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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

Scandalo Fifa, è il giorno di Blatter

Al Fifa House di Zurigo voteranno i 209 delegati delle Federcalcio aderenti alla Fifa: si sceglie il nuovo presidente. Nonostante gli scandali, il 79enne svizzero Sep Blatter dovrebbe battere il principe giordano Ali bin Al-Husayn

ROMA - Tangenti e arresti nel mondo del pallone, ma il trono di Joseph Blatter - anche dopo l'inchiesta della Fbi che ha sconvolto il massimo organismo calcistico mondiale - non vacilla. Lo svizzero, a meno di colpi di scena clamorosi, sarà rieletto stasera alla presidenza della Fifa. Sarà il suo quinto mandato, ben diciassette anni dopo la prima vittoria a Parigi (era l'otto giugno 1998).

L'appuntamento è per il tardo pomeriggio. Al Fifa House di Zurigo, i 209 delegati delle 209 Federcalcio aderenti alla Fifa voteranno per l'elezione del nuovo presidente del massimo organismo calcistico mondiale. Non sono bastati gli scandali che hanno travolto la gestione Blatter, non sono bastati nemmeno gli arresti della Fbi: si vota, e il nome che uscirà dal Congresso riceverà un mandato fino al 2019.

I NUMERI PER L'ELEZIONE - Sono due gli sfidanti: Joseph Blatter, il 79enne svizzero "padrone" del calcio mondiale dal 1998, che tira dritto come se nulla fosse accaduto, e il principe giordano Ali bin Al-Husayn, terzogenito di Re Hussein di Giordania. Nel segreto dell'urna per vincere la "partita" al primo scrutinio serve una maggioranza di 2/3 dei 209 votanti (140), ma dalla seconda votazione il quorum si abbassa alla maggioranza semplice (105). Il pronostico parla svizzero: Blatter sarà presumibilmente (e incredibilmente) rieletto al "secondo giro". I numeri sono ancora dalla parte di Sep, avendo l'appoggio della Confederazione africana e di quella asiatica. Ecco, nel dettaglio, i numeri del congresso: Confederazione africana (Caf) 54 voti; Uefa 53; Confederazione asiatica (Afc) 46; Confederazione nord e centroamericana (Concacaf) 35; Confederazione Oceania (Ofc) 11, Confederazione sudamerica (Conmebol) 10. Al momento l'Uefa (ovvero l'Europa) è l'unica contraria alla rielezione di Blatter. Potrebbero aggiungersi i voti da Conmebol e Concacaf. Si arriverebbe a 98 voti. A questo punto servirebbe qualche defezione nel fronte pro-Blatter per far cadere lo svizzero. Improbabile, quasi impossibile.

EUROPA CONTRARIA - Il fronte del no al quinto mandato consecutivo di Blatter diventa sempre più anche una questione di Stato. Se Vladimir Putin non ha fatto mancare il proprio appoggio all'attuale vertice della Fifa, Francia e Gran Bretagna si sono invece schierate accanto a Michel Platini. Quest'ultimo, presidente dell'Uefa, ha voluto riflettere  prima di rilasciare dichiarazioni. poi ha tuonato contro Blatter: "Sono disgustato, non ne posso veramente più. Sono un ammiratore della storia della Fifa, ma questo è veramente troppo". Platini ha rivelato che ha chiesto a Blatter di dimettersi per il bene del calcio, ma ha ricevuto un secco no: "L'ho voluto incontrare di persona. Tornando da Varsavia sono andato a trovare il presidente della Fifa, c'era una riunione dei presidenti delle Confederazioni, Blatter ci ha chiesto di rivedere la nostra posizione rispetto al comunicato molto duro fatto ieri, di ripensarci, di sostenere la Fifa. Gli ho chiesto di dimettersi perchè non ne posso più, gli ho detto che deve avere il coraggio di farlo, lui mi ha risposto di no, che ormai era troppo tardi. Gli ho detto che ero dispiaciuto che non capisse la situazione. Gli ho parlato da amico, perché lavoriamo insieme da tantissimi anni. E se vincerà di nuovo quando ci incontreremo a Berlino dovremo parlare dei nostri rapporti con la Fifa".

LA POSIZIONE DELL'ITALIA - Anche la posizione dell'Italia è chiara. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha preso posizione dopo l'intervento del numero uno della Uefa: "Dopo i fatti successi che hanno turbato gran parte del mondo sportivo, non possiamo non considerare le valutazioni del presidente Platini che hanno raccolto l'unitarietà della Uefa e quindi comportarci conseguentemente". Non è escluso, tuttavia, che Tavecchio decida di votare scheda bianca all'ultimo momento.

L'INCHIESTA - Tutto è cominciato nel 2011 a New York, quando gli agenti dell'Fbi hanno fermato Chuck Blazer, un faccendiere che aveva scalato i vertici Fifa fino a diventare un pezzo grosso dell'area americana e caraibica. Dal 1990, in ventuno anni avrebbe intascato 37 milioni di dollari per "commissioni" svolte per il governo del calcio e ne avrebbe spesi altri 29 in 7 anni per regalare i migliori divertimenti ai delegati della stessa federazione. Messo davanti all'evidenza dei conti, Blazer decise di collaborare e si prestò a un'operazione di spionaggio. Con un microfono dentro al portachiavi registrò una riunione a Londra sull'assegnazione dei Mondiali in Russia e Qatar. Registrazioni che lo hanno reso uno dei testimoni chiave dello scandalo.

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