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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le sue parole

Andrea Agnelli insiste: "La Superlega è necessaria"

L'ex presidente della Juventus: "Non ho alcun problema con Ceferin. Se mi chiama rispondo"

"La Superlega è necessaria". Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, insiste sulla necessità di un campionato tra i top team europei e parla con il quotidiano olandese Telegraaf del futuro del calcio e dei rapporti complicati con le istituzioni del pallone come la Uefa e il suo presidente Aleksander Ceferin, nonché con la Fifa guidata da Gianni Infantino. "Non è strano - si chiede - che ci sia un solo candidato alla presidenza sia della Uefa che della Fifa? È una situazione sana? Ci si può aspettare un cambiamento da queste persone? Ceferin e Infantino faranno di tutto per rimanere al centro del potere. Non ho alcun problema con Ceferin. Se mi chiama rispondo. Con me l'amicizia e i sentimenti personali non si intromettono negli affari. Aleksander è il padrino di una delle mie figlie. Ne sono felice. È stata la scelta del momento. Ha fatto una promessa a Dio: se mi succede qualcosa, si prenderà cura di lei. Una promessa del genere non si può restituire o ritirare".

L'ex numero uno della Juventus è poi tornato sulla Superlega: "È necessaria, perché se rimane prevedibile come ora, il pubblico si allontanerà dal calcio. Continueranno a guardare il calcio internazionale in Olanda se l'Ajax, il Feyenoord o il PSV non hanno mai la possibilità di vincere o di competere? Quindi un'altra lega europea con diverse divisioni con uno schema di promozione e retrocessione.  A condizioni che diano pari opportunità ai club". 

"Pensate a sessanta-ottanta club in tutta Europa" ha detto ancora Agnelli. "Con i miei 13 anni di esperienza nell'industria del calcio, so come funzionano le cose, ho raccolto idee e dico che è tempo di campionati più equi. Non campionati determinati esclusivamente dal commercio, ma dai mercati in cui si spende di più per il calcio. In termini europei, i mercati più grandi ottengono anche il maggior numero di biglietti per la Champions League e quindi i maggiori introiti. Quindi, se si mantiene il sistema attuale, il divario tra i club inglesi e spagnoli in particolare e gli altri non fa che aumentare. Forse tranne che per il Psg e il Bayern Monaco. Invece si dovrebbe puntare a una maggiore democrazia sportiva. Un club polacco non ha forse il diritto di raggiungere il successo? I tifosi polacchi non hanno abbastanza passione per il calcio?".

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