomo in più dopo l’alzo e tiro vincente di Zalanki (9-12). Il mancino ungherese è fenomenale e a 44 secondi dalla sirena fulmina il portiere avversario per il 9-13. Vantaggio che assume proporzioni pesantissime per i serbi all’alba del quarto tempo, Hallock scrive il suo nome sul tabellino, Vlachopoulos prova a ridare speranza ai suoi, ma Del Lungo e la difesa sono in super serata, non pagano la stanchezza e il gol di Jaksic nell’ultimo minuto di gioco non fa più male: a Belgrado si sente solo la gioia della Pro Recco, di nuovo sul tetto d’Europa.
“Questa vittoria è storica ed è frutto dell’ambiente che si è creato negli ultimi anni – le parole di Ivovic – siamo una famiglia e si è visto questa sera nel momento di difficoltà dopo l’espulsione di Echenique: quattro minuti con l’uomo in meno ci hanno fortificato, sono stati i migliori della gara dove abbiamo deciso la finale. Sembra paradossale ma è così, psicologicamente li abbiamo distrutti in quel momento. È stata una delle finali più dure, contro una squadra forte che è arrivata due anni di seguito fino a qui: mi dispiace non aver affrontato Mandic, non entro nel merito della sua situazione, ma un giocatore così non merita di guardare la partita dalla tribuna”.
“L’espulsione ci ha fortificato, sono orgoglioso del gruppo, abbiamo scritto una pagina di storia della pallanuoto vincendo tre Champions consecutive – aggiunge Francesco Di Fulvio -. Sukno è un allenatore incredibile, è stata una serata emozionante: da settembre pensiamo a questa serata, ci alleniamo per vivere momenti così. Dedico la coppa a mio fratello Carlo e a mio papà che hanno avuto una stagione difficile con il Pescara, sono retrocessi e spero di avergli regalato un po’ di gioia”.

Novi Beograd - Pro Recco 11-14: il tabellino

Novi Beograd: R. Filipovic, S. Rasovic 3 (1 rig.), V. Martinovic, Granados 5 (1 rig.), Vucinic, D. Pijetlovic 1, Drasovic, Jaksic 1, Perkovic, Vlachopoulos 1, Skoumpakis, V. Rasovic, Joao Pedro. All. Gocic
Pro Recco: Del Lungo, Di Fulvio 4 Zalanki 4 (1 rig.), Cannella, Younger 1, Fondelli, N. Presciutti, Echenique, Ivovic 3, Velotto 1, Loncar, Hallock 1, Negri. All. Sukno
Arbitri: Margeta (Slovenia) e Zwart (Olanda)
Parziali: 1-4, 4-5, 4-4, 2-1
Superiorità numeriche: Novi Beograd 7/20, Pro Recco 6/10: Rigori: Novi B 2/2, Pro Recco 1/1
Espulso per brutalità Echenique (PR) a 5.52 del secondo tempo, uscito per limite di falli Velotto (PR) a 6.31del terzo tempo, Loncar (PR) a 3.59 e Fondelli (PR) a 2.05 del quarto tempo,
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