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Venerdì, 19 Aprile 2024
La protesta

Il blackout social del calcio contro il razzismo

Figc e Uefa hanno aderito alla protesta lanciata dai club inglesi: un boicottaggio totale dei social network contro gli abusi e gli insulti che quotidianamente vengono rivolti attraverso le piattaforme digitali ai protagonisti del mondo del calcio 

Dopo l'Uefa, anche la Figc, la Federazione  Italiana Giuoco Calcio, ha deciso di seguire la protesta giunta dalla Premier League e di aderire al blackout social contro gli abusi e gli insulti razzisti che ogni giorno vengono rivolti sulle piattaforme digitali ai protagonisti del mondo del calcio. 

Blackout social contro il razzismo: aderisce anche la Figc

L'entrata in campo della Figc è messaggio forte contro ogni forma di discriminazione lanciato dall'Inghilterra: la Federazione ha deciso di interrompere la propria attività sui social media dalle ore 15 di domani, venerdì 30 aprile, alle 23.59 di lunedì 3 maggio. La campagna mira a sollevare un tema di responsabilità collettiva da affrontare in collaborazione con le istituzioni politiche europee e con i gestori delle piattaforme di social network più diffusi e influenti in tutto il pianeta.

''Vogliamo dare il nostro contributo in quella che è giusto definire una campagna di civiltà -dichiara il presidente della Figc Gabriele Gravina- è giunto il momento di dire basta. Per l'importanza che il calcio ricopre nella nostra società, è opportuno che ci si assuma tutti la responsabilità di inviare messaggi positivi, di contrasto netto agli odiatori di professione. Lo sport è motivo di gioia e di condivisione, non è lo strumento per alimentare violenza e fomentare disprezzo e volgarità''.  

Anche l'Uefa aderisce al blackout social

Nel pomeriggio era arrivata anche l'adesione dell'Uefa, per cui il boicottaggio inizierà domani alle 15 e si concluderà lunedì 3 maggio alle 23.59. Una decisione commentata anche dal presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin: "Ci sono stati abusi in campo e sui social media. Tutto ciò è inaccettabile e va fermato con l'aiuto delle autorità, dei legislatori e dei colossi dei social media. Permettere che una cultura dell'odio cresca impunemente è molto pericoloso, per tutta la società. Ecco perché sosteniamo questa iniziativa. È tempo che il calcio prenda posizione e sono rimasto colpito dalla solidarietà mostrata dai giocatori, dai club e dalle parti interessate". 

''Esorto tutti - conclude Ceferin - a presentare reclami formali ogni volta che giocatori, allenatori, arbitri o ufficiali sono vittime di tweet o messaggi inaccettabili. Ne abbiamo abbastanza di questi codardi che si nascondono dietro l'anonimato per spargere le loro ideologie nocive".

Blackout social: la protesta arrivata dall'Inghilterra

Il blackout social contro il razzismo è una protesta che arriva dalla Gran Bretagna: i club inglesi rimarranno in silenzio per i tre giorni del prossimo fine settimana, come annunciato dalle Leghe calcistiche britanniche. Il boicottaggio, infatti, riguarderà i club della Federcalcio inglese, Premier League, Second Division e della Women's Super League.

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