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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Bayer Leverkusen, alla scoperta degli avversari della Roma in Europa League

La squadra tedesca si presenta alla semifinale contro i giallorossi dopo essere stata eliminata dalla Champions League, ed aver superato negli ultimi tre turni Monaco – ai calci di rigore – Ferencváros e Union Saint Gilloise

E’ una delle poche squadre, a livello continentale, ad aver fatto meglio nelle coppe europee che non in patria. Non suscita, pertanto, troppa curiosità che il Bayer Leverkusen sia nuovamente in lizza per alzare un trofeo al di là dei confini tedeschi, come capitato nel 1988 con la Coppa UEFA festeggiata dopo aver battuto nel doppio confronto gli iberici dell’Espanyol (ai calci di rigore nella sfida di ritorno). D’altronde, la Werkself - testualmente, la squadra della fabbrica – ha abituato i suoi tifosi ad una presenza costante nella Bundesliga, in cui milita ininterrottamente dal 1979, ma anche ad una certa avversione quando si tratta di riempire la bacheca, in cui figura solo un titolo tedesco, ovvero la Coppa di Germania festeggiata esattamente trent’anni fa con l’1-0 dell’Olympiastadion alla seconda squadra dell’Hertha Berlino (unico caso nella storia in cui una formazione riserve tedesca sia riuscita a giocarsi la finale della coppa nazionale).

Poi, più nulla. Con l’unico frammento di memorabilità che ha accezione negativa, visto il triplice k.o. incassato nella prima metà di maggio 2002 quando il Bayer riuscì prima a dilapidare cinque punti di vantaggio in campionato nelle ultime quattro gare, agevolando il sorpasso in Bundesliga sul filo di lana al Borussia Dortmund (arrivando così seconda per la quarta volta nelle ultime sei edizioni del torneo), poi a perdere la Coppa di Germania in finale con lo Schalke (che si impose 4-2) ed infine a lasciare al Real Madrid la finale di Champions, a cui si era qualificata eliminato tra le altre Liverpool e Manchester United. Con tanto di soprannome, Neverkusen, a sottolineare la totale assenza di feeling con la vittoria.

Negli ultimi anni, ciò che caratterizza la politica del Bayer è la grande attenzione alla “linea verde”, allo scopo di valorizzare – al fine, anche, di monetizzare le loro cessioni – i giovani talenti che vestono la casacca rossonera. Come, del resto, è professionalmente parlando giovane chi da ottobre (in sostituzione di Gerry Seoane) siede in panchina, ovvero Xabi Alonso, alla sua prima avventura come guida tecnica di una formazione di massima serie dopo l’esperienza come timoniere del Real Sociedad B. L’allenatore basco è riuscito nell’impresa di risollevare il Leverkusen dopo il peggior avvio in Bundesliga della storia, con quattro punti nelle prime sei gare e l’uscita di scena al primo turno della Coppa nazionale per mano dell’Elversberg militante in terza serie. A tre giornate dalla fine, la possibilità di agganciare la Champions mediante piazzamento in classifica è praticamente tramontata: da qui l’esigenza di arpionare lo slot per la principale competizione continentale garantito alla vincente dell’Europa League. Che, è, peraltro, anche il piano di una Roma meno staccata in Serie A dal quarto posto ma comunque attardata nella volata per un posto nell’Europa che conta di più.

Alla semifinale contro i giallorossi, il Bayer è arrivato dopo l’eliminazione ai gironi patita in Champions League (terza alle spalle di Porto e Bruges), ed i successivi tre turni superati contro Monaco – ai calci di rigore – Ferencváros e Union Saint Gilloise. Tatticamente, nella squadra tedesca il potere è nelle mani della...destra, in cui agiscono Jeremie Frimpong e Moussa Diaby, entrambi di origini africane ma già con continuità convocati dalle nazionali rispettivamente di Olanda e Francia. Il primo è un esterno basso destro brevilineo, in grado di occupare anche una posizione più avanzata: segni particolari, il vizio del gol, visto che ha già all’attivo nove centri e ben dieci assist e sembra essere finito nel mirino del Manchester United. Il secondo, mancino sfruttato perlopiù come ala a piede invertito, è cresciuto nel vivaio del PSG ed ha nel curriculum anche una breve esperienza in Italia al Crotone, è già in doppia cifra come gol ed assist e viene costantemente accostato ai principali top club europei. Occhio anche al ventunenne Florian Wirtz, produttore all’ingrosso di assist e già dal 2021 nel giro della nazionale maggiore: ad una spiccata vocazione offensiva, fa però riscontro una difesa che a volte concede troppo. Ed anche sulle eventuali amnesie del pacchetto arretrato la Roma dovrà puntare, per inseguire il sogno della seconda finale europea.

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