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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Calcio

Conte è il nuovo ct-condottiero: "Italia rialzati. Orgoglioso dell'incarico"

Conte è sicuro: "Il gap si colma tornando ad essere squadra. Vincere? Una dolce condanna a cui miro"

Antonio Conte, presso il "Parco dei Principi" di Roma, con il neo presidente della FIGC Carlo Tavecchio dà il via al nuovo corso dell'Italia del calcio.

UN NUOVO CONDOTTIERO - "Il matrimonio è fatto. - illustra Tavecchio - Il primo contatto è stato con una questione ancora tutta da valutare. La seconda e terza telefonata hanno portato a questo giorno. Conte è uno dei tecnici più importanti ed è una scelta importante per il nostro movimento calcistico. Non si poteva non scegliere un'eccellenza per riemergere dalla difficile trasferta in Brasile. Resto dell'avviso che serva un comandante, un condottiero". 

LO STIPENDIO - Tavecchio spiega poi la questione ingaggio: "Ci sono state delle polemiche in questi giorni legate alla nostra scelta, ma ci sono altre major più importanti di quella con i nostri sponsor. Così la FIGC si è assunta l'intera responsabilità dell'accordo, ovviamente assieme ai nostri sponsor. Il compenso per il miglior tecnico in Europa verrà compensato dai nostri sponsor e la FIGC detiene il 100% dei diritto d'immagine di Conte. Abbiamo già delle richieste per Conte con la maglia azzurra. Il "made in Italy" è una cosa importantissima. Abbiamo dato le chiavi in mano a Conte".

L'EMOZIONE - "Sono emozionato e non posso negarlo. - dice un raggiante Conte - Al mio posto oggi vorrebbero esserci tutti gli allenatori del Mondo. L'Italia è una delle Nazionali più importanti al mondo, con quattro Mondiali sul petto. Sono orgoglioso che il presidente abbia pensato a me. Sono contento e colgo l'occasione per salutare Cesare Prandelli. Ha fatto un ottimo lavoro nei suoi quattro anni. Gli faccio il mio più grande in bocca al lupo per l'avventura al Galatasaray. Un grazie va anche ad Arrigo Sacchi per il suo lavoro nel settore giovanile. Finché ci sarò io per lui le porte sono sempre aperte".

L'ITALIA DEVE RISOLLEVARSI - "Pensavo di aggiornarmi e migliorarmi nello studio delle lingue, in attesa di una nuova proposta. Poi però è arrivata la chiamata dell'Italia, ovvero un top top club. Ho il privilegio di essere il ct dell'Italia. I giocatori sono gli stessi che hanno affrontato il Mondiale, ma sono convinto che siano buoni elementi. Sono convinto che bisogna farli diventare una squadra. In questo modo il gap tecnico può ridursi. Mi piacciono le sfide ardue, basta pensare a tre anni fa quando sono arrivato alla Juventus. Sono convinto che possiamo risollevarci perché l'Italia deve stare nei primi posti al Mondo".

MEGLIO UOMINI CHE CALCIATORI - "Giuseppe Rossi è un patrimonio, spero risolva i suoi problemi per il bene della Fiorentina e della Nazionale. Spero di averlo a disposizione. In ogni caso preferisco non entrare nel merito dei singoli perché tutti sono giocatori che possono essere convocati. La convocazione però deve essere meritata, perché io valuto tutto a 360°. Nei momenti di difficoltà gli uomini servono più dei grandi giocatori. Meglio un grande uomo che un ottimo giocatore".

L'ADDIO ALLA JUVE - "Ci sono state tante supposizioni sul mio addio alla Juventus. - continua - Oggi dico che dopo tre anni di un percorso bello, intenso e vincente eravamo giunti alla naturale conclusione. In due mesi abbiamo provato a continuare, ma ci siamo accorti che il rapporto era finito. La vittoria è una dolce condanna, io vivo per la vittoria. Sono arrivato in un momento non facile, ma sono qui per portare la mia mentalità. Devo far capire che c'è differenza fra vincere e perdere o pareggiare".

ALLENATORE DI TUTTI - "Oggi sono l'allenatore di tutti gli italiani, rappresentiamo tutto un paese e ne sono orgoglioso. - dice - Con i calciatori già esiste e anche con qualche altro allenatore. Il presidente ha parlato di un allenatore vincente a condizioni agevoli per noi. Il contratto con la Federazione rientra nei parametri, cedendo tutti i diritti d'immagine alla Federazione. Una cosa che non avevo mai fatto. E in passato i miei emolumenti sono stati superiori. La mia intenzione è di rapportarsi con tutti i tecnici e i giocatori, in maniera costante. Se vogliamo crescere è giusto che il ct vada incontro all'allenatore del club, confrontandosi sulle metodologie. La squadra deve esaltare il talento. In questo modo potremo fare grandi cose".

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