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Redazione

"Boniperti? Grandi meriti sportivi ma si oppose alla memoria dell'Heysel"

"Boniperti va giustamente elogiato per quello che ha fatto da giocatore e da dirigente della Juventus. Ma non si può far finta che sull'Heysel non abbia avuto una responsabilità pesante, perché non ha contribuito alla memoria della tragedia e soprattutto non ha aiutato né sostenuto i familiari delle vittime. Specialmente nella prima fase". Andrea Lorentini, giornalista di Arezzo, è figlio di Roberto Lorentini, medico scomparso il 29 maggio 1985 a soli 31 anni nello stadio Heysel di Bruxelles, mentre si giocava la maledetta finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool.

La sua è una voce fuori dal coro nel giorno della scomparsa di Giampiero Boniperti, stella della Juve per 15 anni in campo (5 scudetti e 2 Coppe Italia) e poi diventato presidente della società. Al timone della Vecchia Signora, nella notte della tragedia in cui la Juve al cielo la sua prima Coppa dei Campioni, c'era proprio lui. E oggi che è morto, Lorentini, che guida l'Associazione fra i familiari delle 39 vittime dell'Heysel (tra cui ci fu anche un'altra aretina, Giuseppina "Giusy" Conti, morta ad appena 17 anni), sottolinea che "occorre ristabilire un po' la verità delle cose su Boniperti". E sul proprio profilo facebook ha anche scritto un post duro sull'argomento.

"Leggo da stamani i vari post su Giampiero Boniperti. Sopratutto quelli di coloro che si battono assiduamente per la tenere viva la memoria dell’Heysel. Mi permetto loro di ricordare che il sig. Boniperti è stato uno dei principali oppositori di tale memoria. Oltre che di scarsa, per usare un eufemismo, vicinanza ai familiari delle vittime. È curioso che nei post, tranne alcuni rari casi, questo passaggio venga omesso. Esaltando, legittimamente, l’alto valore del giocatore e del dirigente che è stato Boniperti. Riposi in pace perché la morte va rispettata sempre. Ma la morte non può e non deve cancellare la storia. Infine mi auguro che lassù in Paradiso possa incontrare mio nonno Otello (scomparso nel 2014 e promotore dell'Associazione fra le vittime) e almeno di fronte all’Altissimo abbia il coraggio di chiedere scusa".

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*Mattia Cialini è direttore responsabile di ArezzoNotizie

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