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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brasile-Italia 4-2: troppo forti loro. Almeno questa volta

E' piaciuta soprattutto l'intraprendenza del secondo tempo, giocato a viso aperto, senza timori reverenziali, nonostante l’assenza del suo perno di centrocampo Pirlo

Pensare che l’Italia potesse fare il colpaccio in casa del Brasile, era difficile. Ma fare una bella figura, quella no non era un’utopia. L’Italia esce sconfitta nella terza giornata del girone A, ma nonostante il pesante 4-2 finale, le note positive non mancano.

E' piaciuta soprattutto l'intraprendenza del secondo tempo, giocato a viso aperto, senza timori reverenziali, nonostante l’assenza del suo perno di centrocampo Pirlo. Un handicap tecnico che gli azzurri hanno pagato nella prima frazione di gioco, cominciata su ritmi bassi come nella gara contro il Giappone. 

Proprio l'incapacità di offrire un gioco alternativo, di scrollarsi di dosso l'evidente dipendenza del regista juventino, e la fase difensiva da rivedere completamente, sono i due punti principali sui quali Prandelli dovrà lavorare, in vista della semifinale (dove ci attenderanno quasi certamente gli spagnoli) e, cosa ancor più importante, in ottica Mondiale. 

CAMBIO DI MODULO - Nella partita per eccellenza, manca Pirlo, il giocatore più atteso e invidiato dai brasiliani. Per la verità qualche altro giocatore azzurro farebbe comodo alla formazione di Scolari. Uno su tutti, Mario Balotelli, imparagonabile al “normale” Fred, titolare più per mancanza di grosse alternative, che per proprie eccellenze tecniche.

Eppure l’ex attaccante del Lione, troverà il modo per essere protagonista.
C’è però tanta qualità dalla cintola in su in entrambe le squadre: Scolari ripropone il “profeta” Hernanes accanto a Luiz Gustavo, alle spalle del trio di mezze punte Hulk-Oscar-Neymar. Nell’Italia spetta a Montolivo fare le veci di Pirlo, accanto ad Aquilani. Candreva, Diamanti e Marchisio agiscono a supporto di Balotelli nello speculare ma meno offensivo 4-2-3-1 scelto da Prandelli. In difesa Bonucci prende il posto di Barzagli.

INIZIO INCUBO – Come contro il Giappone, la partenza dell’Italia è da rivedere. Prima De Sciglio e Chiellini, poi Buffon salvano il risultato nel 1° minuto di gioco. Prodigioso l’intervento del portierone sul bolide di Hulk al 55’’. Un lampo a cui non faranno seguito altre limpide occasioni. Il Brasile però spinge, puntando anch’esso, come il Giappone, sull’aggressività.

Con migliori risultati, potendo i verdeoro godere dell conforto di una classe superiore. Hernanes in particolare si fa sentire in fase di costruzione. Il laziale è palesemente più adatto per dettare i tempi rispetto a Paulinho, che trova negli inserimenti il suo status symbol. 
FESTIVAL DELL’INFORTUNIO - L’Italia paga la lentezza nel fraseggio, e una condizione atletica evidentemente meno brillante. L’unica mezza occasione, capita sui piedi di Balotelli, che non è bravo però a girare con forza verso la porta di Julio Cesar. L’attaccante viene costantemente sollecitato con lanci lunghi spesso improduttivi. Montolivo lascia il campo al 25’ per infortunio, Giaccherini prende il suo posto. Anche Abate ha la stessa terribile sorte, infortunandosi alla spalla dopo un duro contrasto con Neymar. Entra Maggio al suo posto. David Luiz è il terzo a lasciare il campo anzitempo.

DANTE GOL - Il difensore del Bayern Dante, gli subentra, e trova il gol allo scadere del primo tempo, ribadendo in rete (da posizione di fuorigioco) una respinta prodigiosa di Buffon sull’incornata di Fred. Gol, irregolare, che però legittima e premia la maggiore pressione dei padroni di casa.  

GOL ED EMOZIONI – Il pareggio di Giaccherini al 6’, chirurgico diagonale, su geniale assist di tacco di Balotelli, fa gioire gli azzurri soltanto per pochi minuti. Neymar timbra il cartellino 4 minuti dopo, con una punizione straordinaria, sulla quale però Buffon sembra non essere completamente esente da colpe. E’ un’Italia diversa però, che si fa apprezzare per la maggiore intraprendenza, e una ritrovata aggressività, armi efficaci per compensare l’assenza delle geometrie di Pirlo. Balotelli sfiora il gol su punizione, pochi minuti prima del terzo gol brasiliano; lo segna il “normale” Fred, che indossa le vesti di Hulk, e trafigge Buffon con un micidiale sinistro, dopo aver vinto un corpo a corpo con Chiellini. Il gol suggerisce a Scolari di richiamare Neymar, inserendo il giovane Bernard.

Le emozioni non si fermano qui, Chiellini trova il pronto riscatto, con una sporca girata ma imprendibile per Julio Cesar, dopo un’azione convulsa in area.

L’Italia ci crede, fiducia è certificata dall’ingresso di El Shaarawy al posto di Diamanti. Scolari si affida alla prudenza, inserendo Fernando al posto di Hulk. La traversa grazia i brasiliani, negando a Maggio il gol, sul suo splendido colpo di testa. Preludio al gol degli ospiti, come spesso accade nel calcio.
Fred in chiusura trova anche la doppietta con un facile tap in dopo la corta respinta di Buffon sul diagonale di Marcelo. Finisce 4-2, un punteggio che forse non rende giustizia a quanto fatto vedere dagli azzurri soprattutto nel secondo tempo. Ora ci aspetta la Spagna.

Brasile (4-2-3-1) Julio Cesar; Daniel Alves (34’pt Dante), Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Hernanes, Luiz Gustavo; Hulk (30’st Fernando), Oscar, Neymar; Fred. A disposizione: Jefferson, D. Cavalieri, Filipe Luis, Rever, Bernard, Paulinho, Jadson, Lucas Moura, Jo. All. Scolari

Italia (4-2-3-1) Buffon; Abate (30’pt Maggio), Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Aquilani, Montolivo (25’pt Giaccherini); Candreva, Diamanti (27’st El Shaarawy), Marchisio; Balotelli. A disposizione: Sirigu, Marchetti, Astori, Barzagli, Cerci, Giovinco, Gilardino. All. Prandelli

Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)

Marcatori: 46’pt Dante (B), 6’st Giaccherini (I), 10’st Neymar (B), 21’st Fred (B), 26’st Chiellini (I), 44’st Fred (B)

Ammoniti: David Luiz (B), Neymar (B), Marchisio (I), Luiz Gustavo (B), 

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