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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cagliari, la rabbia dei tifosi: "Basta! Vogliamo lo stadio"

"Lo stadio di Is Arenas non si tocca", deve aprire a tutti i costi

"Basta divieti". Sono le prime parole che Antonio, grande appassionato di calcio e del Cagliari, ha scritto su un cartello che si è appeso al collo e ha portato con sè per tutta la manifestazione al grido "Lo stadio di Is Arenas non si tocca", deve aprire a tutti i costi. Il messaggio confezionato a casa con tanto di logo della società rossoblu è più lungo: un invito a rispettare i tifosi e la squadra di un'intera regione. 

Tante bandiere del Cagliari, ma anche dei Quattro Mori: tra gli appassionati che si sono ritrovati questa mattina a Santa Gilla e hanno deciso poi di marciare verso piazza Yenne, c'era anche Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione con un gruppo di indipendentisti. Che in questo stop alla fruizione dello spettacolo leggono evidentemente un'ingerenza dello Stato negli affari del popolo sardo. E per questo protestano. 

Una festa pacifica, con tutti i bambini delle giovanili del Cagliari vestiti con la tuta dell'allenamento. Sembra di essere in curva: ci sono palloncini, striscioni, maxi teloni con il cuore dipinto di rossoblù. Tifosi, abbonati con le giornate scandite dall'attesa per una partita che si gioca, ma non si può vedere. "Non ne possiamo più - urla una supporter - lo stadio è sicuro: perchè una partita sì e cento no?". 

Poi arrivano i giocatori: il più festeggiato è il capitano, Daniele Conti. Si schiera in prima fila dietro lo striscione insieme a Cossu, Pisano, Nenè e compagni. Poi il corteo parte e il primo coro è naturalmente "Dateci, dateci lo stadio". I giocatori si mischiano ai tifosi: affettuosi i supporter, ma non asfissianti. Il mister Pulga cammina tranquillo: strette di mano e pacche sulle spalle, ma nessuno lo stressa. Per il gruppone una sosta davanti al Comune - c'è un cellulare dei carabinieri che difende per precauzione l'ingresso - per contestare il sindaco Massimo Zedda. Poi si punta alla statua di Carlo Felice, storico ritrovo rossoblù dei giorni più belli. E ora anche di quelli brutti. 

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