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Martedì, 16 Aprile 2024
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Gareggiare e vincere per l'Italia: la storia di Yassine

Ha 22 anni e adesso potrà realizzare il suo sogno: partecipare agli europei di atletica. Yassine ha sempre amato lo sport e l'Italia, il suo Paese. Ma ottenere la cittadinanza in tempo per le gare non è stato facile

Yassine Rachik ha 22 anni e da dodici vive in Italia. Lui è un campione di atletica: ha già vinto ben 25 titoli nazionali. Lo sport è una vera passione e il suo impegno è stato premiato: gareggerà ai prossimi campionati europei. Anche se all'inizio il suo sogno sembrava che dovesse essere spezzato per un problema burocratico: non avrebbe potuto partecipare se non avesse ottenuto in tempo la cittadinanza italiana. Così il mondo del web si è attivato per aiutarlo e su Change.org è comparsa la petizione per quel documento tanto importante. Al suo fianco c'era anche il deputato del Pd Khalid Chaouki. 

La sua storia così è arrivata fino al Quirinale ed è stato il presidente della Repubblica in persona ad attivarsi per lui. Così alla fine Yassine ce l'ha fatta: a firmare la sua cittadinanza è stato Sergio Mattarella, riconoscendo così il suo impegno e la sua passione. “Il mio sogno è rappresentare l’Italia agli Europei, perché questo è il mio paese, qui sono cresciuto e non vorrei gareggiare per nessun’altra nazione”, ci spiega al telefono.

Vivi in Italia da quando avevi dieci anni. Come ci sei arrivato?

"Ho sempre abitato nella provincia di Bergamo perché sono arrivato in Italia con la procedura di ricongiungimento familiare. Mio padre viveva qui dal 1989 e dopo qualche anno siamo arrivati anche io, mio fratello e mia madre. Lui si era costruito già una vita qui e sono lo abbiamo raggiunto".

L'Italia lo hai definito il tuo Paese, l'unico per cui vorresti gareggiare. Hai mai subito delle discriminazioni nonostante questo?

"Mi sono sempre trovato bene, mi sono sempre sentito 'integrato'. Ho sempre pensato che la mia esperienza qui fosse positiva"

Attraverso la tua passione sei diventato a tutti gli effetti italiano, anche se già lo eri. Lo sport è stato per te uno strumento di integrazione? Può esserlo? E come secondo te?

"Lo sport è sempre un'esperienza positiva. Grazie a questa passione sono riuscito anche a conoscere tante persone in gamba che mi hanno aiutato anche a risolvere alcuni problemi, proprio come quello della cittadinanza. Sono persone che mi hanno aiutato a ottenere quello che credo ho sempre meritato e aspettato per molto tempo. Sono felice che attraverso la mia passione sono riuscito a risolvere il mio problema più grande". 

Tanti sono i ragazzi come te della tua età che hanno il tuo stesso desiderio. Cosa consigli di fare a loro?

"Di non arrendersi e di continuare a provarci perché tutto è possibile. Adesso soprattutto, che alcune cose sono cambiate e grazie alla domanda online le procedure sono più rapide. Chi è cresciuto e ha studiato in Italia sono italiani a tutti gli effetti, quindi dovrebbero avere garantito il diritto a ottenere la cittadinanza. Io mi sento a tutti gli effetti italiano ed è per questo che agli europei voglio gareggiare per quello è il mio Paese"

Già avevi provato a gareggiare per l'Italia ma la burocrazia ti aveva fermato. E' stata quella una delusione per te?

"In realtà all'epoca non avevo chiesto io direttamente la cittadinanza, ma speravo di ottenerla tramite la richiesta di mio padre. Il problema è che è arrivata dopo cinque anni dalla richiesta, anche se la procedura dovrebbe fartela ottenere entro due anni. Poi non è più stato possibile perché intanto ho raggiunto la maggiore età e dovevo fare domanda per me"

La richiesta di cittadinanza è stata firmata da Mattarella. Credi che la tua storia possa essere da esempio e da spinta per migliorare la condizione di chi, come te, è a tutti gli effetti italiano ma non per la burocrazia?

"Devo ringraziare il presidente Mattarella, da parte sua è stato davvero un bel gesto. Sono felice perché mi è sembrato di cambiare un po' l'Italia, il mio paese: non è giusto che chi è nato e cresciuto qui non ottenga la cittadinanza con facilità. Adesso spero in una legge per quelli come me che possa velocizzare le procedure. Per me ottenere la cittadinanza è stato davvero importante e mi ha aperto tante porte: non solo gli europei di luglio ma anche tutte le altre gare internazionali future. E' stata una sorpresa, non me l'aspettavo. Adesso mi impegnerò al massimo e spero di riuscire a ottenere una medaglia".

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