Coppa d'Africa: in Tunisia-Mali a vincere sono le topiche arbitrali
Succede di tutto nel match valevole per la prima giornata del Girone F: l'arbitro dapprima fischia la fine al minuto 85, poi ci ripensa e prolunga il match decretandone la conclusione senza recupero, nonostante nove cambi e tre ricorsi al Var
Vince il Mali, sconfitta la Tunisia, ma è l’arbitro a balzare agli onori della cronaca. Succede di tutto al Limbe Omnisport Stadium, nel match valevole per la prima giornata del Gruppo F della Coppa d’Africa, che propone la sfida tra “rapaci”, da una parte Les Aigles del Mali e dall’altra le Aquile di Cartagine. 1-0 a zero il risultato finale, in una gara ricca di episodi, con due rigori, un’espulsione, più un recupero fantasma. Il match si scalda ad inizio ripresa, quando un fallo di...braccio di Skhiri su una conclusione di Kouyaté viene punito con la massima punizione, trasformata da Koné che realizza la rete che deciderà l’incontro. Poi, al 75’, altro penalty, stavolta dalla parte opposta, decretato per un intervento di mano sul pallone commesso da Djenepo, ma Mounkoro ipnotizza Khazri sventando la minaccia.
Poi a cinque minuti dal termine, comincia lo show del signor Janny Sikazwe, volto peraltro conosciuto a livello internazionale per aver diretto la finalissima del Campionato del Mondo per Club, il 18 dicembre 2016, tra Kashima Antlers e Real Madrid. Prima fischia la fine delle ostilità con cinque minuti di anticipo, ma poi accortosi dell’errore opta per far proseguire la sfida, con tanto di ulteriore interruzione legata al rosso mostrato a El Bilal Touré al minuto 87, decisione che richiede il conforto delle immagini per essere confermata. Ma nonostante nove sostituzioni, tre ricorsi al Var e le tempistiche dilatate al momento di far battere i due contestati rigori, a dieci secondi dal 90’ il fischietto zambiano decide che può bastare così, senza alcun recupero, mandando su tutte le furie giocatori e staff della Tunisia.
A dir poco surreale l’appendice all’incontro che ha come location gli spogliatoi. Le vibranti proteste dei Tunisini sortiscono come effetto una clamorosa marcia indietro, volta a correggere la topica di Sikazwe, con la richiesta fatta alle formazioni di rientrare in campo per disputare altri tre minuti di gara. Il Mali, pur polemizzando, accetta e fa nuovamente il suo ingresso sul rettangolo di gioco a mezz’ora di distanza dal secondo triplice fischio, ma la Tunisia resta negli spogliatoi e il match viene quindi dichiarato definitivamente concluso. Non senza strascichi, a quanto sembra: per il direttore di gara zambiano la Coppa d’Africa finirà probabilmente qui, mentre la Tunisia potrebbe presentare ricorso per errore tecnico.